Accattonaggio, quattromila firme
per chiedere al sindaco l’ordinanza

CIVITANOVA - Una delegazione di cittadini domani pomeriggio da Corvatta con le richieste. I sostenitori: “Non siamo razzisti, vogliamo venga rispettata la legalità”
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Marco Sembroni, Fernanda Recchi, Pasquale Piscitelli e Paolo Sabatini questa mattina in conferenza stampa

Marco Sembroni, Fernanda Recchi, Pasquale Piscitelli e Paolo Sabatini questa mattina in conferenza stampa

 

di Laura Boccanera

Sono 4000 i cittadini di Civitanova e dei comuni limitrofi che hanno firmato la petizione per il ripristino dell’ordinanza antiaccattonaggio. Domani alle 18 Fernanda Recchi di Forza Italia, assieme ai promotori dell’iniziativa, le consegneranno al sindaco. “Pensavo di raccogliere sulle 500 firme, fra amici e conoscenti, invece poi la cosa si è allargata e ha coinvolto tutta la città” spiega la Recchi. Civitanova fino a qualche anno fa aveva l’ordinanza antiaccattonaggio, una misura però inefficace dal momento che nessuna sanzione è mai stata elevata ai mendicanti, anche perchè avrebbe costretto i servizi sociali a farsi carico dei questuanti.

Ma la politica non c’entrerebbe in tutto ciò, continua la Recchi: “pur non avendo statistiche ufficiali, che vengono fornite solo a organi istituzionali – dice la Recchi – la sensazione è che i crimini siano aumentati e che il controllo del territorio si sia disperso. E allora ripartiamo da cose semplici che i cittadini possono fare e sollecitare la petizione popolare per reimmissione dell’ordinanza antiaccattonaggio è la prima cosa”. Della raccolta firme si sono fatti promotori attivi numerosi commercianti del centro e cittadini tra cui Marco Sembroni, Paolo Sabatini, Pasquale Piscitelli della Tabaccheria del corso, Barbara Scopetta, Isabella Mantovani Guendalina Latino.

“Non siamo razzisti o intolleranti – dice Sembroni – vogliamo però che venga rispettata la legalità e che ci sia un segnale di inversione”. “Con questo non si vuole impedire la carità cristiana – suggerisce la Recchi – ma dichiarare la contrarietà all’accattonaggio come sfruttamento professionale. Molti negozi la sera ricevono il cambio monete e giornalmente queste persone guadagnano dagli 80 ai 150 euro al giorno e ormai sul corso sono stipate 6 persone di etnia rom. Questa non è carità, questa gente fa questo di lavoro. L’ ordinanza è un segnale e se il sindaco non vorrà dare seguito alla nostra richiesta andremo dal prefetto”.

Domani pomeriggio è prevista la consegna delle firme: a salire a Palazzo Sforza saranno solo sei promotori, una piccola folla aspetterà di sotto con una foglia di fico in mano. Il primo cittadino infatti nei giorni scorsi aveva definito l’ordinanza antiaccattonaggio “una foglia di fico” rispetto ai problemi legati alla sicurezza reale (leggi l’articolo). 



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