In 700 firmano per la Provincia
“Pettinari faccia subito ricorso al Tar”

Il Comitato per Macerata aumenta le adesioni ed indica l'esempio di Rovigo, che si è affidata ad un costituzionalista per tutelare i propri diritti contro la manovra del governo. Critiche all'onorevole Ciccanti

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Il palazzo della Provincia di Macerata

 

di Filippo Ciccarelli

Continua la battaglia per salvare la Provincia di Macerata: dopo l’appello del tre volte premio Oscar Dante Ferretti (leggi l’articolo), il Comitato per Macerata ed il suo territorio ha invitato Antonio Pettinari, presidente della Provincia, a presentare d’urgenza un ricorso al Tar del Lazio sul modello della Provincia di Rovigo. In Veneto, infatti, si sono affidati al professor Mario Bertolissi (costituzionalista e docente all’Università di Padova) per adire le vie legali e tutelare gli interessi dell’Ente rodigino, minato dalla spending review tanto quanto l’area maceratese. 
Nel giro di 4 giorni gli aderenti al Comitato a tutela di Macerata e del suo territorio sono schizzati da 400 ad oltre 700, “un numero di tutto rispetto se si pensa che ci siamo costituiti da poco più di 10 giorni ed abbiamo iniziato a raccogliere sostenitori ad agosto, quando molte persone sono in ferie” – fanno sapere dal comitato – che nel proprio j’accuse cita “l’applicazione degli ottusi e ingiustificati criteri prettamente numerici indicati dal governo, che obbligherebbe la scomparsa della nostra Provincia e la fusione, o meglio l’assorbimento, con quelle di Fermo e Ascoli Piceno. In particolare il capoluogo verrebbe trasferito ad Ascoli Piceno in quanto città con il maggior numero  abitanti, criterio che più irrazionale e ingiustificato non potrebbe essere dato che non si vede quale contributo alla revisione della spesa pubblica possa garantire una simile scelta”.
Il Comitato ne ha anche per l’onorevole Amedeo Ciccanti, mai citato direttamente nella nota, che lo scorso 14 agosto è stato a Macerata per proporre la sua idea sui tagli del governo e su come scampare agli stessi (leggi l’articolo) suscitando, tra le altre, la dura reazione del sindaco Carancini (leggi l’articolo).
“Nelle ultime settimane si sono susseguite esternazioni sulla stampa locale e nazionale da parte di politici e Presidenti delle province Marchigiane interessate dalla nuova normativa. Addirittura c’è un deputato di Ascoli Piceno che per settimane ha proclamato, come una sua vittoria personale: “Ascoli capoluogo della Superprovincia Marche Sud: è fatta”, salvo poi, recarsi a Macerata per esporre un piano che prevede tramite una accordo politico a livello ragionale la riorganizzazione del territorio in quattro province Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli-Fermo, mediante una complessa operazione di trasferimenti di comuni e territori, per rispettare i criteri stabiliti dal governo il 20 luglio” prosegue il Comitato, che formula anche un’altra richiesta richiesta al presidente Pettinari.
Oltre al ricorso al Tar del Lazio, infatti, la Provincia viene invitata “a rinnovare l’istanza alla Regione Marche perché ricorra alla Corte Costituzionale contro l’articolo 17 del Decreto Legge 95/2012” ed anche “a perseguire ogni possibile soluzione politica affinché il Consiglio delle Autonomie Locali regionale adotti un piano di riordino che salvaguardi l’esistenza e l’autonomia della Provincia di Macerata”.

 



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