«Aspettativa al responsabile Lavori pubblici,
decapitato un settore nevralgico:
la ricostruzione non è una priorità»

CAMERINO - Attacco del gruppo d'opposizione Ripartiamo alla giunta, dopo la delibera con cui è stato concesso al dirigente di andare al Comune di Civitanova: «Mancanza di visione e interpretazione di ciò che sarà o che potrebbe essere il futuro della nostra città»

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Sandro Sborgia e la squadra di Ripartiamo

 

«Con l’adozione di quella delibera la Giunta ha inteso definitivamente sgomberare il campo da ogni possibile dubbio o fraintendimento e chiarito, una volta per tutte, che la ricostruzione della città non rappresenta più un obiettivo primario da perseguire ad ogni costo e il più velocemente possibile». Inizia così l’attacco del gruppo d’opposizione di Camerino Ripartiamo, capitanato dall’ex sindaco Sandro Sborgia, contro l’amministrazione Lucarelli. La minoranza contesta il fatto che la giunta ha concesso l’aspettativa al responsabile dei Lavori pubblici, che ora potrà andare a lavorare per il Comune di Civitanova. 

«Un provvedimento – dicono i consiglieri d’opposizione – con il quale viene decapitato il settore più importante e nevralgico della macchina amministrativa; il settore deputato alla ricostruzione della città. Si tratta di una scelta sicuramente legittima ma, ci sia consentito, difficilmente accettabile per quanti (e noi siamo tra quelli) hanno sperato, lavorato e profuso ogni energia per tentare di uscire da una situazione della quale, fino a tre anni fa, era quasi impossibile vedere la luce. Con la concessione dell’istituto dell’aspettativa a Orioli, al quale facciamo le più vive felicitazioni augurandogli un buon lavoro, ci si priva di un professionista caratterizzato da un consistente bagaglio di esperienze, accumulate in anni di permanenza nella nostra città oltre che di un conoscitore delle tante problematiche tecniche, vissute e affrontate in prima persona già nel corso della ricostruzione conseguita al sisma del 1997. Non sarà peraltro possibile per l’amministrazione, procedere alla sua sostituzione atteso che quella posizione, continua a essere compresa nell’organico del Comune. Il settore Lavori pubblici, sebbene faticosamente rinforzato da personale assunto dalla precedente amministrazione, è connotato da giovani motivati e ben preparati che scontano, però, il limite delle ridotte conoscenze in materia di procedure amministrative, dovuto al breve periodo di servizio prestato alle dipendenze della pubblica amministrazione. Altro aspetto critico è rappresentato dalla circostanza, tutt’altro che secondaria, che nella persona del responsabile dei lavori pubblici, era accentrata la titolarità delle funzioni di Rup (Responsabile unico del procedimento) relativamente agli interventi più importanti e complessi della ricostruzione: si pensi, su tutti, al restauro del palazzo comunale e del teatro».

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Sandro Sborgia

«Ci si domanda – continua Ripartiamo – a chi saranno affidati quei procedimenti; a chi sarà attribuita la responsabilità dell’Ufficio; chi seguirà gli interventi connessi con l’Ordinanza speciale; chi si occuperà di seguire quelli relativi all’adozione dei piani attuativi relativamente alla parte pubblica (se e quando la nuova amministrazione vorrà darvi corso); cosa ne sarà, per esempio, del procedimento per l’interramento dell’elettrodotto nel quartiere Vallicelle; chi si incaricherà di seguire i progetti presentati e quelli da presentare per l’acquisizione dei fondi del Pnrr. L’amministrazione era forse obbligata a concedere il provvedimento richiesto? Assolutamente no. Da una attenta lettura del documento appare, con tutta evidenza, come la Giunta comunale abbia deliberatamente e consapevolmente deciso di assecondare i desiderata di Orioli considerandoli preminenti rispetto agli interessi di una città così gravemente ferita e che mai come in questo momento, ha necessità di impiegare tutte le forze a disposizione per superare quello che può essere considerato, a ragione, il momento più difficile della sua storia. Prendiamo atto, non senza rammarico, che per i nuovi amministratori non è così. E per la cittadinanza?»

Non solo. «Che la ricostruzione della città non fosse tra le priorità della nuova amministrazione – aggiungono – ne avevamo avuto immediata percezione leggendo il primo punto del programma elettorale proposto dalla lista “Camerino Insieme”, poi risultata vincitrice della recente competizione elettorale. Avevamo, comunque, intimamente sperato che la dichiarata volontà di rivedere i piani attuatiti, il programma straordinario di ricostruzione, il piano di cantierizzazione, il quadro geologico per la ricostruzione delle frazioni di Sant’Erasmo, Calcina, Arnano, fossero solo argomenti da campagna elettorale e che una volta superata, chiunque fosse risultato vincitore, avrebbe ripreso il lavoro svolto con rinnovato vigore e determinazione. Siamo oggi costretti, nostro malgrado, a prendere atto che ci sbagliavamo e che quelle dichiarazioni erano tutt’altro che estemporanee ma evocative di una concreta intenzione di rimettere in discussione quanto realizzato, con il rischio di un sicuro rallentamento del processo di ricostruzione tanto faticosamente avviato».

Secondo Ripartiamo «un’altra conferma di quella volontà, si è avuta con la risposta scritta all’interrogazione presentata il 2 agosto scorso, con la quale si è chiesto di avere informazioni su diversi argomenti tra i quali anche lo stato di avanzamento della ricostruzione – spiegano i consiglieri – È’ stato comunicato: “L’intenzione dell’Amministrazione è quella di procedere con il suo programma di mandato che sarà ovviamente pari a quello presentato agli elettori. Relativamente al Psr intenzione dell’amministrazione è quella di aggiornare ed integrare l’attuale Psr anche secondo le osservazioni e i rilievi, contenuti nel documento istruttorio di cui al decreto del vice commissario 3 del 26.04.2022. Vi informo che al Commissario è stato presentato una “bozza” di piano di cantierizzazione del centro storico, redatto dall’amministrazione e che lo stesso sarà reso pubblico e accessibile non appena sarà definitivo e approvato nelle opportune sedi”. Una risposta dal contenuto vago ed elusivo – conclude Ripartiamo – comunque indicativa della evidente mancanza di una strategia d’azione, priva di una pur minima previsione dei tempi e dei modi di avanzamento della ricostruzione ma soprattutto della mancanza di visione e interpretazione di ciò che sarà o che potrebbe essere il futuro della nostra città».

 

 

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