di Roberto Cherubini
Mentre il mio gatto si rilassa all’ombra….
..decido di partire con la mia fotocamera per immortalare una campagna maceratese straordinariamente invasa dai girasoli
Dopo qualche centinaio di metri scopro Macerata, ed è meravigliosa. Tento con una serie di scatti di raccontare qual è il vero patrimonio della nostra città e spero di esserci riuscito..
Mi dirigo ora da via Ventura verso San Claudio ed il paesaggio fino all’ abbazia è mozzafiato.
Poi da San Claudio percorro la strada che conduce al passaggio a livello di Piediripa (dietro a Piazzale Mercurio).
Mi volto alla mia sinistra e noto l’orrore, si chiama Valleverde, e Pambianchi & c. pochi giorni fa l’hanno esaltata sulle pagine di tutti i giornali.
Io non uso parole, ma immagini… “là dove c’era l’erba ora c’è… questo…
L’ amore per il bello, però, mi porta istintivamente a voltarmi dall’altra parte, alla mia destra ed ho un parziale respiro di sollievo… questo è il luogo dove volevano costruire l’industria insalubre GIORGINI!!!
Che a due passi, nei pressi del passaggio a livello, ha questa veduta..
Mi ritornano in mente le parole di Elio Veltri, che ieri sera ho ascoltato a Ripe San Ginesio (Borgofuturo):
“La politica italiana è la malattia del nostro Paese e non può quindi essere malato e medico allo stesso tempo. Occorre la partecipazione di tutti affinchè si esca da questo triste periodo”.
Elio Veltri nel 1973 divenne sindaco di Pavia e la prima cosa che fece fu lo stralcio di un piano casa per 13mila nuovi abitanti che avrebbe solo massacrato il territorio; un po’ come quello che faranno il nostro piano casa e la Minitematica (se non cadrà sotto il ricorso dei cittadini maceratesi).
Veltri rese quella zona “verde pubblico” andando contro i poteri forti e ricevendo, ovviamente, tante minacce.
Penso anche, tra me e me, che Macerata avrà una nuova storia quando avrà un primo cittadino col coraggio di Veltri.
A questo punto della passeggiata ho la mente piena di questi meravigliosi paesaggi maceratesi ed anche la voglia di scrivere per far sì che tutti i maceratesi comprendano l’importanza del mantenerli…..faccio appena 1000 metri e mi accorgo di un “girasole impazzito”
…mentre gli altri sono rivolti verso il sole…lui osserva i pannelli fotovoltaici!!!!
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Articolo suggestivo come da par Suo sig. Cherubini, dopo tutto le migliaia di visualizzazioni su you tube non sono state cliccate a caso.
A volte non condivido alcune sue posizioni drastiche (es. sul centro storico, visto che e’ argomento di attualità), ma in questa occasione Lei ha toccato una questione assai interessante sul metodo usato dal legislatore per la tutela dell’ambiente. Sul punto la legislazione italiana e’ assai rigida ed i numerosi vincoli territoriali ne aumentano l’efficacia (salvo poi osceni deturpamenti autorizzati da qualche ente territoriale compiacente).
Per le rinnovabili non e’ così perché andavano (e vanno tutt’ora) incentivate e quindi si e’ giustamente scelto di non sottoporle all’iter autorizzativo ordinario. Il decreto 2003 demandava, pero’, al Governo l’emanazione delle Linee Guida che, con tempismo italico, sono arrivate nel 2010 (e’ evidente che nei sette anni tutto ciò che e’ stato fatto e’ legittimo!).
Ma ora quelle norme di indirizzo sono attuali o sono già preistoria? Sicuramente la seconda visto che alla Camera sono iniziate le audizioni in vista della modifica (http://www.viadalvento.org/analisi-energetica/lintervento-di-legambiente-allaudizione-parlamentare-sulle-energie-rinnovabili/).
Su CM il tema era stato affrontato dal dott. Liuti ben prima dei referendum ed il problema di fondo e’, a mio parere, la rete: le zone agricole depresse (quelle cioè dove Lei non si recherebbe neppure per una passeggiata agreste), non essendo sufficientemente servite dalla rete per il trasporto dell’energia prodotta, sono antieconomiche per l’investitore anche se il terreno si potrebbe affittare a quattro lire. Ma anche i tetti dei capannoni sono diventati off limits perché le reti di importanti poli industriali sono sature (sature perché obsolete) come ad esempio nella nostra zona Villa Musone ed Appignano.
Ricetta del giorno: destinare all’implementazione della rete finalizzata al trasporto dell’energia “pulita” il 15% dei milioni, bilioni e trilioni di euro che dovevano finanziare il nucleare. Questo lo capiscono tutti …ma vallo a spiegare ai politici!
Bravo Cherubini! Dimmi la verità, però! Il girasole che guardava dall’altra parte non nascondeva per caso qualche recente sindaco o, magari, l’Udc del laboratorio?
bel fotoarticolo complimenti. Ce ne vorrebbero altri per far vedere come le nostre campagne si stanno riempiendo di “specchi”…
la legambiente vede la cementificazione della costa solo a Civitanova Marche.Su questo giornale vediamo spesso articoli di denuncia della malagestione urbanistica del comune di Macerata.dove come devastazione del territorio non si è scherzato. Ma degli osceni interveventi fatti sul territorio di Recanati tipo: fotovoltaico di 3 ettari sulla collina Montironi che va deturpare la visione del mare che va dal Monte Conero fino a Porto Recanati e del Santuario di Loreto, opera realizzata dal segretario reg.del partito Allenza Per L’italia . Abbattimento di alberi e creazione di un parcheggio autobus dentro il parco di Villa Coloredo.Vendita di verde Pubblico a privati. Realizzazione Centro Città 15.000 mc abitativo. e smantellamento vecchio campo sportivo di via C.Battisti. Realizzazione nuovo campo Sportivo in cambio di 25.000 mc. di abitazioni. Abbattimeto Mattatoio e 15.000 mc.di commerciale. Vendita casa del custode nuovo campo sportivo e realizzazione di 10.000 mc Commerciale. Accordo Lorenzini altra cubatura. E nessuno scrive anzi fuori Recanati viene considerata una amministrazione modelo, sig. Cherubini e dott. Liuti un giretto a Recanati sarebbe opportuno farlo?
Belle foto e bell’articolo Cherubini, le faccio i complimenti davvero e a tal proposito, anche se spesso non mi piace come tratta certi argomenti, le consiglio di dedicarsi alla fotografia……LEI HA TALENTO
Bellissimo articolo, Roberto, bravo!!
Elio Veltri: “La politica italiana è la malattia del nostro Paese e non può quindi essere malato e medico allo stesso tempo”
giustissimo! però lo stesso veltri se ne guarda bene dall’abbandonare la nave partitica
ogni volta che ha la possibilita di scegliere se prendere una posizione nettamente e radicalmente opposta rispetto ai partiti o tenare un compromesso con questi inevitabilemnte scegliela seconda…
non dimentichiamoci anche il disboscamento all’entrata della supestrada altro scempio passato inosservato!!fortuna che ci sono i verdi!!
Complimenti per il reportage. Piccola riflessione personale ed anche, sommessamente, suggerimento a chi vuole bene alla natura ed all’ambiente (nessun riferimento all’autore per carità): sottraiamo, noi maggioranza silenziosa, la cultura dell’ambiente agli ayatollah professionisti che non capiscono un tubo di natura e fanno solo comodo al partito dei cementificatori professionali. Per avere un approccio corretto con l’ambiente ed il terriorio non bisogna aver letto Thoureaux, ma basta andare alle memorie dei nostri padri e nonni i quali avevano sediementato nel DNA il rispetto di madre natura.
molto bravo! e la prossima volta venga anche nelle campagne di Treia (già dal centro storico si ha una bella vista), Passo di Treia, San Severino e Pollenza, si porti anche un po’ di sali per rinvenire nel caso dovesse sentirsi male a certi spettacoli!!
i pannelli fotovoltaici comparsi in questi ultimi mesi nelle nostre campagne sono una cosa indecente! il concetto di “energia pulita” è stato ancora una volta esasperato ed il fotovoltaico è una sorta di specchietto x le allodole: nasce come forma pulita di energia ma viene sfruttato solo per questioni puramente economiche, ovvero rivendere l’energia ai gestori nazionali! ancora una volta l’interesse privato al di sopra di tutto…. ripeto che a mio avviso il sistema ecomico attuale basato sulla logica del profitto, è malato!
Per i pannelli fotovoltaici che deturpano i pesaggi, con ettari ed ettari di fotovoltaici a terra, basterebbe una piccola, semplicissima leggina (anche regionale): escluse le necessità delle singole abitazioni (case isolate che potrebbero pure dotarsi, per necessità, di pannelli a terra per qualche decina di mq….. qualche decina di mq, non ETTARI) E’ VIETATO installare impianti a terra; pertanto si possono installare sulle abitazioni, nei condomini e nei capannoni, sui tetti dei garage, ecc.. Stop.
Mi associo a quanto affermato da Joll Joll; venite a Treia affaciatevi dalla stupenda balaustra che contorna piazza della Repubblica; ammirerete un bellissimo paesaggio agrario tappezzato, una volta da laghetti artificiali costruiti con una vecchia normativa nazionale “2° piano verde” che favoriva lo sviluppo delle aziende agrarie collinari mediante l’irrigazione, oggi invece il paesaggio è cambiato ci sono laghi di vetro che nel segno dell’energia pulita o rinnovabile non hanno favorito le stesse aziende agrarie ovvero momentaneamente favorito i proprietari ma sicuramente hanno favorito alcuni lungimiranti amministratori pubblici che hanno visto nel fotovoltaico un’ulteriore risorsa rinnovabile…………
I nostri amministratori ne fanno un vanto: Treia prima “città del Bracciale” oggi “Città del Fotovoltaico a Terra” Bravi qualche cosa avete prodotto
Il reportage di Cherubini è un esempio di testimonianza e di “controllo” sociale a cui ci dovremmo impegnare tutti sempre di più per evitare il definitivo stravolgimento del nostro territorio. Proprio ora è passato un servizio al telegiornale regionale che documentava la protesta di agricoltori e altre associazioni contro l’eccessiva proliferazione di campi fotovoltaici . La provincia di macerata è quella in cui maggiore è stata l’occupazione nei primi 5 msi dell’anno. 190 ettari contri i soli 40 della provincia di ascoli (bisognerebbe paragonare questi dati alla superfice complessiva del territorio ma adesso è difficile farlo). Io sono certamente favorevole alla diffusione del fotovoltaico e delle energie rinnovabili ma appare evidente come i guadagni permessi dagli eccessivi incentivi pubblici hanno determinato fenomeni di pura speculazione finanziaria a danno del territorio. E non dimentichiamo, lo dico sempre, che i contadini guadagnano troppo poco con il loro lavoro e quindi sono facili prede. Per chiudere vorrei ricordare che lo stravolgimento del territorio non è solo quello dei pannelli fotovoltaici che anzi è solo l’ultimo. Basta percorre il tratto di superstrada da Civitanova a Macerata per rendersene conto .
Purtroppo come già citato all’inizio ci sono voluti sette anni perchè lo stato desse il via libera alle regioni per la definizione delle linee guida a tutela del territorio. Ma anche la nostra regione ha le sue colpe, se da un lato si è mossa subito promulgando apposita legge regionale, dall’altro si è preoccupata bene di specificare che tale legge non interessava gli impianti per i quali era già in corso l’iter autorizzativo, anche se non autorizzati.
Qualcuno potrebbe pensare che è giusto tutelare gli investimenti già fatti (stesura dei progetti), e che è questo lo spirito che ha mosso il legislatore regionale.
Se però fate caso che dietro molti dei grossi progetti che sono stati salvati dalla legge regionale è facile trovare legami stretti con la poltica regionale, di entrambi gli schieramenti (e basta cercare su google per trovare i nomi), allora forse è il caso di spiegare ai politici in questione che siamo stanchi di gente che si professa paladino difensore della popolazione, mentre persegue solo i propri interessi economici.
Proprio oggi si è tenuta una conferenza stampa durante la quale Coldiretti e CGIL marche hanno chiesto alla regione una moratoria sui grandi impianti fotovoltaici a terra
http://www.marche.coldiretti.it/coldiretti-serve-moratoria-contro-il-fotovoltaico-selvaggio-per-fine-2011-rubati-campi-grandi-come-2.aspx?KeyPub=10019340|CD_MARCHE_HOME&Cod_Oggetto=28488882&subskintype=Detail
come scritto nell’articolo, proprio a Boschetto Ricci i soliti noti stanno cercando di far passare 50 ettari di fotovoltaico. Prepariamoci a scendere in strada se le promesse elettorali non saranno mantenute. Macerata non merita un simile scempio.
@Cerasi
Con sentenza n. 44 dell’11 febbraio 2011, la Corte Costituzionale ha statuito che “non è consentito alle Regioni, in assenza di linee guida approvate in Conferenza unificata, porre limiti di edificabilità degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, su determinate zone del territorio regionale.
Il problema e’ che sia l’imprenditore che il proprietario terriero (il fotovoltaico e’ considerato attività agricola ai fini dei contributi) preferisce fare un cavidotto da trenta metri piuttosto che da tre chilometri.
Senza Linee Guida, poi, un impianto da 750 kW può essere installato a cinquanta metri da un altro di pari potenza con semplice procedura scia (oggi via) ma per chi ci abita in mezzo l’impianto e’ a tutti gli effetti da 1.500.
Ma anni fa non chiedevate tutti il Fotovoltaico, pale eoliche, pannelli solari? Ecco fatto, tutti accontentati e come sempre con molta fretta legislativa. Mentre tutto doveva nascere con calma, sopra i tetti delle nuove costruzioni e soprattutto sulle grandi superfici delle fabbriche. Quanti coccodrilli ingenui che piangono il loro futuro. Noi abbiamo accettato le volontà di saggi amministratori che hanno fatto dell’Italia poverissima la sesta potenza industriale al Mondo. Nonostante le sassate dei comitati di lotta, Partecipiamo ancora al G/8 – G/20 senza un idoneo piano sull’energia. Francesi, tedeschi, austriaci e svizzeri si leccano i baffi, con i nostri soldi possono fare ricerca, scuola migliore e sanità di eccellenza. (ricordare benissimo cosa acquistiamo da loro). La campagna maceratese, oggi ammirata da una diversa situazione economica è molto bella, prima era fatica povertà e ricchezza per pochi. La rievocazione della trebbiatura offerta dalla Pro Loco di Piediripa per voi giovani, non deve essere solo folclore, li c’era il contadino con la sua famiglia che sputava sangue dall’alba al tramonto, il fattore che rideva sotto i baffi e piano piano diventava ricco, poi il padrone che arrivava con la sua auto per immagazzinare il suo 70%. Un bel giorno venne la D.C. che insieme ad altri partiti popolari diedero la terra a chi la lavorava. Oggi le colline maceratesi sono più belle e ammirate da tutto il Mondo, sono state sempre belle, solo che alcuni le guardavano con uno stato d’animo diverso. La mia generazione è riuscita a mettere insieme tante difficili decisioni, popolari e impopolari lavorando sodo, quando abbiamo costruito il Cosmari abbiamo perso molti voti, ma oggi 57 comuni della provincia non hanno più la propria discarica posizionata nella rupe vicina al Paese. La moda ritardataria del nostro sistema energetico, sui pannelli fotovoltaici porta a far girare la testa anche ai girasoli. Il progresso, una nazione moderna lo deve gestire insieme agli altri paesi avendo sempre il coraggio di produrre il nuovo con saggezza, ma produrlo.La conquista degli elettromedicali per allungare la nostra vita è pari alle scelte energetiche che vi fanno paura, quante volte avete detto è meglio il trasporto su ferrovia, le strade sono intasate. Risultato: “NO TAV” un budello silenzioso e veloce che da Lione va a Torino. Bologna ,Firenze, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Palermo attraverso il ponte sullo stretto, non è pari all’antico traforo del Monte Bianco e a quello del Gran Sasso? La qualità della vita è legata ancora oggi su quanto ho tentato di rammentavi. Noi, non eravamo ingenui, non abbiamo avuto paura di andare avanti insieme ad altri vicini di casa. Ivano Tacconi capo gruppo Udc Comune di Maceerata
Non entro nel merito del restante articolo, perchè ci sarebbe molto da dire.
Ma questa perla devo sottolinearla:
“….li c’era il contadino con la sua famiglia che sputava sangue dall’alba al tramonto, il fattore che rideva sotto i baffi e piano piano diventava ricco, poi il padrone che arrivava con la sua auto per immagazzinare il suo 70%. UN BEL GIORNO VENNE LA D.C. CHE INSIEME AD ALTRI PARTITI POPOLARI DIEDERO LA TERRA A CHI LA LAVORAVA..”
Ho letto bene?
La DC che interviene e risolve il problema?
Azz… nemmeno superman!!!
Credo che se provassi a raccontare questa favola ad un bambino, il bambino mi guarderebbe interdetto e poi, senza proferire parola, mi tirerebbe dritto un dito su un occhio perchè anche lui, nella sua ingenuità, comprenderebbe che la sto sparando proprio grossa 🙂
Bisogna fermare il fotovoltaico a terra che sta deturpando in modo irreparabile le nostre campagne. Benché la tecnologia fotovoltaica consenta di produrre energia “pulita”, utilizzando una fonte rinnovabile, non la si può considerare priva tout court di impatto sull’ambiente, in quanto occorre distinguere tra le diverse tipologie di impianto. In particolare, essa è difficilmente condivisibile quando è realizzata mediante impianti a terra di pannelli fotovoltaici su suoli liberi. Gli impianti fotovoltaici posti su terreni rischiano di ridurre fortemente l’attività fotosintetica e la biodiversità, con impoverimento progressivo del tenore di carbonio nel suolo e di biomassa emergente: la conseguenza più evidente è l’emissione anziché la fissazione di CO2 climalterante (il suolo rappresenta il maggior pozzo di assorbimento di carbonio): questione paradossale, per una tecnologia che punta a ridurre le emissioni climalteranti. Inoltre, per carenza/assenza di precipitazioni, a causa della copertura, la superficie andrebbe incontro a progressiva desertificazione. In particolare, la forte concentrazione di potenza installata su pochi e grossi impianti realizzati al suolo rischia in poco tempo di vanificare quella che è la caratteristica peculiare ed interessante dell’energia solare, ovvero la produzione/generazione distribuita sul territorio grazie a piccoli/medi impianti che nell’ottica originaria dei creatori del meccanismo di incentivazione pubblica dovevano avere un peso consistente nell’economia generale del programma. Ovvero: essendo previsto un limite massimo di potenza installabile che può fruire delle attuali agevolazioni pubbliche, questi grossi impianti a terra precludono ad altre utenze la possibilità di accedere a tali benefici. Gli impianti integrati sull’involucro esterno degli edifici di taglia piccola e media (fino ad 1 MW di potenza) godono di una serie di vantaggi fondamentali rispetto alle grandi centrali a terra: generano energia elettrica nel luogo del consumo; riducono le perdite di distribuzione; impiegano superfici dell’involucro altrimenti inutilizzate; favoriscono la creazione di una conoscenza diffusa del fotovoltaico; sono meno appetibili da parte di speculatori stranieri (viceversa a caccia di investimenti di taglia maggiore); promuovono in modo più efficace gli operatori locali, contribuendo a sviluppare professionalità tra gli installatori e i progettisti nostrani; essendo più vicini alle utenze, promuovono una maggiore consapevolezza sull’importanza di ridurre i consumi energetici; se ben integrati negli edifici possono essere occasione di riqualificazione architettonica in edilizia.
@Tacconi
li c’era il contadino con la sua famiglia che sputava sangue dall’alba al tramonto, il fattore che rideva sotto i baffi e piano piano diventava ricco, poi il padrone che arrivava con la sua auto per immagazzinare il suo 70%. Un bel giorno venne la D.C. che insieme ad altri partiti popolari diedero la terra a chi la lavorava.
Ha fatto ridere perfino me con questa uscita…
Non so quanti anni abbiano Taj Mahal e Gianfranco Cerasi ma io che ne ho 59 ricordo benissimo il regime di mezzadria a cui erano sottoposti i CONTADINI dalle nostre parti e, pur non essendo mai stata democristiana, mi sembra che uno dei firmatari della legge sull’abolizione della stessa ( se non il primo) fosse l’onorevole Ciaffi. Ricordo anche che le nostre campagne adottavano il sistema di rotazione triennale GRANO, GRANTURCO ed ERBA MEDICA e di girasoli non se ne vedeva proprio l’ombra mentre la mietitura e la trebbiatura venivano effettuate col metodo che ripropone la PROLOCO di Piediripa. Non sono favorevole alla proliferazione degli impianti fotovoltaici a terra con tutti i tetti di capannoni industriali ed edifici pubblici non storici che potrebbero ospitarli ma non credo sia giusto credere che i campi di girasoli sfruttati in modo intensivo e ripetuto salvaguardino la natura e il territorio.
Ottimo, articolo. il valore del nostro territorio è proprio nella bellezza della campagna che è rimasta inalterata fino ad oggi…
Facciamo fare la pubblicità a Dustin Hoffman per valorizzare la nostra cultura & coltura e poi brutalizziamo in maniera oscena i nostri placidi paesaggi.
E poi questi impianti cosa alimentano? Perchè non farli sopra i tetti dei capannoni industriali? In questa maniera ottengono energia e non devastano il territorio, invece i terreni e gli impianti sono di stranieri che li installano con pannelli cinesi, quindi oltre a rovinare il territorio non portano comunque profitto all’italia.
Ero innamorato della mia terra, e forse lo sono ancora. Prima ammiravo il paesaggio nella luce del tramonto, adesso mi sento come fossi io ad avere cicatrici….fermiamoli….
Caro Ivano Tacconi, la sua risposta mi sembra un pò poco chiara.
Inizia con l’affermare che “tutto doveva nascere con calma, sopra i tetti delle nuove costruzioni e soprattutto sulle grandi superfici delle fabbriche” ma prosegue dichiarando l’opposto, portando una serie di esempi di situazioni in cui la scelta è stata tra il “fare” o il “non fare”.
Beh il problema non è tra il fare e il non fare, si tratta di fare ma fare bene.
Un piccolo appunto tecnico sul Consmari di cui parla: 57 comuni non hanno la discarica sotto la rupe, ma in compenso le popolazioni circostanti sono costrette a respirare i miasmi dell’impianto di compostaggio, oltre alle polveri sottili che non si sentono, ma ci sono comunque. E il Cosmari ogni anno versa fior di quattrini ai quattro comuni circostanti ( circa 300.000 euro in tutto)a titolo di misure di compensazione, quando invece sarebbe il caso che questi soldi fossero spesi prima di tutto per eliminare le emissioni nocive DI OGNI TIPO. Ecco, questo significherebbe FAR BENE.
Per il fotovoltaico è la stessa cosa, l’impianto di Boschetto Ricci significa 300.000 euro di ICI all’anno nelle casse del comune, milioni di euro che scorreranno nelle tasche degli investitori, che si stanno già preparando a dividerseli con tutti i loro amici e difendono a spada tratta il fotovoltaico (perchè è energia pulita naturalmente). Beh no, in questo caso di pulizia c’e’ ben poco.
Forte il Tacconi.
Fino al disastro di Fukushima era un fervente sostenitore del nucleare, ora non ne parla più….. in compenso continua a parlare di un’Italia che non c’è più. E’ rimasto agli anni 60 e 70 in cui tutto il contesto socio-economico-culturale era ben diverso da oggi. Bisognerebbe si aggiornasse, oppure bisognerebbe che la gente votasse i giovani, più al passo con i tempi…
@ Axel
è dell’UDc perchè ti stupisci?
Signori AXEL-MF. Fukushima era una caretta, parla con i tuoi coetanei giapponesi vedrai cosa ti rispondono sul nucleare. Voi vivete d’inerzia proprio grazie agli anni 60 70 inoltre per convincere la gente a votarvi dovete fare il mazzo come l’abbiamo fatto noi che pur di lavorare abbiamo fatto cento mestieri, compreso l’estero. All’ora non c’era la pensione della Nonna. Sul Nucleare sono sempre convinto che è solo per il vostro futuro migliore. Non si va al G 8 – G 20 mostrando solo qualche pannello solare. Sapete cosè la siderurgia, la Finmeccanica, la Fincantieri, la Ricerca e la Rigassificazione, in poche parole sapete cosa significa, gestire un Paese Industriale?
Ah!! Ora Fukushima era una carretta…. c’è sempre una scusa. Vada Lei a parlare con i ragazzi di Fukushima e dintorni, veda cosa le dicono..
Personalmente non ho mai vissuto di inerzia e ho sempre lavorato, dal barista al ricercatore, all’operaio, all’artigiano, quindi cerchi di non essere offensivo. Lei non è l’unico ad aversi fatto il mazzo. Inoltre non ho avuto la fortuna di conoscere i nonni.
Ora ho una ottima soddisfazione dal mio lavoro e, fortunatamente, non devo dire grazie a nessuno, tantomeno ai politici.
Comunque, lasciando perdere il personale, sarebbe ora che lei capisse che l’Italia non è più un paese industriale. Le industrie vanno all’estero, Cina, Romania, Brasile. Quelle che rimangono DEVONO essere sovvenzionate dallo stato, vedi fincantieri, sennò CHIUDONO!!!
Una volta capito questo, vedrà che potrà formulare proposte più basate sulla realtà.