Foce del Chienti inquinata,
Ciarapica rassicura:
«Nessun allarme per la salute»

CIVITANOVA - Il sindaco interviene sulla vicenda che riguarda la zona dopo l'ordinanza che ha creato un vespaio di polemiche: «Emessa in via cautelativa. Parliamo di un'area non frequentata a scopi turistici, non ci sono pericoli di alcun tipo per chi passeggia o siede sulle panchine»

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Il tratto di spiaggia alla foce del Chienti

di Laura Boccanera

«Ordinanza emessa in via cautelativa, parliamo di un’area non frequentata a scopi turistici, non ci sono pericolo di alcun tipo per chi passeggia o siede sulle panchine». Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica interviene a qualche giorno di distanza dalla pubblicazione dell’ordinanza che vieta l’accesso all’area della foce del Chienti e di sedersi e sostare nella zona perché contaminata da sostanze cancerogene. La pubblicazione a diversi mesi di distanza dalla relazione del geologo ha provocato però un vespaio di polemiche.

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«Il Comune ha emesso in via cautelativa un’ordinanza, ad ulteriore tutela della salute dei cittadini, in una zona da diversi decenni interessata dall’inquinamento a causa di conferimenti errati di diverso materiale di scarto – spiega il primo cittadino – Fermo restando che stiamo parlando di una zona non frequentata per scopi turistici, il recente provvedimento, che vieta di sedersi o sdraiarsi sul suolo in prossimità della foce del Chienti, è stato pubblicato nei giorni scorsi all’albo pretorio e sulla rete civica, poiché fino a poco tempo fa l’arenile nella zona del fiume era impraticabile viste le continue allerte meteo diramate dalla protezione civile per le possibili alluvioni. Dopo la relazione del tecnico incaricato, gli uffici comunali si sono confrontati con esperti e si è deciso di apporre a scopo precauzionale il cartello sul posto e di emanare l’ordinanza, terminata l’allerta meteo. Ribadiamo che non ci sono pericoli di nessun tipo per chi passeggia o siede sulle panchine, o utilizza l’area a fini sportivi e ricreativi. Ciò che crea pericolo è il contatto diretto con la terra sottostante il manto sabbioso. Le sostanze inquinanti sono al di sopra della soglia di sicurezza, ma i campioni esaminati non sono catalogati in nessun modo come rifiuti pericolosi. Nessun allarmismo per la salute dunque. Per quanto di sua competenza, l’amministrazione ha sempre monitorato la situazione e sta iniziando un’opera di riqualificazione dell’area, sulla base delle indicazioni che riceviamo di volta in volta, delle analisi, dei carotaggi, proprio per la tutela della salute dei cittadini».

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Letizia Murri, Mirella Paglialunga, Roberto Mancini

La minoranza però vuole vederci chiaro e le consigliere Mirella Paglialunga e Letizia Murri hanno inoltrato una richiesta di accesso agli atti per visionare il documento elaborato dal geologo Luciano Taddei.

E intanto sull’argomento arriva anche la posizione di Bruno Valeriani presidente dell’associazione Civitanovagreenlife che da anni opera con iniziative per la valorizzazione del fiume Chienti. «L’inquinamento del basso bacino del Chienti non è una novità, risale a 20 anni fa. L’ordinanza va colta come anno zero per una nuova modalità di percezione dell’ambiente. Colto l’aspetto negativo bisognerebbe pertanto agire per far in modo che la soluzione diventi un’azione positiva per l’ambiente ma anche per i suoi abitanti. La futura la bonifica dell’area dovrà essere intesa come primo passo per la realizzazione di un vero e proprio parco del fiume Chienti. L’ ordinanza del sindaco sembra cogliere tutti di sorpresa – dice – in realtà la questione della presenza di inquinanti nell’area è nota già da tempo, non certo da mesi, ma da anni. E’ chiaro che se esistono esigenze sanitarie per l’incolumità dei cittadini occorre prendere immediate precauzioni ed opportuni rimedi, ma vorrei evidenziare che in tali ambiti si stanno catalizzando importanti energie e consistenti finanziamenti con l’obiettivo di realizzare interventi al fine di vivere ed attraversare tali luoghi paesaggisticamente rilevanti».

 

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