di Claudio Ricci
La terra trema al quartiere Collevario per uno smottamento avvenuto ieri sera intorno alle 20 sotto alla palazzina, al 258 di via Verga. Una frana importante, che ha interessato l’area sul retro dell’edificio, quella che affaccia sul bosco urbano del quartiere, alla periferia di Macerata. La zona è stata immediatamente transennata dai vigili urbani accorsi sul posto.
«Da tempo la situazione geologica del quartiere è peggiorata» segnalano preoccupati i cittadini dell’associazione Idea Macerata, capitanati dalla presidente Francesca Ciucci. Un allarme questo, che trova riscontro «nello stato in cui versano da anni via Verga e via Pavese»hanno dichiarato durante una conferenza convocata d’urgenza oggi pomeriggio in municipio.
In particolar modo è proprio il cedimento del muro di contenimento di via Pavese a destare le preoccupazioni dei membri di Idea Macerata, che hanno sottolineato come nel 2010 il sindaco Carancini, in un’intervista su Rai 3, aveva promesso di destinare risorse per la risoluzione del problema. Risorse che purtroppo ad oggi non risultano ancora stanziate e i cittadini del comitato “Collevario Sicuro” si chiedono cosa occorre aspettare, prima che la situazione venga approfondita attraverso strumenti di studio sicuri e comprovati. Su questo fronte l’amministrazione comunale continua però a rassicurare i residenti, vantando una sentenza del consiglio di Stato, fresca di aprile e riguardante il PEEP di Collevario (leggi l’articolo) e una perizia geomorfologica del professor Gilberto Pambianchi, dell’ottobre 2008. Nel documento, atto a verificare anche l’eventuale edificabilità del lotto Associazione Nazionale Maestri, si parla di una sostanziale sicurezza del sito ma in calce si legge «I dissesti stradali pur se contenuti, andrebbero attentamente verificati e bonificati attraverso lavori mirati».
Dissesti, come si vede dalle foto diffuse dalla stessa Ciucci, in primis pericolosi per la circolazione stradale e in secundis segnali evidenti del continuo movimento morfologico, che interessa tutto il quartiere. Un movimento, che in passato era stato messo sotto stretto monitoraggio anche attraverso dei pozzi piezoometrici, installati nel 1985 e nel 1990 ma poi rimossi per la costruzione della palazzina Erap. Strumenti fondamentali che ad oggi avrebbero permesso di continuare a monitorare gli eventuali movimenti del terreno e prendere le misure necessarie am di cui non si può più disporre lasciando così gli abitanti del luogo in uno stato di preoccupazione che ad oggi non trova rassicurazioni rilevanti. Intanto la consigliera Deborah Pantana (Forza Italia), e il consigliere Uliano Salvatori (Fratelli d’Italia) raccolgono l’allarme muovendo, da una parte un’istanza all’ufficio tecnico del Comune affinchè si verifichi la stabilità dell’area immediatamente circostante la palazzina di via Verga e la situazione dei dissesti in via Pavese e dall’altra presentando un’interrogazione al prossimo consiglio comunale previsto per il 26 maggio.
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in realtà la foto che ho scattato dalla scuola agraria sembra riduttiva, ma lo spazio libero di vegetazione che vedete in foto in alto non è altro che una sola pianta secolare , che se paragonata all’ edificio vicino vi fa capire di che portata parliamo, considerando che la stessa e le altre due estendono le loro radici intrecciandosi fino al fosso sottostante circa 20 metri.
Se la stessa sorte dovesse toccare le altre due querce (evento probabile visto il peso delle stesse in superficie), presumo che la stabilita della collinetta sarebbe seriamente compromessa complice anche l’altezza del pendio sottostante.
in maceratese; visto che sta piccate su lu greppo,se non gle date una potata sopra , come se moe la terra ve rrja tutto jo lu fussu, lu problema è che non ce sta più un contadi su lu comune, tutti istruiti
Il 14/12/2011 nel corso dell’assemblea pubblica di Collevario l’Ing. Spuri, alla presenza del Sindaco e dell’Assessore Pantanetti aveva garantito che sarebbero stati ripristinati gli strumenti di monitoraggio già esistenti ma inspiegabilmente posti in disuso e ne sarebbero stati installati altri in modo da creare un sistema efficiente di controllo dell’intero territorio.
Se e’ stato fatto, si chiede che vengano resi noti i risultati, se non e’ stato fatto si spieghi il perché.
Di sicuro non per mancanza di denari, dopotutto in un solo mese si e’ deliberato di smantellare un sito di sguinzagliammo cani per rifarlo a distanza di cento metri, si sono fatte due mini-gare di affidamento lavori per ripulire il laghetto dei giardini e per tagliare un olmo secco, lavori di routine che un tempo svolgevano gli operai del Comune.
Signor Sindaco che facciamo ? Aspettiamo che ci scappi il morto per iniziare a muovere le chiappe ?
bisogna vedere chi svolgerà questi 3 lavori….bisogna vedere se da quelle parti abita qualche “amico” importante per Sindaco e compagni….
abito a Collevario..e direi che è finalmente ora di ripristinare questo quartiere e smetterla di costruirci..dai che le votazioni si avvicinano..caro Sindaco e Company..avete questa opportunita’ per prendere “forse” voti…!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se non ricordo male tutta quella zona è a forte dissesto idogeologico tanto che, anni fa, quando si doveva ipotizzare una sorta di “spazio” per la protezione civile (container, pista atterraggio elicotteri, ecc) qualcuno propose di realizzarla a Collevario ma, dopo studi ed analisi, la proposta venne scartata.
@Gianfranco.Cerasi…che io sappia l’area di emergenza di cui parli – per la nostra zona – è stata individuata a Piediripa ma di preciso non so dirti in che luogo specifico – in ogni caso Collevario si chiama così xkè è un colle che “varia”….cioè in “movimento”
se non ricordo male all epoca del vecchio piano regolatore vi erano zone di collevario che non erano edificabili che poi…mistero….lo sono diventate….
Questo Collevario maceratese sembra condividere nel suo piccolo la stessa natura del Monte Toc. Io oltre alle case sopra c’avrei fatto anche un invaso idrico sotto, con una bella diga. Non si sa mai, con queste cose in Italia a volte si ottiene visibilità planetaria.
Sabato scorso il nostro caro Sindaco è andato a fare un sopralluogo nella zona della frana.
Bene, cioè male perchè il nostro caro Sindaco non sapeva dell’esistenza del bosco urbano di Collevario.
Da non credere.
Come diceva Nanni Moretti in un suo film: “continuiamo così, facciamoci del male !!!”
@ elisaelisa
Potrei anche ricordare male, ma mi sembra che la zona d’emergenza era stata originariamente trovata dalle parti di Collevario, dopodichè si sono accorti che forse non era la zona migliore in quanto tutto il colle era istabile (vene d’acqua, sempre se non ricordo male)