Centro commerciale Simonetti,
dibattito acceso, assise divisa in due:
rinvio a domani per l’uscita di un Dem

MACERATA - L'assessore Iommi ha presentato la delibera, poi la discussione. Votazione sullo slittamento, decisiva l'uscita dall'aula del consigliere Del Gobbo (Pd). Nella maggioranza si schiera contro il meloniano Blarasin. Contrari anche i tre componenti del Gruppo misto

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Il Consiglio comunale di questo pomeriggio

di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)

Un pomeriggio di discussione, anche con toni accesi di fronte a un discreto gruppo di cittadini e infine rinvio a domani (16 voti a favore dello slittamento, 15 contrari e un astenuto) per gli ultimi interventi, le dichiarazioni di voto e il voto finale. Decisiva l’assenza finale del consigliere Dem Maurizio Del Gobbo. La seduta di Consiglio parte subito con la delibera per la realizzazione del centro commerciale Simonetti a Piediripa. L’appello dice che sono presenti 28 consiglieri, cinque gli assenti. Pochi minuti ed entrano altri due consiglieri. Fanno trenta.

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L’assessore Silvano Iommi ha presentato la delibera

Presenta la delibera l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi: «Di che cosa parliamo? Una legge urbanistica appena entrata in vigore impone una procedura per l’approvazione della variante. Votiamo una proposta preliminare che è una novità assoluta, c’è un passaggio in più. Stiamo discutendo di un progetto di lottizzazione che è possibile discutere perché a monte è stata approvata una variante urbanistica che trasformava l’area da agricola a commerciale e poi con l’amministrazione comunale Maulo (una pratica che ha attraversato un quarto di secolo e tre presidenze provinciali che è l’organo competente). Quest’area non è agricola dal 1994 quando venne trasformata in commerciale, da allora nessuno ha cancellato quella destinazione di edificabilità, questo fino a giugno 2020, fino all’approvazione da parte di questo Consiglio comunale del piano urbano della mobilità sostenibile.

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In prima fila Gianluca Tittarelli, direttore del centro commerciale Valdichienti di Piediripa

Un quarto di secolo di reiterate conferme della edificabilità dell’area, varianti consolidate: l’amministrazione Maulo era quella che avrebbe potuto sparigliare le carte rispetto alla situazione odierna, c’è l’ansia del piccolo commercio che si sente cannibalizzato dalla grande distruzione mentre i dati dicono che il momento peggiore c’è stato tra il 1960 e il 1990 con la città che scivola a valle, il Cityper non c’era ancora. Il Prg prevede la possibilità di costruire in modo indiretto, il decisore politico aveva capito che era meglio avere un controllo dell’area invece dell’intervento diretto convenzionato come invece fecero le amministrazioni a guida Carancini e Meschini con la minitematica. Qui siamo di fronte a un vincolo che impone l’intervento indiretto, il decisore, cioè il Comune, può valutare la qualità della costruzione. Nel nostro caso questo intervento comporterebbe una variante sostanziale alle norme tecniche di attuazione e un salto di qualità che l’imprenditore ha ritenuto opportuno fare sulla base di una modifica introdotta dalla Regione nella realizzazione di parchi commerciali, comunque si tratta di un iter procedurale che abbiamo ereditato. Il parco commerciale è il modello Corridomnia che è stato realizzato tanti anni fa sulla base della norma allora vigente, si spezzetta la superficie di vendita in tante piccole superfici evitando maggiori oneri e la Regione, accortasi della elusione, ha modificato la norma rendendola più stringente. Oggi siamo all’avvio di una procedura che prevede l’invio alla Provincia dopo aver raccolto le osservazioni migliorative. Poi ci sarà una conferenza di servizi. La materia è complessa, si è stratificata in 25 anni, il dovere dell’esecutivo è questo, non tenere sospeso l’atto dietro richiesta anche legale della proprietà».

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Narciso Ricotta, capogruppo Pd

Parte la discussione, apre la serie il capogruppo del Pd Narciso Ricotta: «L’assessore Iommi fa la storia ma non parla della delibera, un atteggiamento pilatesco su una delibera che impatta su Piediripa, sulla città e sul commercio. La maggioranza dei cittadini penso sia contraria, anche per l’allocazione. E’ mancata un’attività democratica di consultazione dei cittadini. Evidentemente la maggioranza è allergica alle forme di partecipazione democratica, tocca a noi bloccare questa delibera. In 20 anni non ho mai visto una delibera portata senza i parere favorevole della commissione con i mal di pancia anche della maggioranza che tradisce gli impegni elettorali. Noi consiglieri siamo liberi di votare senza coscienza».

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Roberto Cherubini del Movimento 5 Stelle

Roberto Cherubini, M5S: «Il nostro gruppo non ha mai tentennato sulle speculazioni edilizie. Non posso immaginare motivi razionali per votare questa delibera. Azzeramento del consumo di suolo, il pianeta è uno solo. Non possiamo gareggiare con Civitanova sui centri commerciali, la popolazione diminuisce, la capacità di acquisto crolla. E’ stata chiesta una variante al progetto avanzato a suo tempo, nessuno può dire di avere le mani legate. Vi vogliono mettere paura con articoletti da Novella 2000, ricatti basati sul nulla. Quella cosa a Piediripa profuma di tutto ma non di rinascita della città. Il Consiglio può bocciare una variante». Una frase generica di Cherubini («amministratori convinti con il denaro») scatena il capogruppo di Fdi Castiglioni: «Frase oscena» con il primo che osserva come stesse parlando di questioni nazionali.

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Andrea Perticarari

Il consigliere Pd Andrea Perticarari: «Non ho mai votato alcun atto riguardante il centro commerciale di Piediripa, oggi la scelta passata si rivela sbagliata e qualunque disquisizione si deve concludere lì, oggi parliamo di un’altra cosa, di una delibera lacunosa».

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Alberto Cicarè

Alberto Cicarè, Strada Comune: «Nel novembre 2024 presentammo una mozione, oggi siamo in Consiglio e dovremmo avere gli elementi per decidere, vorrei chiedere se effettivamente questi elementi ci sono, c’è un parere fantomatico di un legale su una ipotesi di risarcimento dei danni. Danno per cosa? Per una scelta libera? Dobbiamo valutare l’interesse della cittadinanza. Non dobbiamo niente all’imprenditore Simonetti, il risarcimento danni è pura fantasia».

 

Antonella Fornaro, Udc: «Siamo chiamati ad approvare una variante che si inserisce in un quadro urbanistico più ampio approvato nel 2010. Questa variante non autorizza un centro commerciale ma approva un miglioramento rendendolo più moderno e funzionale, viabilità, aree verdi, attrazione di investimenti valorizzando la zona di Piediripa e valorizzando l’occupazione locale. Paradossale subìre attacchi aggressivi da parte di quella sinistra che ha approvato l’impianto originario e ora grida allo scandalo mistificando la realtà, sembra che l’area sia apparsa dal nulla ieri sera e invece è passata da passaggi istituzionali fatti ai tempi del centro commerciale. Non si amministra una città a suon di slogan, non cementifichiamo ma razionalizziamo. Cerchiamo di evitare un danno non certo ma possibile. Il Comune è esposto a un possibile contenzioso milionario, dopo la batosta di via Trento vogliamo regalarci un altro danno del genere? Negare oggi quanto è stato già concesso non ha senso. Non dovremmo ostacolare chi vuole investire nel nostro territorio. L’Udc era ed è favorevole».

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Sabrina De Padova, Gruppo Misto: «Grazie ai cittadini intervenuti, sarebbe stato auspicabile un confronto pubblico prima di decidere. Con la nascita del terzo centro commerciale a poca distanza, c’è un problema di trasporti. La variante alla viabilità rischia di creare degli imbottigliamenti. La città non ha bisogno dell’ennesimo centro commerciale, sostenuto da amministrazioni di diverso colore che si piegano alla potenza del cemento e sappiamo tutti perchè. Non esiste alcun obbligo di approvare questa variante, voterò contro e invito i consiglieri a riflettere. Invito i presenti a ricordare i volti di chi voterà sì».

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Giordano Ripa

Giordano Ripa, Gruppo misto: «Impeccabile tecnicamente la presentazione dell’assessore Iommi ma roboante: non ha detto una parola su cosa porterà questa variante. In passato ci sono stati degli errori da parte delle vecchie amministrazioni ma quello che conta è oggi. Vogliamo far chiudere le poche attività commerciali rimaste in centro storico? Vogliamo penalizzare il Valdichienti? Sbagliata anche la localizzazione in base alla viabilità». Roberto Spedaletti, M5S: «Letta l’esigua documentazione di questa proposta di delibera, c’è da dire che non vi è nulla di seriamente attendibile. Non abbiamo avuto a disposizione la completa documentazione, se non dopo il nostro accesso agli atti, forse per più facilmente condurre qualche consigliere di maggioranza a scelte preordinate». Dieci minuti di sospensione per “aprire le finestre” e si riparte con la discussione.

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Andrea Blarasin

Andrea Blarasin, Fdi: «L’amministrazione non è obbligata ad approvare le modifiche chieste dal privato, resta una scelta discrezionale. La richiesta di risarcimento danni è infondata. Nel 2020 l’amministrazione ha detto di volere la riqualificazione di Piediripa e non è così. L’intero procedimento si basa su atti risalenti con opere promesse e non realizzate, si aggrava una situazione già critica. Votare contro non è un atto ideologico ma di coerenza».

Barbara Antolini, Fi: « Ad oggi la variante è necessaria per migliorare in meglio il progetto esistente, una attrattiva per la città. Simonetti ha il diritto ad andare avanti, nuove strutture non vanno intese come una minaccia ma come una opportunità di crescita oppure vogliamo far crescere i Comuni vicini come accade con Corridonia e con Montecassiano. Solo in questo modo possiamo far crescere l’economia e l’occupazione, non mi faccio dettare la linea da nessuno. Macerata non può rimanere al palo».

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Romina Leombruni, Fdi: «Mi prendo le responsabilità di studiare le carte prima di prendere una posizione senza essere fuorviata. Nel ’97 l’amministrazione Maulo ha fatto passare l’area a terziario. Sono più di venti anni che quell’area è commerciale. Nel 2008 è stata approvata una variante, amministrazione Meschini con il riadeguamento funzionale aumentando il potenziale edificatorio dell’area, nel 2010 approvazione definitiva. Nel 2012 presentazione del parco commerciale. Poi sono state chieste integrazioni. A giugno 2020 approvazione delle varianti sempre a cura della maggioranza Carancini. La variante di oggi è una proposta tecnica preliminare che prevede una serie di passaggi e l’esame della Provincia in sede di Vas».

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Aldo Alessandrini

Aldo Alessandrini, Lega: «Oggi in Consiglio comunale va soltanto la delibera preliminare, il resto sarà oggetto di un altro procedimento. Dobbiamo decidere sulla mera prosecuzione di quello che i Consigli comunali e le giunte di centrosinistra ci hanno confezionato negli anni passati. Il centosinistra ci ha regalato tante perle: Via Trento con condanna del Comune di Macerata, risultati fallimentari della raccolta porta a porta, mancanza della scelta di una discarica con aumento della Tari. Se oggi siamo qui è per gli atti compiuti dal centrosinistra con trasformazione in commerciale dell’area ora Simonetti».

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Pierfrancesco Castiglioni

Pierfrancesco Castiglioni, Fdi:«Due le riflessioni: la vera responsabilità politica di quella che viene definita la lottizzazione e le nostre motivazioni di oggi. Le amministrazioni di sinistra hanno fatto scelte urbanistiche determinanti. L’effettiva responsabilità politica non è la nostra anche se ci è stato lasciato acceso un cerino in mano. Disse l’allora assessore pd Di Pietro riferendosi alla questione Simonetti: “L’amministrazione deve avere un linguaggio e un percorso condiviso dal mondo dell’impresa per dare sviluppo e occupazione”. Ci sono stati un centinaio di atti amministrativi in tutti questi anni. Voglio ricordare uno scritto del 2013 alla Simonetti dell’ex sindaco Carancini del 2013: “Questa amministrazione assegna un interesse strategico alla nuova infrastruttura viaria e alla lottizzazione connessa per non disperdere gli investimenti”. Non mi sembra occorra aggiungere altro per individuare le responsabilità. La faccia di Simonetti non so nemmeno come è fatta, accertato però che lo stesso potrebbe comunque costruire sulla base delle autorizzazioni già esistenti allora abbiamo introdotto una variante che è migliorativa per tutti gli aspetti descritti. La lottizzazione Valleverde dovrebbe far strappare le vesti al centrosinistra che l’ha promossa, un fallimento. Le amministrazioni Maulo, Meschini e Carancini hanno creato non solo attese ma uno stato di diritto per l’imprenditore: ci vuole correttezza amministrativa».

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Il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani osserva che ci sono ancora diversi interventi e chiede di rinviare la seduta a domani: proposta accolta a maggioranza, 16 consiglieri contro 15 con un astenuto.  Assente, al momento del voto, il consigliere Pd Maurizio Del Gobbo: un’assenza di peso nel momento clou della seduta quando cioè i numeri erano in bilico e il centrosinistra aveva chiesto di prolungare la seduta di oggi fino al voto. Se ne riparla domani. A giudicare dalle proteste dell’opposizione è possibile che domani la stessa possa registrare qualche assenza.

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Il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore Silvano Iommi

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