Il cast de “La presidentessa”
di Fabrizio Cortella (foto di Claudio Sagretti)
Si è conclusa stasera al Lauro Rossi di Macerata la sezione dedicata alla competizione della 54esima rassegna nazionale d’arte drammatica “Angelo Perugini – omaggio a Ugo Giannangeli”, quest’ultimo indimenticato regista della compagnia teatrale Oreste Calabresi che, nel 1968, diede inizio a tale manifestazione, un punto fermo nel panorama italiano del teatro amatoriale.
Il cast de “Tre sull’altalena”
Alla presenza dell’assessore alla cultura, Katiuscia Cassetta, i membri delle due compagnie maceratesi organizzatrici, l’associazione “teatro Oreste Calabresi” e la compagnia filarmonico drammatica “Andrea Caldarelli”, hanno ringraziato il pubblico locale per il consueto apporto fornito alla buona riuscita della rassegna. Una stagione, quella di quest’anno, di livello particolarmente elevato tanto che gli stessi hanno candidamente ammesso di essersi trovati in difficoltà sia nella selezione delle compagnie che hanno costituito il cartellone sia nell’assegnazione dei riconoscimenti.
Daniela Rubini e Antonio Carella
Ma il premio certamente più ambito è quello dell’apprezzamento del pubblico, unico vero giudice supremo della riuscita di uno spettacolo, che è andato alla pièce “La presidentessa” di Hennequin e Veber, presentata dalla compagnia “Soggetti smarriti” di Treviso, con il punteggio di 9,12 su 10. Una pochàde divertente e ben congegnata il cui meccanismo frenetico e perfetto delle entrate e delle uscite degli attori è stato cronometricamente agito senza la minima sbavatura da un ensemble ben collaudato ed affiatato. A seguire, sono stati resi noti i premi conferiti dalla giuria tecnica tra cui spicca quello per la “Migliore regia”, assegnato al duo Daniela Rubini e Vincenzo Raguseo per lo spettacolo “Ferdinando” di Annibale Ruccello, con la motivazione di avere sviluppato la messinscena costruendola “dal basso”, attraverso un meticoloso lavoro nei movimenti individuali e corali degli attori, esplorando le naturali sonorità dei corpi recitanti.
Beppe Colella, Michele Masullo e Massimiliano Colombo
Mentre il “premio della critica Walter Cortella”, dedicato al giornalista che per lunghissimi anni ha seguito la rassegna sugli organi di stampa con entusiasmo e capacità critica, è andato a “Tre sull’altalena” presentato dal “Ronzinante Teatro” di Merate con la motivazione di avere affrontato senza timori reverenziali “una commedia con il cervello” famosa in tutto il mondo le cui scelte registiche e le prove attoriali hanno permesso a quella “macchina di fantastica fattura”, come la definì Dario Fo, di girare a pieno regime restituendo al pubblico le molteplici sfaccettature del testo. La medesima compagnia ha collezionato anche il premio “Migliore attore protagonista”, dedicato a Ugo Giannangeli, conferito congiuntamente al trio dei protagonisti che hanno esibito una rigorosa preparazione attoriale e una padronanza dello spazio scenico tali da conferire il massimo spessore artistico ai personaggi: Michele Masullo, Massimiliano Colombo e Beppe Colella.
Laura Bozzi, in piedi
Il premio “Migliore attrice” è stato vinto ex-aequo da Daniela Rubini, meravigliosa nell’interpretazione asciutta, a tratti dura e viscerale, di donna Clotilde in “Ferdinando” e da Laura Bozzi, perfettamente a suo agio negli aspetti radicalmente mutevoli del personaggio di Maureen, ne “La stanza di Veronica”, portata in scena dalla compagnia fiorentina “Giardini dell’Arte” che si aggiudica anche il premio “Migliore attore non protagonista” con Aldo Innocenti per l’accurata interpretazione del ruolo di John, ricco di sfumature, tanto accogliente e rassicurante nella prima parte della pièce, quanto inquietante e perfido nella seconda.
Patrizia Colonna
“Migliore attrice non protagonista” è andato a Patrizia Colonna, interprete sicura nei gesti e nelle movenze di donna Gesualda, ancora in “Ferdinando”, che ha caratterizzato con lucidità e puntualità fino alle estreme conseguenze del personaggio. Il premio al “Migliore caratterista” è stato assegnato ad Alessandro Tognetti per la sua recitazione espressiva ed esperta, perfettamente in linea con la brillantezza e la leggerezza tipici del vaudeville dei primi del Novecento, nei panni del ministro Cipriano Gaudet de “La Presidentessa”. Ancora un ex-aequo per il premio “Migliore giovane artista”: Giada Bettiol, esordiente assoluta nelle vesti di Dionisia, della compagnia “Soggetti Smarriti” e Antonio Carella, il Ferdinando della Compagnia “QuiEdOra” di Bisceglie.
Infine, i cosiddetti premi tecnici, entrambi a Gherardo Coltri del “Teatro Impiria” di Verona, per lo spettacolo “Le sedie” di Ionesco: “Migliore accompagnamento musicale”, in virtù del fiorito repertorio musicale che sottolinea sapientemente lo snodarsi dello spettacolo, a volte con esplosioni, a volte con lirica struggente, nonché la “Migliore scenografia” per avere proposto una soluzione scenografica alternativa alla tradizione che, pur realizzata senza l’ausilio di mezzi importanti, riesce ad ottenere efficaci risultati simbolici grazie al sapiente piano-luci combinato con gli originali costumi.
Giada Bettiol
Alessandro Tognetti
Antonio Carella
Daniela Rubini, Vincenzo Raguseo e Patrizia Colonna
Gherardo Coltri
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