Dalla lista di cittadinanza Maceratiamo:
“Anche nella realtà maceratese si possono innescare dei meccanismi virtuosi atti al miglioramento della qualità della vità dei cittadini..
Nella sua ricerca di pratiche di “buon governo” – oramai diffuse e sperimentate con successo in Italia ed in Europa – da riproporre nella nostra città, Maceratiamo si ispira all’Associazione dei Comuni Virtuosi (www.comunivirtuosi.org) nata nel 2005 allo scopo di dimostrare che la politica nel nostro Paese non è sempre sinonimo di privilegi, sprechi e cattiva gestione della cosa pubblica.
Il “Comune virtuoso” riqualifica il proprio territorio e programma azioni per la salute, il futuro e la felicità dei propri cittadini. Il comune virtuoso adotta tutte le buone pratiche orientate alla sostenibilità ambientale, alla partecipazione dei cittadini e alla cooperazione. Il Comune virtuoso “pensa globalmente” e agisce localmente: partendo dalle piccole realtà, avvia grandi trasformazioni e innovazioni; vuole un nuovo modello di società basato su buon senso e morigeratezza, autoproduzione e rispetto per l’ambiente e per la persona. Il comune virtuoso capisce che lo spreco delle risorse e l’inquinamento sono solo un boomerang verso noi stessi ed i nostri figli.
Obiettivi:
1 – Rendere efficiente dal punto di vista energetico la struttura comunale (pubblica illuminazione, scuole, uffici pubblici, biblioteche, etc.) attraverso il coinvolgimento delle ESCO (imprese che sviluppano, finanziano e attuano progetti volti al miglioramento dell’efficienza energetica e alla riduzione dei consumi).
2 – Promuovere la gestione sostenibile del territorio, razionalizzando gli spazi, evitando il consumo di suolo fertile, ponendo freno alle speculazioni edilizie e alla cementificazione selvaggia, introducendo la bio-edilizia per le nuove
abitazioni, aumentando e/o migliorando il verde urbano.
3 – “Acquistare verde”, ossia fare in modo che l’ammistrazione comunale, nei suoi acquisti di beni e servizi, rispetti i criteri ambientali.
4 – Gestione efficiente e responsabile dei rifiuti; introduzione del sistema porta a porta per arrivare a oltre il 70% di raccolta differenziata, eliminazione dei cassonetti portarifiuti e trasformazione della tassa sui rifiuti in tariffa, che premia i cittadini più virtuosi. In contemporanea al sistema efficiente di raccolta, smaltimento e riciclaggio, si interviene affinché la produzione di rifiuti pro-capite diminuisca di anno in anno attraverso percorsi concreti di autoproduzione, riutilizzo e riuso, nonchè di acquisto di prodotti con imballaggi biodegradabili o di ridotto impatto.
5 – Mobilità nel territorio e ubicazione centralizzata dei servizi e delle strutture pubbliche, organizzazione della gestione e distribuzione delle merci, trasporto pubblico efficiente affiancato a nuove progettualità (car-sharing, navette per il centro storico, autobus e taxi a chiamata, taxi collettivo, percorsi ciclo-pedonali, ecc.).
Per sgombrare il campo da eventuali critiche di irrealizzabilità delle nostre proposte, è bene fare degli esempi di realtà già esistenti:
Provaglio D’Iseo: il comune installa gratuitamente i pannelli fotovoltaici ai cittadini che ne fanno richiesta. Gli stessi pagano per 20 anni una bolletta ridotta del 50% e poi ricevono in regalo i pannelli. Il Comune ha fatto questo creando una società che gestisce gli incentivi.
Carugate vanta un regolamento edilizio all’ avanguardia in Europa: chiunque voglia costruire un edificio – o ottenere un permesso per ristrutturarne uno già esistente, ha l’obbligo della certificazione ambientale, una piccola ma efficace norma che permette a chi acquista un’abitazione di sapere quanto e come consumerà da un punto di vista energetico (ad ogni classe corrisponde un grado di efficienza, come per gli elettrodomestici).
Trezzano Rosa ha messo a norma e azzerato gli sprechi su tutti i punti luce del paese rivolgendosi alle suddette società ESCO, senza spendere un euro per gli investimenti necessari.
A Follonica grazie al “progetto Ecomondo” i rifiuti riprendono vita grazie ad un mercato a cui tutti i cittadini possono partecipare con una tessera magnetica che registra ogni transazione in dare e avere. Il punto di riferimento di tutta l’operazione è l’isola ecologica: il cittadino può conferire gli oggetti che non usa più e sulla tessera gli vengono accreditati dei punti con i quali potrà recuperare altri oggetti di suo gradimento lasciati da altre persone, in un gioco di
scambio in cui chi ci guadagna è ancora l’ambiente, quindi il cittadino.
Bressanone ha sostituito le lampade ad incandescenza dei semafori con quelle a LED che hanno una durata media di centomila ore e un risparmio energetico che si aggira intorno all’80%.
A Rosà hanno distribuito pannolini ecologici alle neomamme del paese, convincendole a smettere di comprare gli usa e getta, riducendo in tal modo, l’inquinamento e i costi per le famiglie (ogni bambino ne consuma in media 5000 nei primi anni di vita).
Castellarano ha attivato un progetto per l’installazione di pannelli solari per il riscaldamento dell’ acqua. Il cittadino non deve far altro che rivolgersi all’ufficio ambiente del Comune dove trova un albo degli installatori convenzionati con l’amministrazione, i modelli della ditta – che ha firmato un accordo pluriennale a prezzi convenzionati con l’ente locale – e le indicazioni per accedere a finanziamenti agevolati presso l’istituto di credito coinvolto nel progetto dal comune.
A Ferrara hanno concretizzato l’introduzione di nuovi stili di vita, attivando un progetto rivoluzionario: attraverso incontri pubblici, corsi e laboratori manuali, consigli e opuscoli informativi, visite e uscite di gruppo, le famiglie residenti nei palazzi sono state coinvolte nello studio dello stile di vita e delle sue ripercussioni sulla natura e sugli equilibri socio- economici tra Nord e Sud del mondo. Nella fase successiva si sono illustrate le possibili vie per introdurre nella vita quotidiana comportamenti sobri e sostenibili.
I Comuni Virtuosi hanno dimostrato che intervenire a difesa dell’ ambiente e migliorare la qualità della vita delle persone è possibile e alla portata di tutti.
Se anche Macerata si avviasse sulla strada dello sviluppo sostenibile, la cittadinanza intera potrebbe fare un bel salto di qualità. I cittadini scoprirebbero nuovi stili di vita che da una parte consentono il risparmio di risorse, energia, riduzione dei rifiuti e inquinamento, dall’altra portano un deciso risparmio economico e un miglioramento della qualità della vita.
MaceraTiAmo si sta impegnando su questi temi ed auspica che l’appoggio e la viva partecipazione dei cittadini maceratesi diano un deciso impulso verso il cambiamento.
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Dagli esempi dei comuni Virtuosi gli aderenti a MacerataTiAmo alle elezioni provinciali avrebbero tutti votato per il candidato della Fiamma Tricolore (Fronte Verde), visto che era tutto proposto nel programma.
Ora visto che ciò non è avvenuto: o hanno votato senza leggere i programmi (dimostrando scarso senso democratico) o quello che propongono ora è solo demagogia?
Cmq evitando le battute polemiche (purtroppo vere) ci fa piacere che qualcuno inizia a guardare a certe idee e proposte. Nel futuro è possibile avere un confronto ed un dialogo su progetti seri. Con chiunque e da qualsiasi parte militino.
Distinti saluti
Tonino Quattrini
Quando siamo andati a votare per le provinciali, non ci eravamo accorti che Tonino Quattrini era dietro le nostre spalle a sbirciare chi votassimo….
Sapere che anche a macerata c’è qualcuno che si ispira ai comuni virtuosi è un piacere.
Spero che alleprossime elezioni comunali la lista civica riesca a trovare le persone sufficenti per presentarsi , il candidato sindaco giusto e , soprattutto , le risorse economiche necessarie per fare un minimo di campagna elettorale : sarà dura .
Dopo tanti anni che ho votato contro qualcuno potrò andare a votare a favore di qualcuno : non ci posso credere !!!!!!!!!!!
Caro sig. Ventrone
Non serve sbirciare. Basta leggere i risultati.
I programmi non basta scriverli o proporli. Serve sostenerli.
Altrimenti sono solo chiacchiere.
Cmq ripeto l’importante è che ora non siamo più i soli a sostenerli.
Oltre gli schieramenti è possibile far vincere le idee positive.
Noi rimettiamo in campo il nostro modesto impegno, se ci sono anche altri schieramenti a sostenere certi temi noi ne siamo felici.
Tonino Quattrini
Piccolo particolare: non solo i piccoli centri hanno la possibilità di farsi belli come comuni virtuosi. Nell’articolo qua riportato è citata l’esperienza di Ferrara (la cui azione la potremmo addirittura definire “Esperienza culturale cittadina di pratiche virtuose) e, durante l’ultima manifestazione fieristica anconetana di Eco & Equo, ho avuto modo di ascoltare dalla viva voce del locale assessore all’ambiente, ciò che è stato posto in essere a Padova in relazione al risparmio energetico; senza stare a rifare l’lenco ormai noto delle attività concrete realizzabili e realizzate, mi limito a citare un parcheggio di scambio con mezzi di trasporto pubblici elettrici, la cui alimentazione viene sostenuta dall’energia prodotta dalle “tettoie” poste a riparo delle auto private lì parcheggiate.
mi sta bene tutto, spengo le luci, mangio solo prodotti locali, ho il riscaldamento centralizzato, vado a piedi, o magari neanche vado! però non mi fate fare duecento lavatrici di pannolini, a tutto c’è un limite
Gentile Paola Pagna, oltre i numerosi benefìci ambientali, provi a considerare la differenza di costo annuo tra i pannolini usa e getta e quelli lavabili, che è mediamente di 600-900 euro/anno/bimbo. Oltretutto il bambino ne risente positivamente, per l’assenza di materiali che inducono irritazioni e a volte allergie.
certo, considero i benefici ambientali, ma considero anche i malefici delle duecento lavatrici (e mi tengo bassissima) in termini di energia elettrica e e detersivi. il bambino sarà anche contento di non avere materiali tossici addosso, ma lo sarà meno quando la sua mamma (che oltre a lavoratrice, cuoca, stiratrice, pulitrice, svezzatrice, moglie, sarà costretta a diventare anche lavandaia) non avrà più neanche cinque minuti per giocarci!
Cara paola..lei è un mito. bellissimo il suo intervento e simpatico.ma anche pieno di verità. le migliori fortune per il nuovo anno a lei ed al suo erede. maurizio mosca
Bè… su questo non posso darle torto. Il tempo da dedicare è maggiore.
Prima di parlare penso bisognerebbe avere idea di ciò che si dice, e magari informarsi anche. Proverò a fare chiarezza su alcune questioni, di cui ho una conoscenza diretta e una pratica quotidiana, senza pretendere, però, d’esaurire in poche righe l’argomento.
Ogni bambino in tre anni produce una tonnellata di rifiuti in pannolini, il cui smaltimento non paga la sua famiglia, ma la Comunità – la tassa rifiuti è calcolata in base ai mq dell’abitazione, e non in base alla quantità di immondizia che esce ogni giorno da quella casa: e questo non è un dettaglio irrilevante.
La produzione di pannolini usa e getta tradizionali ha dei costi ambientali (si usa anche molta acqua) decisamente più alti rispetto al lavaggio di pannolini in cotone (per i quali, tra l’altro, si raccomanda di usare pochissimo sapone, e bio: e le mamme attente ne tengono conto).
Non tutti sanno che le discariche non sono adibite allo smaltimento di escrementi umani: la cacca andrebbe tolta, e gettata nel water, perché potenziale veicolo di epidemie (e nessuno lo fa).
Tenere a contatto del culetto di questi poveri bimbi quel materiale, poi – e si informino bene gli scettici sulla composizione di quei cosini che mettono addosso, cercando di cambiarli il meno possibile, tanto sono sempre-asciutti, ai loro amati figli) per 24 ore al giorno, dovrebbe pure suscitare nei premurosissimi genitori degli scrupoli.
Certo i bambini richiedono impegno… di giorno, di notte, a tutte le ore, ma non penso che un “aspirante essere umano civile” (che considera il bene comune, e non solo il suo piccolo interesse) sia uno disposto a togliere tempo ai suoi figli; e non per spirito di sacrificio, ma per scelta dettata da cultura e sensibilità – doti rare oggigiorno.
Se i problemi dell’inquinamento dipendesse solo dalla “cacca” dei bambini da ecologista posso gridare W l’inquinamento.
La pratica per gestire i rifiuti e l’ambiente non è una fase semplice, nè facile, nè economica e neanche riposante.
Ma è la VITA, la SALUTE e il BENESSERE nostro e dei nostri figli!
Nel commento di Angela Fazi si centra il problema culturale dell’ambientalismo e della società moderna: La politica “progressista” “egoista” e “mercatilista” che ha guidato la società politica degli ultimi trentanni è distruttiva e pericolosa per l’umanità bisogna abbandonare la cultura “progressista” e tornare all’idea “Tradizionalista”, “moderna” e “Futurista” di uno sviluppo responsabile,
legato al territorio, all’uomo, alla natura, al “bello”.
Tonino Quattrini
eccoci quà!!! una simpatica battuta della sig.ra paola ha scatenato le ire della sig.ra angela..”mancanza di cultura e sensibilità” o meglio “aspirante essere umano civile” sono le chicche che ci ha fatto leggere.. io credo che saranno cose giuste ma che grinta!!! ci faccia sapere tanti altri modi che lei utilizza per vivere ogni giorno con la sua cultura e sensibilità,anche perchè non credo che lei sia esperta solo di pannolini. io,ad esempio, non cambio pannolini ma ora sono certo che commetterò,per mancanza di cultura e sensibilità,un mare di “puttanate” giornaliere..molte di più della sig.ra paola , cercheremo tutti di imparare da lei. mi ha ricordato tante discussioni in consiglio comunale(io sono consigliere comunale) dove,a volte, chi non la pensava in “quel modo”in una qualsiasi discussione era considerato un deficente. ecco io credo che forse parlare con dolcezza,garbo ed anche simpatia possa essere un ottimo sistema per farsi sentire meglio…saluti
gentile maurizio mosca, lei è troppo generoso con me, nota inquinatrice del centro italia. comunque, brecht avrebbe detto: “ci sedemmo dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati”