di Gianluca Ginella
«Quello alla Rimel non è un incendio doloso, abbiamo chiesto l’acquisizione delle telecamere proprio per dimostrare questo». Sono le parole dell’avvocato Leonardo Filippucci che questa mattina è arrivato all’azienda di Casette Verdini di Pollenza da dove alle 12 si alzava ancora un gran fumo nero. «Dentro ci sono ancora fiamme», spiegano i vigili del fuoco, al lavoro da questa notte per cercare di domare l’incendio alla ditta che si occupa di smaltimento di apparecchiature elettroniche.
L’avvocato Leonardo Filippucci
«I titolari (Alberico Leonori e il figlio Elia, ndr) sono provati, parliamo dell’attività di famiglia, l’attività di una vita – aggiunge l’avvocato Filippucci – Ora per loro si tratterà di ricostruire e di ripartire». A fare il punto, intorno alle 12,40, è il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Mauro Caprarelli, all’uscita dal summit in prefettura che è iniziato alle 11.
«La situazione è sotto controllo, stiamo spegnendo i focolai interni, al momento abbiamo al lavoro tre squadre e poi procedere con le operazioni di smassamento – ha spiegato – Questa è una azienda che si occupa del recupero di materiali dagli elettrodomestici e c’era un cumulo di materiale plastico e quello ha preso fuoco. Sulle cause dobbiamo fare gli accertamenti».
Il comandante dei vigili del fuoco Mauro Caprarelli all’uscita del summit in prefettura
Tra i primi ad uscire dal summit in prefettura c’è il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi: «Siamo in fase di spegnimento e smassamento dice – Arpam si sta adoperando per gli accertamenti e alle 17 ci sarà un nuovo incontro in prefettura». In prefettura presenti i sindaci dei comuni interessati dai fumi oltre che Tolentino, Pollenza, Macerata, Corridonia.
Il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi all’uscita del summit in prefettura
Vigili del fuoco stamattina alla Rimel
Le operazioni dei vigili del fuoco durante la notte
La colonna di fumo nero che da stamattina sta uscendo dall’azienda
Incendio alla Rimel, scuole chiuse in quattro Comuni «Non aprite le finestre»
Ma chi è ha approvato l'impianto di inertizzazione,evidentemente non è capace oppure?
Comunque ,la puzza si sente anche qui a San severino ,poi sicuramente verrà fuori che è tutto regolare che non farà male ..
Laura Gentili si è vero
Quanti tumori ci aspettano ?
In alternanza è la ORIM o questa, è mai possibile che le uniche aziende che vanno a fuoco sono quelle di smaltimento di rifiuti speciali; non abbiamo ancora capito che queste tipologie di aziende devono stare insieme e in luoghi isolati e distanti dalle città????
Questo succede ogni due anni di solito prende fuoco gli uffici?
Gli impianti antincendio di questi siti a mio avviso non sono compatibili con il tipo di materiali stoccati e con la loro pericolosità. Non si può aspettare l'arrivo dei vigili del fuoco per iniziare a domare un incendio di qualsiasi origine sia che si sviluppa all'interno di questi depositi. Nei centri commerciali,dove ci sono merci anche di grande valore si utilizzano impianti antincendio a pioggia che si attivano appena scoppia un incendio. Utilizzate la stessa tecnologia anche dove si stoccano materiali con un valore economico infimo ma di grande pericolosità in caso di incendio penso sia la soluzione per evitare questo tipo di disastri .
Giovanni Cartechini parole sante!!
Marica Iommi non ho scritto che: queste aziende Cosmari compreso debbono essere obbligate.
Giovanni Cartechini Il pensiero è giusto, ma poi dovranno veramente smaltire i rifiuti, così invece con un lampo tutto si aliena.
Massimiliano Cingolani se l'impianto a pioggia fosse reso obbligatorio e non dovesse funzionare si saprebbe chi è responsabile...non ci sarebbero dubbi...e forse neanche incendi accidentali.
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Magari si potrebbe dire meglio che a tuttora non ci sono prove che l’incendio sia doloso.