di Roberto Scorcella
Gli scenari che si aprono all’indomani delle dimissioni del presidente del consiglio Silvio Berlusconi riguardano inevitabilmente da vicino anche la nostra piccola landa maceratese, già segnata in modo forte dal cambiamento degli scenari economici internazionali. L’incredibile vicenda della Best e le sempre attuali preoccupazioni per Poltrona Frau (argomenti trattati e approfonditi più volte da Cronache Maceratesi) sono solo degli esempi di come anche da noi le ripercussioni di un sistema che ha portato alla crisi mondiale si faccia sentire drammaticamente.
Diversi politici, commentatori e giornalisti sostengono che “Berlusconi è caduto a causa dei suoi errori e delle sue nefandezze”. Sostengono anche che “il cosiddetto mercato non ci ha commissariato”. Escludo che politici e giornalisti siano dei “cretini”, ma i conti non tornano.
In questi ultimi tempi Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna hanno visto cadere i rispettivi governi. E tutti a causa di convulsioni economico-finanziarie. E, mentre l’Europa va in malora, la Banca Centrale Europea cede l’Euro all’1,25% e la Federal Reserve cede l’US$ allo 0,25%. E poi… E poi si imputa ai governi dimissionari il fatto che “l’Europa non cresce”. E nessuno si chiede se l’Europa non venga sabotata proprio da quelli che dovrebbero difenderla. Questo il punto: Berlusconi si dimette e ne prendiamo atto. Senza amore e senza odio.
Fase 2. Spunta (ma sembra che la mossa fosse studiata da tempo) il professor Mario Monti e tutti (a parte gli estremi a sinistra e a destra) lo lodano. La gioia per essersi liberati di Berlusconi (che ne ha fatte indubbiamente di tutti i colori, ma era pure un capro espiatorio perfetto per l’inedia altrui…) sta facendo perdere di vista la realtà e chi è davvero Mario Monti, per chi ha lavorato, come ha lavorato, chi rappresenta e soprattutto quale sarà la magica ricetta per farci ingoiare, la dolorosa pillola del “risanamento” voluto da UE e BCE. Di fatto la BCE ci sta commissariando, stiamo per perdere una bella fetta di sovranità nazionale. E non ci trovo nulla per cui esultare.
Ma chi è Mario Monti? E’ un economista di fama internazionale. Ha studiato nelle scuole altolocate mondialiste: laurea in economia alla Bocconi di Milano, e specializzazione all’Università di Yale, vera e propria fucina mondialista. Ha insegnato nelle università di Trento, Torino e alla stessa Bocconi, di cui è stato anche rettore e di cui ora è presidente.
Ha rivestito diversi incarichi politici, ed è stato per dodici anni vicedirettore della Banca Commerciale italiana, una delle banche storiche della Penisola. E’ stato per lungo tempo il membro italiano della Commissione europea, appoggiato sia dal governo Berlusconi, che da quello D’Alema. E’ economista di stampo mondialista, Monti sostiene il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici. E’ un profeta del turbocapitalismo e del governo mondiale. È stato il primo presidente del Bruegel, un think-tank, nato a Bruxelles nel 2005, composto e finanziato da 16 Stati membri dell’UE e 28 multinazionali. È inoltre presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller. E’ un membro di spicco del comitato direttivo del gruppo Bilderberg, ed anche International Advisor per Goldman Sachs. Appoggia il gruppo Spinelli, fondato per rinvigorire la spinta federalista nell’Unione Europea.
La domanda sorge spontanea: il professor Monti agirà nell’interesse dell’Italia e degli Italiani? Agirà nell’interesse della finanza internazionale? Farà gli interessi del popolo oppure gli interessi degli usurai? Qualche dubbio sorge, perchè recentemente Mario Monti nel programma l'”Infedele” su La7 ha dichiarato che “stiamo assistendo al successo dell’euro, soprattutto per la Grecia”. Per caso il professore sta dicendo che dal punto di vista dell’oligarchia finanziaria l’euro ha raggiunto il suo scopo, ovvero distruggere gli stati nazionali europei (insieme ai loro diritti), per trasformarli in qualcosa di maggiormente gradito all’oligarchia finanziaria? Fmi, Ue e Bce: un accerchiamento totale, scrive Claudio Messora sul blog “Byoblu”, al quale il gioco della speculazione internazionale ci consegna senza possibilità di fuga. «Per il nostro stesso interesse – si dice – e per quello dei sottoscrittori del nostro debito, dobbiamo realizzare una serie di riforme. E poiché non siamo più credibili, forti pressioni costringono il governo in carica a rassegnare le sue dimissioni, nonché tutto un popolo a rinunciare alla propria autodeterminazione». «Il principio più incredibile che viene sostenuto senza il benché minimo stupore – continua Messora – sarebbe quello secondo cui la politica da sola non può realizzare misure impopolari, perché avrebbe il timore di giocarsi il consenso elettorale, per cui sarebbe imperativo affidare le riforme necessarie a un governo di larghe intese, oppure al cosiddetto governo tecnico, magari sotto la direzione di un podestà forestiero». Il concetto è tragicamente chiaro: esistono riforme che “devono” essere realizzate a tutti i costi, al di là della volontà popolare. «In altre parole, si sostiene che se la classe politica non è in grado di farsene carico, perché i cittadini non le vogliono, allora deve farlo qualcun altro», espressione di una «oligarchia nascosta». E stavolta non troviamo di fronte solo all’ennesimo paradosso (e fallimento) della truffa della democrazia rappresentativa, ma anche al crollo della Politica (volutamente scritta in maiuscolo) prona di fronte ai diktat dell’economia.
Qualche numero. Il governo che ha speso di più e fatto aumentare il debito di 330 milioni al giorno è stato il Berlusconi 1 (1994), mentre l’ultimo lo ha aumentato di oltre 200 milioni al giorno. Solo Prodi, D’Alema e Amato lo hanno fatto aumentare meno di 100 milioni (cifre di Oscar Giannino). Mario Monti è stato il miglior collaboratore di Paolo Cirino Pomicino fra il 1989 e il 1992, quando era ministro del Bilancio del governo Andreotti. Il debito pubblico al momento dell’insediamento di Cirino Pomicino e del professor Monti al ministero del Bilancio ammontava agli attuali 553 miliardi, 140 milioni e 900 mila euro. Al termine del loro mandato (in tre anni) il debito pubblico italiano era salito alla cifra di 799 miliardi, 500 milioni e 700 mila euro. La differenza assoluta è stata un incremento del 44,53% in tre anni, ed è fra i record assoluti della storia della Repubblica italiana.
Oggi Obama, in attesa dell’ennesima guerra di civiltà stavolta con l’Iran come obiettivo, plaude all’arrivo del governo Monti. Sarkozy e la Merkel si fregano le mani, soprattutto la seconda che vede sempre più vicino l’obiettivo di dominarci come ‘untermenschen’, mentre il primo farebbe oggettivamente meglio a dare una guardata a casa sua, soprattutto dentro le sue banche. E noi poveracci non sappiamo ancora se domattina banche e poste saranno aperte o chiuse, come accadde in Argentina quando il venerdì dissero ai cittadini che era tutto a posto e il lunedì le saracinesche rimasero drammaticamente abbassate. Siamo preoccupati. Tutti. Inutile nasconderlo. E non possiamo fare altro che sperare, sperare che Mario Monti possa essere davvero la persona che ci traghetterà fuori dalla palude senza azioni di “macelleria sociale” che andrebbero ad incidere, come sempre accade, solo sui ceti più disagiati. E voglio concludere con una citazione di Che Guevara: “Il popolo deve capire che non bisogna soltanto far cadere un dittatore, ma anche il sistema”.
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Solo il Partito Democratico poteva giustificare la presenza di Berlusconi. Solo Berlusconi può giustificare la presenza di usurai al capo della nazione debitrice. Ci porteranno via molto, non ci daranno niente in cambio. Non c’è stato mai un dibattito democratico che io ricordi, non c’è stato ora che dovevamo decidere del nostro futuro. I soliti pochi hanno scelto per tutti noi: schiavi a vita (noi).
Probabilmente ci piegheremo al racket e all’usura, nonostante le esperienze di Argentina e Islanda.
Articolo di sconcertante banalità e, viene da sperare, deliberata disinformazione. Dietrologia davvero ridicola e di basso livello. Meglio la cronaca locale mi sa.
@ Mordecai Richler
…il tuo e’ profiling o debugging…? proponi la tua informazione…
La scorsa settimana è stato proiettato in anteprima il film ” Too big to fail ” …troppo grandi per fallire, un film che racconta i momenti drammatici del fallimento di Lehman Brothers, la nazionalizzazione di AIG e il salvataggio governativo e da parte della Federal Reserve, banca centrale americana, delle maggiori banche d’investimento, i moderni avvoltoi della finanza, avvoltoi che oggi stanno banchettando sulle carcasse delle nazioni indebitate.
Si tratta di un film all’acqua di rose dove si dipingono i principali protagonisti come uomini normali, travolti dalla loro avidità, invece di demoni che hanno perseguito sino in fondo i loro interessi calpestando la dignità di milioni di esseri umani scommettendo sul collasso del mercato immobiliare, dipingendoli come coloro che hanno salvato il mondo dalla Grande Depressione, una depressione che invece è in atto, una depressione strisciante, la Grande Depressione Umana!
segue >>> http://icebergfinanza.splinder.com/
Questo articolo non mi sembra perniente banale!!! Ridicola dietrologia deche?!?! Io pensavo queste cose e qui le ho trovate scritte finalmente!! Per fortuna ci siamo liberati del Berlusca ma dare il potere a Francia e Germania non è una grande soluzione!!!
Rispondo alla domanda : ASSOLUTAMENTE NO !!
paoolo, fortunatamente non so nemmeno cosa vuoi dire…
Finalmente cose non banali, non la solita minestrina che ci fanno inghiottire le tv ogni giorno. La verità fa male signor mordecai, ma bisogna anche avere il coraggio di guardarla in faccia. Non è che per caso anche lei lavora in banca…?
Berlusconi è caduto (si è dimesso) e personalmente sono contento (ma lo spettacolo della gente che ieri sera tirava le monetine e cantava l’ho trovato disgustoso!), ora tocca a Monti che certamente non è uomo di sinistra ma credo (spero) potrà fare quello che c’è da fare..
– abolizione dei privilegi della cd. “casta”
– riduzione del numero dei parlamentari
– introduzione della “patrimoniale”
– detassazione per le imprese e per i lavoratori dipendenti
– concertazione con le parti sociali per i provvedimenti che riguardano il mondo del lavoro (doloroso ma gli esperti dicono necessario)
– riforma legge elettorale (non credo ma lo spero)
– dimissioni
io la penso in questo modo.. poi tutti dal premier francese (che neanche nomino), che si permette di intromettersi nei nostri affari interni..
A me tutto sò volemosebbè allimbruvvisu tra sti politici me puzza!!!!!! Intanto Monti passeggia pe Roma co la moje e dopodomà je rriva ardri 25000 euri ogni mese su lu contu bancario. io no li guadambio manco co nanno de fatica.
Hasta la victoria siempre, Crónicas de Macerata!
Non sono d’accordo con gran parte dei contenuti dell’articolo di Scorcella e quindi con molti degli interventi che ne apprezzano le considerazioni. Non ho molto fiducia nelle tesi complottiste, sia quando vengono tirate fuori per cercare di spiegare che sulle torri gemelle gli arei ce li hannno tirati gli americani, sia, come in questo caso, quando si cerca di trovare lontano i responsabili di quello che ci sta succedendo . E’ vero che questa crisi nasce dagli errori e dall’ingordigia delle banche e del sistema finanzario americano (nell’ormai lontano 2008) ma quello che ci sta succedendo oggi è responsabilità soprattutto nostra. Vi ricordate la storia del lupo cattivo e dei tre porcellini . Due di questi per risparmiare tempo e per godersela costruivano le case di paglia che cadevano giù al primo soffio del lupo mentre l’altro più giudizioso e meno gaudente si costruiva la casa di mattoni che resisteva all’urto. Noi siamo il porcellino con la casa di paglia ! (e tanto per fare un esempio i tedeschi sono quelli con la casa di mattoni) Noi abbiamo un debito che è il terzo più grande al mondo e un sistema politico che negli ultimi anni ha perso la fiducia non solo delle banche e del sistema finaziario ma anche di tutti i governi mondiali (eccetto uno, quello dell’amico Putin) E nessuno ci ha obbligato a fare questo debito. E’ stata una nostra scelta con cui ci siamo pagati (nellla media) un livello di vita superiore al reddito che intento producevamo. E adesso i nodi sono venuti al pettine ! E’ vero il sistema della governance europea va sicuramente rifondato e cosi pure le regole del sistema finanziario e certamente va trovata una soluzione per mitigare gli effetti dannosi della globalizzazione. Ma di certo NOI italiani oggi siamo quelli che hanno meno la voce in capitolo per chiedere cambiamenti a livello internazionale; almeno fino a quando non riusciamo a mettere a posto le cose a casa nostra. Insomma dobiamo diventare finalmente un paese serio
@ mario iesari
la Germania nella sua storia e’ fallita quattro volte e nessuno a gridato al lupo…..
per il resto non sono tesi complottiste ma cronologia dei fatti ,ci sono titoli a scadenza e quelli ” vanno” onorati…
io nn mi fido neanche della mia ombra posso fidarmi di Monti?
Quando la Germania ha dichiarato i suoi fallimenti non esisteva l’economia globalizzata. Non aveva il terzo maggiore indebitamento mondiale, usciva da sconfitte rovinose in guerre disastrose e comunque vide morire di fame molti dei suoi cittadini (all’ultimo no, grazie al Piano Marshall, che per inciso ha sfamato anche noi).
Le situazioni, Paoolo, non sono paragonabili.
Un default dell’Italia, oggi, distruggerebbe completamente la nostra economia, ma non solo. Tutti coloro che hanno acquistato i nostri CCT perderebbero il capitale, e fra loro banche, tra le quali la BCE. Molte di quelle banche fallirebbero, e ci sarebbe un effetto domino spaventoso, che potrebbe provocare una crisi di dimensioni inaudite, inclusa la fine della Comunità Europea.
C’è di buono che, in vista di una simile apocalisse, nessuno ha interesse a provocare il nostro default.
Ovvio, però, che si chiedano delle contropartite: e così ci hanno di fatto messo sotto tutela.
Il problema, ovviamente, solo in parte è berlusconi; ma è anche lui, che con la sua nonchalanche (chiamiamola così) in una situazione di mercati volatili ne ha richiamato l’attenzione su quello che tecnicamente si chiama “rischio paese”: ossia il nostro livello di solvibilità. Chi aveva i nostri titoli ha cominciato a sbarazzarsene, e da qui l’inizio della rovinosa frana; il resto è cronaca.
@G.R.Festa
Il default programmato non distruggerà la nostra economia, anzi. L’argentina ha una crescita da tigri asiatiche con una economia che diventerà a breve trainante nell’intero pianta. Non a caso.
Non è neanche vero l’altra cosa che dice: “tutti coloro” non perderanno il loro credito. Il debito verrà congelato e saranno rinegoziate le condizioni con i debitori stranieri, mentre per gli italiani non ci saranno grosse variazioni.
Che la BCE perda capitale….bè sai quanto ce ne può importare: creano denaro con un click di mouse, non suderanno le 7 camice per noi. Per quanto riguarda i fallimenti delle banche… le abbiamo già salvate indebitandoci troppo, è ora che cambi il sistema finanziario internazionale.
Io ho interesse a provocare il default, chi non ha interesse sono gli usurai, perché perderanno il loro potere.
@mario iesari
Di solito la definizione “tesi complottiste” è usato per classificare come spazzatura tutte le idee non conformi alle versione ufficiale. Ma noi sappiamo molto bene che sia in guerra che in politica ci sono enormi differenze tra la versione ufficiale e quanto accaduto realmente.
Lei parla di Torri Gemelle, mi spiega come ha fatto il terzo edificio a crollare? Sono dieci anni che cerco di spiegarmelo ma non ci sono mai riuscito. Allora mi chiedo: cavolo sono stupido o complottista???
Caro Ipno, può parlare come lei chi ha una visione molto teorica delle cose. In Argentina ci sono stato, e al lungo, nel ’90, poco dopo l’epoca delle svalutazioni selvagge. Era cominciata la cura “Cavallo”: un’economia drogata dalla parificazione fra il nuovo peso e il dollaro USA. Pochi anni dopo, l’Argentina dichiarava il default e tutti gli investitori ci hanno rimesso i loro risparmi. Non solo quelli grossi: in Italia tanti piccoli risparmiatori, incentivati all’acquisto dalle banche, ci hanno lasciato le penne.
Intanto, e ne sono testimone, tutti i lavoratori a reddito fisso, i pensionati e i piccoli imprenditori, in Argentina, facevano la fame, e l’hanno fatta per anni. “Chi se ne frega”, dice lei. Beh, io non sarei così nonchalant. Mi chiedo, in caso di default italiano, cosa ne sarebbe di milioni di cittadini che non hanno grossi capitalivivono di stipendio o pensione, e vedrebbero il valore reale dei loro redditi squagliarsi al sole.
La rinascita dell’Argentina è stata faticosa, dura e non è ancora che all’inizio, e l’hanno pagata i poveri cristi. E resta da vedere quanto potrà durare.
Comunque è una situazione completamente diversa; ma se a lei sorride l’idea di un’Italia – e un ‘Europa, e un intero sistema economico – che va a carte e quarantotto, ha il diritto delle sue opinioni. Personalmente preferisco vedere l’Italia recuperare la sua credibilità e far fronte ai suoi impegni, senza massacrare una popolazione che già, in grossa misura, non è che sciali nell’abbondanza.
Che la povertà in argentina sia passata dal 36% pre-crisi al 15% di oggi non mi sembra solo teoria. Provi a chiedere agli argentini venuti a vivere nelle marche che stanno tornando là in cerca di fortuna. Forse non le diranno che il default è causa dei loro mali.
Personalmente consiglio di non parlare di cronaca nazionale in questa testata giornalistica online ma solamente di cronaca locale. Ne abbiamo già le tasche piene sui telegiornali.
@ipno
so bene che le realtà ufficiali vanno prese con le pinze. Ma . a questo mi riferivo, chi cerca responsabili oscuri e motivazioni incoffessabili spesso lo fa semplicemente per fuggire dalla realtà . Da quella realtà che si vuole scansare ad esempio parlando di “default controllato”. Che vuol dire che non ripagare i propri debiti, o almeno parte di questi. E perchè dovremmo farlo ? Quanti di noi si comporterebbero cosi eventualmente con la propria situazione finanziaria ? Ritorno sul concetto . I debiti li abbiamo fatti noi per vivere meglio di quello che in realtà potevamo permetterci e le difficolta attuali non dipendono dal fatto che siamo andati a farci finanziare da “usurai” che ci hanno applicato interessi fuorilegge (gli interessi sono aumentati adesso perchè non si fidano di noi) Quindi perchè non dovremmo fare il possibile per ripagare il nostro debito prima di trovare la scorciatoia del default ? Se impariamo a prenderci finalmente tutti insieme le nostre responsabilità forse da tutto questo potremmo trarre un vantaggio.
Ritengo l’articolo assolutamente non disinformante ne’ tanto meno complottista. Anzi, finalmente trovo un giornalista locale che mette in luce ed evidenzia informazioni piuttosto trascurate nelle testate nazionali e nei TG. Consiglio ai lettori di approfondire anche la figura di Lucas Papademos subentrato a George Papandreou in Grecia. Cosa volete che vi dica….. “sicuramente” tutto quello che sta accadendo e’ frutto di una serie di coincidenze “casualmente” ritagliate da potersi incastrare fra di loro in un cosi’ preciso meccanismo.
siccome è un tecnico “monti”ci riempirà di tasse,tanto lui non deve pensare ad essere rieletto,non togliendo niente alla casta,come sempre.HANNO ROTTO sempre noi cittadini ci rimettiamo.
Ma perchè quando le cose vanno bene (apparentemente)- così come sembrerebbero essere andati in questi ultimi 15/20 anni- nessun esperto di cose economiche, i cosidetti “tecnici”, avanzi riflessioni circa i meccanismi di produzione del benessere e magari puntualizzi eventuali indicatori di malacrescita (tanto per essere chiari per esempio “il tasso di espansione del debito pubblico”) in modo che si possa intervenire con adeguati aggiustamenti non particolarmente dolorosi per la società, senza aspettare che il bubbone prima deflagri (vedi la situazione attuale del ns paese) e poi riscoprirci tutti quanti esperti analisti teorizzando improrogabili interventi lacrime e sangue per tutti ? E poi, per favore, finiamola con la banale teoria secondo la quale “tutti siamo responsabili” poichè abbiamo vissuto al di sopra delle ns possibilità !
Io, cittadino italiano a tutti gli effetti non mi sento affatto responsabile nenche della più piccola parte del disastro economico in atto in Italia, e pertanto non intendo partecipare al cosiddetto risanamento “lacrime e sangue” che ci viene prospettatto dai signori “tecnici” e dai loro adulatori: prendiamo finalmente atto che la verità “vera” è che i registi delle crescite e del benessere drogati sono stati, e saranno, i centri di potere economico e politico che poi, a disastro avvenuto, sono gli stessi che si ergono a fautori degli interventi di salvataggio ! Una vera classe politica (senza la puerile richiesta di interventi di “tecnici” – mi spiegate peraltro cosa vuol dire “tecnico”?) combatterebbe senza tregua per esempio, il fenomeno deprecabilissimo dell’evasione fiscale, o quello dello spreco deprorevolissimo di ingenti risorse destinate a migliaia di enti inutili, altro che manovre “lacrime e sange” !!!
Ma che bravi, che bravi i nostri politici…gli Ammiragli del TItanc Italia..bravi nel dirigere questo paese verso il disastro, quel disastro ereditato dai loro padri politici che ora si godono laute e ricche pensioni nei lussuosi salotti dei loro privilegi..quelli che non si sono tolti un centesimo,..ma che bravi abbandonare la nave per non operare quelle scelte che certo noi cittadini non gradiamo. Tasse,Tasse,Tasse….
Ma che bravi questi ammiragli che ora hanno chiamato il capitano Nemo (Monti) ..per far si che questa nave non affondi, ma quale scelta così malvagia dovrà prendere?Semplice quella che nessun partito politico ha avuto la sincerità non di fare..ma almeno dire.Il Titanic Italia dovrà sacrificare una parte dei suoi passeggeri…fatemi indovinare…il popolo..facile… una parte di questo deve essere buttato in mare cosi da far pesare meno la nave e farla almeno arenare e non affondare..Allora chi buttiamo in mare?
Che domanda ridicola cari colleghi del governo e dell’opposizione..che domanda ridicola… se questa è una necessità, lo è, lo è…noi politici non possiamo prenderci questa responsabilità, come possiamo dire…. passeggeri..scusate popolo..una buona parte di voi deve affogare perchè la nave che noi, con la nostro operato stiamo facendo affondare..no non è possibile..COME POSSIAMO RIPRESENTARCI ALLE PROSSIME ELEZIONI al timone di questa nave? Dopo una di quelle segrete riunioni covate da mesi dove sbalordirebbe solo noi, non certo loro, vedere tutta la nostra politica..anzi “forze politiche” così piace loro farsi chiamare..riunirsi per mettere in atto la vergognosa soluzione di questa enorme falla..il capo ammiraglio prende la parola……La lista dei morti viventi..TRANQUILLI CARI COLLEGHI ONOREVOLI..la facciamo compilare ad un esterno, noi nel frattempo prendiamo le nostre scialuppe..le uniche a bordo..intendiamoci scialuppe lussuose, con tutti i confort..lasciamo Monti per qualche mese..poi quando il massacro sarà compiuto noi ritorneremo a bordo con i nostri bei sorrisi, POPOLO ITALIANO hai visto la nave non è affondata grazie alle nostre scelte di responsabilità, ma solo arenata..(speriamo che sia solo così) Noi la Politica resposabile è stata contrarissima alle scelte di quel capitano Nemo che noi sconfessiamo pienamente, che malvagio, che dittatore, buttare in mare molti di voi..ma ora noi vi abbiamo liberato da quel mostro che vi ha sacrificato, noi siamo il vostro futuro roseo..Andate a votare, votate..votate la destra, no è megli la sinistra, aspetta il centro però…e noi Italiani andremo ancora a votare, pensando che uno sia meglio dell’altro..andremo a votare aspettando il prossimo Monti…che è solo questione di tempo..poco ..ma arriverà..
….e aggiungo : ci sarà anche amato, quell’omino che vien di notte e ti pulisce il portafoglio, ve lo ricordate ?
Dalla padella alla brace, così diamo in pasto il Paese agli stessi banchieri-politici che lo hanno rovinato.