di Gianluca Ginella
Ritrovati in un canalone su di una parete verticale a Poggio Anzù i resti del quarto militare morto nell’incidente aereo del 19 agosto, si tratta del capitano Mariangela Valentini, 31 anni. Complesse le operazioni di recupero. Il corpo si trovava sotto un pezzo di fusoliera dell’aereo. I soccorritori, che intorno alle 20 di ieri hanno individuato il pezzo del caccia, una volta raggiunto hanno dovuto per prima cosa disinnescare le cariche esplodenti che espellono i seggiolini. Una operazione complessa che ieri sera è stata sospesa a causa del buio e che è ripresa alle prime luci dell’alba di questa mattina quando militari dell’aeronautica si sono occupati di disinnescare il meccanismo di espulsione. Una volta fatto questo, con la mezza in sicurezza del caccia Tornado, è stato possibile sezionarlo. In questo modo i soccorritori hanno notato che sotto la fusoliera c’era il corpo di uno dei dispersi. Che nel corso della mattinata è stato imbracato, sollevato su di un elicottero e trasportato all’obitorio di Ascoli. Sempre questa mattina è stata trovata la seconda scatola nera dei caccia, si trovava a circa 7-800 metri più a sud rispetto a dove è stato trovato il corpo di Valentini. La scatola nera è poi stata consegnata agli inquirenti che ora dovranno analizzarla, così come l’altra che è stata trovata, e potrebbe essere utile a ricostruire quanto accaduto martedì scorso. Ieri era stato invece ritrovato, ad una decina di metri di distanza in linea d’aria, sempre sul medesimo canalone il corpo di un terzo militare che è presumibile sia quello del capitano navigatore Paolo Piero Franzese (che volava insieme a Valentini). Il 20 agosto erano invece stati trovati altri due corpi: quelli dell’altro jet. Si tratta del capitano pilota Alessandro Dotto e del capitano navigatore Giuseppe Palminteri. I corpi sono però irriconoscibili e occorrerà eseguire il test del dna per accertare di chi siano i resti ritrovati. Appare però sempre più evidente che nessuno dei militari il 19 agosto ha trovato il tempo di lanciarsi dai caccia. Tutti sarebbero invece morti a causa dell’immenso calore (circa 5mila gradi) che si è generato dopo l’esplosione in volo in seguito allo scontro tra i due caccia. Sulle alte colline dell’Ascolano, a due passi dal parco dei Sibillini, proseguono questa mattina le operazioni per recuperare il corpo del quarto pilota.
I quattro piloti dispersi: in alto da sinistra Giuseppe Palminteri e Alessandro Dotto, sotto Paolo Piero Franzese e Mariangela Valentini
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Onore e rispetto a questi soldati italiani dell’Aeronautica Militare.
Certamente . Però bisogna capire cosa e’ successo . Loro hanno perso la vita e si è’ rischiato di peggio
Se cadeva su Ascoli sarebbe stata un’alta Casalecchio di Reno http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/04/aereo-maledetto-dodici-mortie-lo-stato-contro/80175/
Solo onore e rispetto per quattro giovani soldati morti.