La siepe andata a fuoco davanti all’Helvia Recina
Lancio di fumogeni, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce: tutti assolti i tifosi della Rata finiti a processo. La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale di Macerata.
I fatti risalgono al 7 maggio 2017. In quel giorno si giocava l’ultimo match della storia della S. S. Maceratese in uno stadio deserto (leggi l’articolo). La società non aveva pagato gli steward e questi si erano rifiutati di essere presenti. Da qui la partita a porte chiuse. Ma un gruppetto di sostenitori del club si era piazzato in via Palmieri, vicino allo stadio, e da lì aveva assistito al match sostenendo incessantemente la squadra e criticando le gestioni societarie. Alcuni tifosi però avevano lanciato fumogeni, una siepe si era incendiata e altri avevano lanciato cori contro i poliziotti e minacciato la ex presidente Maria Francesca Tardella e l’avvocato Federico Valori.
Per questo la polizia aveva avviato le indagini su quei fatti, con la procura che alla fine aveva chiesto e ottenuto il processo per 10 tifosi accusati, a vario titolo, di oltraggio, minacce e lancio di fumogeni. Cinque tifosi dopo il rinvio a giudizio avevano deciso di optare per la messa in prova, che nel frattempo si è conclusa per tutti con esito positivi e con l’estinzione dei reati contestati. Gli altri cinque invece avevano scelto di difendersi nel processo. E ieri c’è stata la sentenza. L’accusa era sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo che aveva chiesto per tutti una condanna a un anno e due mesi.
I cinque tifosi erano difesi dagli avvocati Luca Froldi, Giancarlo Giulianelli (sostituito in aula dallo stesso Froldi) e Paola Parisella (sostituito in aula da Melissa Basilici). Il giudice Federico Simonelli ha deciso di assolvere tutti e cinque i tifosi. Per quanto riguarda il lancio del fumogeno perché non è stato possibile dimostrare né se fosse stato uno dei cinque lanciarlo, né se fosse finito proprio sulla siepe che poi ha preso fuoco. Le minacce a Tardella e Valori invece non sono state considerate gravi, quindi mancando la querela, sono venute meno anche le condizioni di procedibilità. Per quanto riguarda infine l’oltraggio a pubblico ufficiale, il giudice ha deciso per l’assoluzione perché dalle immagini e dai video prodotti non è stato possibile definire con precisione verso chi erano rivolti gli insulti.
(redazione Cm)
I reati contestati ai 10 tifosi: minacce a Tardella e Valori, lancio di fumogeni e oltraggio
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