L’ospedale di Macerata
«A Macerata è sempre più indispensabile e urgente avere un ospedale a misura di cittadino». A dirlo è la maceratese Gabriella Repupilli che, nei giorni scorsi, si è recata nell’ambulatorio di Pneumologia dell’ospedale di Macerata.
«Voglio complimentarmi ed elogiare il personale per la professionalità, la competenza, la gentilezza e l’organizzazione ma come cittadina maceratese ho notato che, a livello strutturale, gli ambulatori sono dislocati in un corridoio di passaggio, senza una sala di attesa, senza una reception di accoglienza con personale dedicato e inoltre c’è un passaggio continuo di operatori sanitari, persone esterne che vengono a fare prestazioni, familiari e degenti delle unità operative».
Una situazione complicata secondo Repupilli che insiste sull’importanza di una nuova struttura: « Serve un ospedale nuovo, strutturalmente ben attrezzato con percorsi specifici e ben differenziati per interni, esterni e per operatori. Insomma un ospedale che rispetti i criteri di sicurezza e igiene di cui necessitano cittadini, operatori e professionisti che ci lavorano».
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Come non condividere le giuste e precisissime osservazioni della signora Gabriella Repupilli in merito ai problemi dell’ospedale di Macerata e della sempre più urgente esigenza della sua ricostruzione di cui si parla da diverso tempo.
I problemi sollevati, giusti come detto, sono alcuni dei tanti e forse non i più gravi !
Provo ad aggiungerne qualcuno a memoria.
COLLOCAZIONE.
Un ospedale di interesse provinciale non può essere collocato all’interno di un percorso cittadino difficile da attraversare per i mezzi di soccorso e per gli utenti.
PARCHEGGIO.
È stato dotato di un parcheggio interrato di due piani che non vede manutenzione dal lontano giorno dell’inaugurazione; tutte le vie interne dell’ospedale sono affollate di auto in sosta più o meno selvaggia con gravissime difficoltà di eventuale accesso per i mezzi di soccorso (Vigili del Fuoco, per esempio).
SPAZI INTERNI.
I reparti non hanno ormai spazio a sufficienza per posti letto, ambulatori medici e locali di servizio; anche per questo è in corso un allontanamento di medici e paramedici dal nostro ospedale che non offre più servizi di alto livello e prospettive di sviluppo.
Senza continuare l’inutile ricerca dei colpevoli di questo stato di cose (in Italia il successo ha tanti padri, l’insuccesso è sempre orfano o al massimo è figlio di chi ci ha preceduto), chiedo a voce alta con la signora Gabriella Repupilli che si dia rapidamente corso all’iter per la ricostruzione che non sarà breve ma se non si parte mai di sicuro Macerata dovrà accontentarsi di questo ospedale per tanti anni ancora.
E il signor Sindaco sa che io lo aspetto per incatenarci se prima della fine della consiliatura nell’autunno dell’anno prossimo non vedremo la posa della prima pietra del nuovo ospedale.