di Claudio Ricci
Macerata non è un paese per soli vecchi. Non lo è affatto e lo dimostra ogni volta che accoglie migliaia di visitatori entusiasti per eventi, che fuori da ogni dubbio portano movimento e linfa vitale per il tessuto cittadino tutto. Lo ha dimostrato ancora una volta con la folla accorsa ieri da tutta la regione per assistere all’evento di punta di Overtime 2014, il dj set di Boosta e Samuel dei Subsonica. Un evento che tra le polemiche di alcuni residenti del centro sul chiasso della movida della Virgin Night live di giovedì sera con Paola Maugeri e Megahertz dei Bluvertigo (leggi l’articolo), aveva avuto non certo vita facile. Ma anche qui Macerata, traghettata da Overtime, è andata oltre, superando le sporadiche lamentele e dimostrandosi ancora una volta la città che vuole e può essere.
Un luogo di incontro dove in migliaia – sarebbero oltre 5000 le presenze stimate dall’organizzazione – si sono ritrovati per ascoltare due dei maggiori protagonisti del panorama elettro nazionale, sapientemente introdotti dal talento nascente della dj Auretta Bloom, godersi le vie del centro, entrare nei bar per consumare un cocktail o mangiare qualcosa in un ristorante con conseguente beneficio per il buon andamento del circuito economico e sociale cittadino. L’ennesima conferma di un desiderio di vivere la città che esplode ad ogni occasione utile. Si veda il successo degli Aperitivi Europei, iniziativa ispiratrice anche di ulteriori manifestazioni come “Le Migliori Marche”, in programma a Macerata dal 23 al 25 ottobre prossimi.
Eppure ogni tanto alcuni cittadini, in un eccesso di civica possessività dimenticano che la loro bella Macerata, apprezzata dai turisti e ambita da artisti di fama nazionale e non solo per l’accoglienza e l’entusiasmo che sa regalare, non è e non può essere un paese per soli vecchi. Un mal riposto perbenismo che sa però di scarsa coerenza soprattutto quando non trova riscontro nelle reali necessità ed attitudini della città.
E sempre gli stessi (per fortuna pochi) cittadini, prima critici nei confronti di una città morente e priva di iniziative, sembrano crogiolarsi in un circolo vizioso di polemiche su questa o quella autorizzazione data per un evento come quello di ieri in piazza della Libertà. Polemiche che inevitabilmente investono in un’ultima istanza “i giovani”. Ma la musica e le presenze di ieri hanno parlato chiaro: Macerata c’è e sa farsi vivere senza per questo essere teatro di degrado e malacittadinanza. In questo caso grazie all’iniziativa dell’associazione Pindaro, che in collaborazione con l’amministrazione comunale ha dato seguito ad una scia di eventi che, senza voler fare propaganda o strumentalizzazioni di sorta, hanno dimostrato che la città non vive di sole polemiche, che il suo spirito fuoriesce dalle mura e se ne infischia delle chiacchiere da bar, quelle che non portano mai niente, nè al bar, nè al bene della città.
«E’ questa la Macerata che mi piace, magari ci fossero più occasioni come questa – dice Simone, maceratese spettatore del dj set firmato Subsonica – e non capisco chi cavalca l’onda delle polemiche per affossare iniziative di tale portata, che veicolano il buon nome della città anche fuori regione». Come lui la pensano anche Amedeo, Helena, Diego e Sara, solo alcuni pareri raccolti tra residenti e studenti (ieri presenti in larga parte) nel fiume di entusiasmo, che ha invaso corso della Repubblica, via Gramsci per riversarsi in piazza della Libertà. A confermare l’entusiasmo dei maceratesi anche una una foto intitolata “Macerata come la vogliamo”, che la lettrice Silvia Farroni ha inviato in redazione, allegando la didascalia: «Un sabato sera maceratese non qualunque». Un entusiasmo che non ha talmente nulla a che vedere con l’inciviltà troppo spesso inappropriatamente tirata in ballo, che gli stessi Boosta e Samuel, blindatissimi dallo staff a fine spettacolo, hanno scelto poi di fare un giro e godersi il bel clima cittadino, passeggiando e scherzando con quegli stessi ragazzi, giovani e meno giovani, accusati di barbarie e maleducazione.
Quegli stessi però, che sanno sempre come rispondere con rispetto e partecipazione all’appello della città, delle associazioni che la scelgono come teatro ideale per manifestazioni di portata nazionale, dei commercianti che ci credono e in queste iniziative investono, dei cittadini che la vogliono sorridente e radiosa proprio come ieri, proprio come non dovrebbe essere un paese per soli vecchi. Oggi, per l’ ultima giornata di Overtime, sono continuati gli incontri con grandi personaggi e giornalisti dello sport. Da “Mare nostrum, le eccellenze del nuoto” con la nuotatrice Aurora Ponselè, moderato dalla giornalista Marina De Cataldo alla presentazione dei libri “sTREpitosa Juve” e “Alex Del Piero. Minuto per Minuto”con l’autore Roberto Savino (cancellato invece l’incontro con Federica Lisi, la moglie del pallavolista Vigor Bovolenta che ha dovuto rinunciare alla presentazione del suo libro per problemi di salute). Finale in serata con gli atleti Jhon Mark Nalocca e Massimo Marussi ospiti dell’incontro “I 200 anni di sport dell’Arma dei Carabinieri”.
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Mi piacerebbe sapere chi sono questi pedanti residenti che per due sere di musica di qualità debbono lamentarsi.
Buonasera , continuate cosi……..!!!!
Abito a pochi passi e anche se non ero interessato alla serata il fatto di sentire penetrare vita dalle mie finestre mi ha riempito di felicità. Chi si lamenta è già morto.
In giornate come queste si riscopre il valore della piazza e il piacere di incontrarsi. Complimenti ai bar che hanno preparato gli aperitivi a tema. Ottimi!
I vecchi in questione dovrebbero farsi un giro a Pistoia o Lucca, dove esistono festival con artisti a livello internazionale…oppure al ricovero.
peccato che il giornale e’ pieno de critiche fatte probabilmente nn dai giovani
Condivido pienamente quanto scrive Ricci. Pur non amando o non entrando nel dibattito sul genere musicale (” ognuno riconosce i suoi” dice Montale ) la questione da un punto di vista sociologico è quella rappresentata con precisione e argomentazione nell’ articolo. Politicamente la scelta è giusta. È necessario ” liberare” dal silenzio obitoriale le notti maceratesi e, ma è una mia opinione, realizzare un “piano estetico” per il centro storico, abbellirlo, colorarlo, ripristinare l’antica eleganza, magari anche tramite un concorso di idee che veda la partecipazione di artisti, architetti e storici, facendo confluirei loro progetti, in vitro, in una mostra al san Paolo. La prossima amministrazione dovrà, a mio avviso, avere questa tensione e programmazione: manutenzione ordinaria di tipo straordinario e cura della nostra bellezza e della nostra storia. Macerata si presta proprio a tale trattamento, insomma, Ricci permettendo, una armoniosa complicità tra vecchi e giovani.
Complimenti a Claudio per il pezzo. “Nella Macerata che vorrei..” mi immagino eventi, foto ed entusiasmo come quelli descritti sopra, ma non zero polemiche. Ho paura che rimanga un’utopia.
quando è vuota ci si lamenta perchè è vuota, quando è piena ci si lamenta perchè è piena..
ma non vi sta mai bene nulla
Vedere Macerata cosi’ piena e vitale e’ uno spettacolo, mi riempie di GIOIA!!
Se si organizzassero piu’ spesso questo tipo di serate sarebbe solo un bene per la citta’ e per le persone che vi risiedono.
Sono consapevole che al termine di manifestazioni di questo tipo, le persone rimaste in strada, prese dall’euforia e dalla spensieratezza possano fare un po’ di “caciara”, disturbando il sonno di alcuni.
Ma credo anche che tali eventi portino piu’ aspetti positivi che negativi. Prima di tutto aggrega i cittadini, la gente e’ tranquilla, passeggia, si incontra, chiacchiera e si diverte. Secondo si rimane in citta’, non si prende la macchina (o solo per brevi distanze) per fare 20/30 km solo per spostarsi in qualche luogo in cui c’e’ “vita”. Terzo si da lavoro: ai bar, ai ristoranti, paninoteche o quello che sia.
Solo continuando in questa direzione e’ possibile risvegliare il centro, rendendolo come era una volta, un punto di ritrovo, un punto di inizio e non uno di fine.
Magari come suggerisce il Signor Garufi in futuro prossimo si potrebbe intraprendere una strada comune per creare “un’armoniosa complicità tra vecchi e giovani”.
Per aver tanta gente al centro non è stato necessario far posteggiare in Piazza della Libertà!!!!
«Dietro a un miraggio c’è sempre un miraggio da considerare…»
(Francesco De Gregori)
dicevano una volta che se uno vuole il silenzio…vi e’ tanto posto in campagna…la citta’ va’ liberata e vissuta proprio con serate come queste,con le notti degli aperitivi ,dell’opera etc…la strada da intraprendere e’ questa..e non quella dell’ospizio a cielo aperto.
Zeffirelli quando visito’ Macerata parecchi anni fa disse in merito alla tranquillità del posto ecc ecc…..
Macerata e’ il posto più bello dove trascorrere gli ultimi anni della propria vita……
Questo è quello che chi critica vorrebbe per il centro storico….. La città e’ di tutti bisogna viverla come l’altra sera senza però con le esagerazioni che tanti giovani fanno protetti dalla massa….. Io sono nato in centro storico e ci ho vissuto fino a quattro anni fa e quindi conosco molto bene il problema…. Ripeto il confine tra il diritto di vivere la città e quello di poter vivere la propria vita nella propria casetta in centro e’ quasi impercettibile….. Ripeto con rispetto degli altri tutto si può fare accontentando tutti….. Basta voglia di venirsi incontro ed educazione civica…..
chi è causa del suo mal scagli la prima pietra… non ricordo mai bene i proverbi…