L’incontro di oggi a San Claudio
di Marco Ricci
(foto di Guido Picchio)
“A poco distanza da qui, in luogo ancora non identificato, 1200 anni fa moriva Carlo Magno. Subito ne lavarono il corpo e lo mummificarono. Poi lo rivestirono da imperatore con una corona d’oro sulla fronte e venne un corteo che su di un trono lo portò fino alla Cappella Palatina dove lo seppellirono. I muratori intanto avevano lavorato in tutta fretta per realizzare il casotto dove fu fatto entrare il trono con il corpo dell’imperatore”. Così oggi – a 1200 anni dalla morte di Carlo Magno avvenuta secondo le fonti il 28 gennaio dell’814 – don Giovanni Carnevale ha ricostruito davanti a un pubblico di quasi 200 persone ciò che sarebbe successo nei dintorni di San Claudio dodici secoli fa. Quando l’imperatore dei Franchi, incoronato da papa Leone III nella messa di Natale dell’800 – morì ad Aquisgrana prima di essere sepolto nella cattedrale della stessa città.
Aachen. La città dove Carlo Magno, dopo l’inverno del 728, decise di porre la propria residenza fino alla sua morte. La città che la storiografia classica pone nella Renania settentrionale ma che, secondo don Carnevale, altro non sarebbe che l’odierna San Claudio. E a 1200 anni dalla morte di quello che può essere considerato il fondatore dell’Europa moderna – durante il convegno dal titolo “buio medioevo” che si è tenuto a due passi dall’Abbazia – don Carnevale ha ripercorso rapidamente quei mille anni che, dal crollo dell’impero romano, hanno condotto al rinascimento italiano.
“Furono anni bui in cui la conoscenza del mondo classico svanì. Un periodo in cui la cultura e la storia furono abbandonate e di cui si persero le tracce. Finché nell’Ottocento, durante il periodo romantico, gli storiografi tedeschi presero ad interessarsi del Medioevo. Ma cos’era la Germania del Medioevo? Un luogo senza cultura popolato da barbari, un luogo senza città e ricchezze. Così dunque i tedeschi, dai loro primi studi, si impossessarono di Carlo Magno situando Aachen nell’attuale Germania”. Poi una vita di studi – quella di don Carnevale – per coprire un “buio” che sarebbe calato sulla storia delle Marche e del piceno, una vita di studi che è arrivata a situare Aachen a San Claudio dove, secondo don Carnevale, sarebbe stata recentemente rinvenuta la tomba di Carlo Magno.
Don Francesco Carnevale e l’ingener Alberto Morresi ritengono infatti che la bellissima Abbazia di San Claudio sarebbe la vera Cappella Palatina di Aquisgrana, ipotesi che dal luglio scorso sarebbe suffragata dal rinvenimento – grazie al georadar usato dallo stesso Morresi – del punto preciso dove si trova una mummia che sarebbe quella di Ottone III. I due studiosi hanno poi concentrato la loro attenzione sull’arcata centrale d’ingresso dell’abbazia dove ipotizzano possa essere stato tumulato Carlo Magno. Le rilevazioni avrebbero evidenziato un’area dalle dimensioni di un tuguriolum, proprio come nel Chronicom Novaliciense dal conte di Palazzo Ottone di Lomello (presente alla riapertura della tomba voluta da Ottone III). Questi appunto raccontò che Carlo era seduto in trono con una corona d’oro in testa e dal riflesso più bianco delle analisi si nota come il parallelepipedo sia sviluppato in altezza con una base distante circa mezzo metro dal fondo, appunto come se qualcuno vi sia seduto.
Nonostante il georadar al momento non indichi che un’anomalia, per i due studiosi la verosimiglianza tra le fonti storiche e le misurazioni ha rafforzato a loro parere l’ipotesi che portano avanti da tempo. Ipotesi che si è tradotto in un volume, scritto da Morresi e Carnevale intitolato Il ritrovamento della tomba e del corpo di Carlo Magno a San Claudio. “Io stesso” – ha sottolineato don Carnevale – “da insegnante di storia ho sempre riportato la storia nella sua versione ufficiale, ma sono troppe le contraddizioni. Anzitutto qui nella nostra zona abbiamo varie chiese quadrate simili a quella d’Orleans che è documentata come carolingia. Sostenere ancora Aachen come Aquisgrana Carolingia è solo un comprensibile atteggiamento nazionalistico tedesco e non una realtà sostenuta da prove archeologiche o storiche. Ci hanno assicurato il loro patrocinio l’Università Pontificia Lateranense di Roma e il Comitato di Scienze Storiche della Santa Sede. E importante che si capisca che la nostra tesi è quella giusta perché la ricerca di fonti combacia con le rilevazioni”.
Al di là dell’ipotesi ancora da verificare, il notevole afflusso di maceratesi alla commemorazione di oggi – che si è conclusa con l’inaugurazione di una lapide all’interno dell’Abbazia – indica sicuramente un effetto positivo degli studi portati avanti da don Carnevale. L’interesse che molti maceratesi – tra cui tanti cittadini comuni che spesso non frequentano università e biblioteche – hanno riscoperto per un luogo incantevole e per il passato del loro territorio. Territorio che – Aachen o non Aachen – ha attraversato i secoli bui fino al tempo dei comuni. Quando sulle nostre colline, a un tiro di scoppio l’una dall’altra, le cinta di mura racchiusero gli antichi centri delle nostre attuali città.
La cerimonia di oggi – a cui sono stati presenti anche il sindaco di Corridonia Nelia Calvigioni, l’assessore regionale Pietro Marcolini e il consigliere regionale Francesco Massi – si è conclusa all’interno della chiesa di San Claudio. Dove, sotto un’effige in bronzo ripresa da un’antica moneta e rappresentante i simboli dell’imperatore Carlo Magno, è stata scoperta una lapide dal significato inequivocabile. “Sub hoc conditorio situm est corpus Karoli Magni atque ortodoxi Imperatoris qui regnum Francorum nobiliter ampliavit et per annos XLVII. Decessit septuagenarius anno domini DCCCXIV. Indictione VII. V calend. februarias. “Sotto questo sepolcro è stato posto il corpo di Carlo Magno….”
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Azzardo un’ipotesi forse irrealizzabile: un forellino piccolo piccolo per sondare il punto individuato dal georadar ?naturalmente con tutti i permessi e le cautele Che la particolare valenza storico artistica dell’abbazia richiede…….vi prego di non criticarmi più di tanto !
Mi pare un’ottima spesa in tempo di crisi
Federica non sono riuscita a non pensarti 😉
Non riuscendo a prendere sonno ho pensato di leggere CM. Io non so se lì sotto ci sia o meno la tomba di Carlo Magno, mi piacerebbe fosse vero, ma qualche dubbio mi sorge. Qualunque cosa ci sia, però, è giusto che venga portata alla luce. Sicuramente non c’è un manufatto moderno, ma probabilmente c’è qualcosa di medioevale o precedente. Tutto può essere utile per attirare turisti e creare un altro polo di attrazione turistica in provincia. Ci sono spese da fare? Che problema c’è? Se ne fanno tante per attività inutili, almeno questa potrebbe dare risultati economici, anche se alla lunga. Purtroppo vedo che non tutti riescono a guardare al di là del proprio naso… non ci sono solo le buche nelle strade.
Se così fosse si potrebbe rivalutare Vallemorta trasformandola, dall’attuale inutile pista di atterraggio, in un complesso turistico/storico di primaria importanza, con tanto di hotel, spa, palazzetto dello sport, vendita gadget, piscine, ristoranti, parcheggi…
Le personalità presenti oltre a presenziare all’incontro e inaugurare una lapide che dice ciò che ancora non è stato dimostrato potrebbero adoperarsi, ognuna per le rispettive competenze, a trovare i finanziamenti ed ottenere le dovute autorizzazioni per sondaggi che dimostrino veramente ciò che ha evidenziato il georadar. Solo così potremmo apprezzare l’intervento dei nostri politicanti.
Io ci investirei qualche altro milioncino…
Beh, se c’è anche il patrocinio dell’Università Pontificia Lateranense di Roma e del Comitato di Scienze Storiche della Santa Sede, una crociata marchigiana contro la “storiografia classica” si può fare senz’altro.
Branca! Branca! Branca! Leon! Leon! Leon!
Cosa si farà, quando scopriremo che sotto il capannone della CGIL riposano le vestigia della vecchia e reale Aquisgrana?
Molto strana l’assenza del Presidente della Provincia. Almeno poteva delegare qualche assessore.
Beh, i relatori del Centro Studi sono stati esaustivi: hanno fatto regolare richiesta alla Sovrintendenza per poter effettuare i sondaggi, e questa li ha informati che i tempi tecnici per una risposta sono di un anno, il messaggio è stato interpretato = MAI…
Per l’anniversario, pur trattandosi di un personaggio storico noto e importante, non ci sono rievocazioni, notizie, celebrazioni nè nel web, nè in Germania, nè in Francia e tantomeno in Italia. Il Centro studi ha provato per esempio a inserire una nota riguardante gli studi di Carnevale alla voce Carlo Magno su Wikipedia, che è stata subito cancellata con motivazione “non pubblicabile”, hanno provato a far produrre un doodle a Google, visto che commemora anche il compleanno della Nutella, ma niente… Tutti indizi che questo nostro locale fermento è ben noto e molto, ma molto scomodo a chi ci tiene che si mantengano per vere le fandonie storiche. Nomi? Chi ha effettuato la cancellazione e riscrittura della storia, e chi non vuole rimettere in discussione la propria formazione accademica e magari rischiare il posto
çmassinmo giorgi. Il suo tasso di acidità segue sempre più un trend ascenzionale.
çsì, sonmo sempre più corrozivo.
Visconte, forse in quel caso si scatenerebbe un’interminabile diatriba sull’applicazione da dare al principio dell’Ubi maior minor cessat.
@Massimo Giorgi
Beh il famoso adagio latino per comparare il quartier generale – per dirla alla moderna – di Carlo Magno con il capannone rosso della CGIL disperso nel deserto di quella che una volta era Valleverde, mi sembra un po’ ardito.
Allora, Visconte, una volta sconfitto il nazionalismo tedesco sul piano storiografico, Macerata potrebbe fare la splendida e concedere alla potenza sconfitta di traslare ad Aachen, a mo’ di contentino, il quartier generale CGIL. Rimarrebbe poi il problema di riportare alla luce le ambite vestigia dell’antica Aquisgrana, ma a quello potrebbe magari pensarci la corrente del vicino Chienti, cambiando leggermente il suo corso in occasione di una piena eccezionale e dilavando il deserto Valleverde; si eviterebbe così un’affannosa ricerca dinamicobradipica di patrocini, sponsorizzazioni, autorizzazioni e finanziamenti per sondaggi e scavi archeologici.
@ Massimo Giorgi:
Macerata potrebbe fare la splendida…
Mi pare che, fino a prova contraria, S.Claudio sia in comune di Corridonia. Macerata facci alla splendida con i suoi monumenti.
filosofo, non parlavo dell’abbazia di San Claudio ma del capannone della CGIL che sorge per l’appunto nel territorio del Comune di Macerata in Contrada Valleverde.
guardate un pò
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2014/notizia/aquisgrana-le-ossa-sepolte-nella-cattedrale-sono-di-carlo-magno_2025103.shtml
DON CARNEVALE ha “spaventato” qualcuno!
Riapro per un attimo il discorso:ho appreso oggi dal televideo rai che,dopo 26anni di studi,scienziati tedeschi hanno confermato che le ossa custodite ad Aquisgrana sono certamente quelle di Carlo Magno.
A questo punto cadrebbero tutte le ipotesi su San Claudio /Aquisgrana ….Mi piacerebbe avere altre opinioni al riguardo.