di Alessandra Pierini
Nella querelle scatenata dall’articolo 17 della legge sullo “spending review” in base al quale le Province di Macerata, Ascoli e Fermo non hanno i requisiti necessari (350.000 abitanti e 250 chilometri quadri di superficie) per evitare la soppressione. Nei giorni scorsi, l’onorevole Amedeo Ciccanti ha proposto lo “shopping” di comuni limitrofi per salvare Macerata (leggi l’articolo), suggerimento che non è stato affatto gradito dal sindaco di Macerata Romano Carancini che ha criticato l’intervento come inaccettabile e inopportuno (leggi l’articolo). «Non abbiamo bisogno di lui – ha tuonato il primo cittadino – vada a giocare a Risiko ad Ascoli». La vicenda tiene banco non solo nelle sedi politiche e dal coro si leva la voce autorevole del maceratese tre volte premio Oscar Dante Ferretti il quale, il mese scorso, ha ricevuto nella sua città natale la cittadinanza onoraria, insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo (leggi l’articolo).
«Ho più volte evidenziato – sottolinea – come la mia città di origine, Macerata, ed il territorio della sua provincia siano nel mio cuore e come profondo sia il legame che mi unisce a loro; da ultimo ho rinnovato questo rapporto, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria, lo scorso 16 luglio. La mia storia tre origine anche dalla storia secolare di questa terra e della sua gente , che formano un insieme armonico ed omogeneo, caratterizzato da sobrietà, serietà, laboriosità, attenzione alla buona amministrazione, solidarietà, amore per la cultura e per l’arte in tutte le sue espressioni. Alcuni miei concittadini mi hanno informato, in questi giorni, che la città di Macerata ed il suo territorio potrebbero vedere cancellata la propria autonomia, la sua storia, con l’inevitabile disgregazione della sua comunità e perdita della sua peculiarità. Non voglio e non posso entrare nel merito della vicenda, ma accolgo l’appello rivoltomi dai miei concittadini in nome del comune amore per la nostra terra e la sua storia e, pertanto, chiedo al Sindaco della città di Macerata, al Presidente della Provincia di Macerata ed agli organi di Governo della Regione che facciano quanto in loro potere per conservare l’autonomia e l’identità di Macerata e del suo territorio provinciale». Un appello, quello di Ferretti, che valorizza la mobilitazione di tanti maceratesi che non accettano un provvedimento che mette a repentaglio le prerogative di un territorio.
Intanto il neocostituito Comitato per Macerata ed il suo Territorio, ha già raccolto circa 400 adesioni: «Ricordiamo che la nostra attività, come da statuto, è quella di sensibilizzare le istituzioni circa la peculiarità del territorio maceratese, che può essere polverizzato. Ricordiamo, inoltre, che la provincia di Ascoli ha una situazione di bilancio altamente deficitaria e, in caso di fusione ( perchè non si tratta di chiudere le province, ma di accorparne alcune), il virtuoso modus operandi maceratese verrebbe pienamente assorbito, con conseguenze immaginabili per tutti i cittadini, dai conti fortemente sbilanciati della Provincia di Ascoli.
Nell’ultima settimana di agosto o nella prima di settembre promuoveremo un incontro pubblico a cui inviteremo gli esponenti politici del nostro territorio, per esporre loro le nostre proposte e per sentire in cosa si sia concretizzato il loro impegno, fino ad oggi. Nel frattempo , abbiamo cercato di contattare alcuni esponenti politici ( consiglieri regionali o deputati) che, forse a causa della pausa estiva, hanno declinato i nostri inviti. Per ogni informazione [email protected]».
Tra i politici contrari al “riordino” delle Province, il deputato del Pd Mario Cavallaro che chiede al suo partito un intervento forte: «Il Pd, al cui gruppo parlamentare aderiscono molti dei deputati che hanno espresso riserve sulla linea assunta dal governo anche attraverso numerosi ordini del giorno, deve assolutamente – memore del proprio coraggioso voto di astensione di un anno fa sulla demagogica richiesta di “soppressione” delle province – dar seguito e corpo a questi rilievi, evitando che essi siano stucchevolmente di nuovo omologati alla difesa di un’inesistente “casta” o al provincialismo campanilista. In realtà sono i territori, nella loro ribollente protesta popolare, a dimostrare che l’illuministica idea di tracciare nuovi confini neocoloniali con righe e compassi, o con numeri astratti, non ha alcun pregio e neppure alcun valore economico.Non sono stati elaborati parametri di buon funzionamento, modelli econometrici, valutati progetti innovativi, ma semplicemente adottati facili, consolatori e falsamente salomonici parametri numerici minimali, che sono privi di senso logico, sociale ed economico. Infatti, in un paese articolato come l’Italia, la stessa misura di superficie comprende sia aree effettivamente omogenee e molto concentrate, se la si applica alla pianura padana, sia aree dalla complessa orografia se si parla delle fasce alpine o appenniniche».
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santo subito :-))
santo subito :-))
BASTA PROVINCE (TUTTE), BASTA MAGNA MAGNA! Il Governo non ceda alle pressioni delle lobby dei burocrati e degli avvocati sulla chiusura di province e tribunali minuscoli. E’ finita la festa! Ci avete ridotto al lastrico dopo che vi siete riempiti la pancia insieme a parenti e amici facendoci pagare addizionali su tutto solo per alimentare la vostra sete di potere e di denaro.
NON SERVITE A NIENTE!
Le province sono0 enti INUTILI che servono solo a pagare più tasse ai cittadini e far mantenere i privilegi dei soliti politici!!! ELIMINIAMOLE!!!
Comitato per Macerata ed il suo Territorio, ha già raccolto circa 400 adesioni
Visto che la gran parte dei cittadini italiani è favorevole all’abolizione delle Province e dei molti che non si sono espressi non lo hanno fattoperchè non interessati (cioè delle Province, che restino o muoiano, non je ne pò fregà de meno) viene il sospetto che molta parte delle 400 adesioni sia da annoverarsi tra chi ha interesse che la Provincia rimanga…
Ha ragione Cerasi nel dire che al 90% dei cittadini della Provincia di Macerata interessa poco la questione perché non direttamente interessati. Interessa ai dipendenti e dirigenti provinciali e tutte le ditte dell’indotto che lavorano sempre per la Provincia. La mia sensazione, leggendo gli articoli fatti da questa testata in precedenza, è che i politici locali non hanno capito ancora il “sentiment” dei cittadini della provincia: se comporta più tasse è meglio abolirla.
Il neonato comitato si batte per l’identità del territorio maceratese . Giustamente visto che insieme alla storia e alla cultura è il territorio che esprime meglio il senso di se di una popolazione . Vorrei allora sapere dove erano i promotori di questo comitato negli ultimi anni quando la colata di centri commerciali, parcheggi , capannoni , rotonde e anonimi quartieri dormitorio hanno stravolto per davvero e più di qualsiasi modifica dei confini burocratici ed amministrativi , l’identità del nostro territorio , rendendolo per questo molto simile a quello di molti altri paesaggi in italia e fuori di italia. E’ questa la omogenizzazione che da i suoi risultati peggiori, non quella imposta per motivi di risparmio della spesa pubblica. Io non credo che l’eccellente Dante Ferretti quando ritorna nella nostra città abbia avuto tempo e modo di fare un giro non fugace nelle vallate del chienti o del potenza, altrimenti avrebbe probabilmente già da tempo fatto pervenire la sua protesta nei confronti di comune, provincia ed organi regionali. Tutta questa campagna mi sembra una mistificazione per continuare a difendere i vantaggi di pochi ; vorrei vedere qualcuno che coglie l’occasione per promuovere invece un nuovo rapporto fra territorio e cittadini che tenga conto delle esigenze di contenimento della spesa pubblica inproduttiva e che dia occasione di rilancio alla economia locale.
ancora dibattiti convegni riunioni strategie ricorsi e bla bla bla sempre e solo a spese nostre? ma questi a lavorà magari sudando ci vuole andare come tutti oppure no? Finiamola sta’ lagna pur di conservare il posto i benefit da casta privilegiata per loro e i reggicoda parenti amici amichette magna magna….e rimagna
Condivisibili le parole del sig. Ferretti, ma a queste condizioni che la provincia rimanga o venga tolta nulla cambia
anzi forse, si può sperare in qualcosa i meglio.
Se il Sig. Pettinare dedicasse parte del suo, che impiega per il mantenimento delle poltrone, lo riservasse anche in
minima parte ai problemi che affliggono tutti i piccolissimi comuni, forse la provincia sarebbe maggiormente rispet
tata. Lo sa il Presidente che in alcuni comuni, non si riesce a riparare le fogne, non si riesce a mettere in sicurezza
le strade, e la risposta è sempre la stessa non abbiamo fondi. Poi magari vediamo che i fondi si trovano per deli
ziare i non paganti all’opera.
Lo sa il presidente che c’è una via di comunicazione che parte da Tolentino per arrivare a Camerino, dove da oltre sei mesi la strada sta franando, dove sono stai messi segnali che puntualemte cadono, dove i segnali
luminosi dopo la prima notte sono rimasti spenti, e nessuno ci pensa, tutti se ne fregano. Si aspetta forse che
qualche veicolo cada nello strapiombo, poi sentiremo la solita tiritera di chi si rimbalza le colpe.
Ha visto il presidente le condizioni in cui sono ridotte le “”mulattiere”” certo mulattiere, perché non possono essere chiamate strade per le condizioni in cui si trovano.
Questa è un’altra fabbrica che paghiamo noi .. poi i servizi li sappiamo quali sono.. risparmiare eliminare tutto quello che in più e finito il tempo delle vacche grasse ora la cinta la stringano anche loro e forse capiranno cosa significa rimanere senza lavoro e senza soldi e non sai dove sbattere la testa quando devi pagare e sopratutto se non sei nessuno e non sei raccomandato da nessuno.
nonno diceva sempre “quando la vanga e’ arrugginita l’orto non da frutti”………Quante vanghe arrugginite ce tocca paga’ ancora a peso d’oro ?? LO VEDETE TUTTI NO??
Forse, qualcuno di quelli che commentano non ha ben chiaro quello che capiterà entro fine anno (e poi, a cascata, successivamente).
Le province non sono abolite (e non potevano esserlo, serviva legge costituzionale, ecc.) ma sono ridotte. Questo comporterà che il territorio italiano sarà ancora suddiviso in province (alcune identiche alle attuali, altre nuove). Sarà un ente di secondo livello (ossia, non si voterà più, non ci sarà la giunta ma solo un consiglio eletto dai comuni), come potrebbe essere una comunità montana. Avrà meno competenze e meno risorse finanziarie.
Nel caso di Macerata, la provincia, non rispettando i requisiti minimi, verrà “fusa”. Per esempio con Ascoli e Fermo. Il capoluogo, salvo diversi accordi, sarà il comune con più residenti, quindi Ascoli. Quindi, a fine 2012, invece di essere cittadini della provincia di Macerata con capoluogo Macerata, sareme cittadini della provincia di… (non immagino il nome) con capoluogo Ascoli. I cittadini della nuova provincia, ascolani, fermani e maceratesi, continueranno a pagare le tasse provinciali (a partire da IPT o addizionale RCA che tutti conoscono). Sulla carta, i risparmi di due giunte e due consigli provinciali dovrebbero portare a un “ritocco” in basso dei costi della provincia. Ma credere a questo è come andare a vedere a poker con in mano solo una coppia.
I soldi ovviamente saranno gestiti dal capoluogo che, in teoria, li redistribuirà nel territorio per la manutenzione delle strada (per esempio). E quindi, caro Nico, finalmente Ascoli metterà a posto la strada da Tolentino a Camerino. 😉
Ma il bello deve arrivare. Che fine fanno gli ex-capoluoghi, dopo il riordino delle province ? Semplice, diventano comuni normali. Macerata manterrà un commissariato di ps, un distaccamento dei VF, una stazione dei carabinieri, questo è pacifico, ma le altre amministrazioni dello stato ? Quali altri “distaccamenti” di Ascoli rimarranno ? Chiaramente, per un cittadino di Ascoli il ragionamento sarebbe esattamente speculare.
Egoisticamente parlando, a me forse non incide più di tanto (ho dei pro e dei contro) ma per la maggioranza di sicuro ci saranno meno servizi a parità di tassazione. Se qualcuno vuole confutare la previsione è bene accetto.
e dei dipendenti “inutili” o in “esubero” o in “mobilita forzata'” della provincia non ne vogliamo parlare? QUANTI SONO? QUANTO CI COSTANO?….li paghiamo noi con le tasse o quel QUALCUNO che li ha assunti magari senza merito ?
Fermo restando che Mario Monti si sta dimostrando sempre di più un teorico ogni giorno che passa e che abbiamo grosse probabilità di perdere la Provincia, auguro ai cittadini di Corridonia che prima di chiudere bottega l’amministrazione provinciale ci dia i soldi per ricostruire, o per sistemare, il ponte sul Fiastra. Tutti abbiamo fatto campagna elettorale su questa priorità e sarebbe il caso di spingere il Presidnte Pettinari a realizzare l’opera.