Fondi per la montagna nel mirino.
Piergentili si difende: «Nessun taglio»
Carancini: «Gestione scandalosa»

SARNANO, PNRR SISMA - Il consigliere regionale Pd rivela anche i contenuti di documenti inviati dal commissario Legnini al Comune con un elenco delle operazioni da fare per evitare la cancellazione dei finanziamenti. Il consigliere di minoranza Giacomino Piergentili chiede dove siano finiti alcuni dei progetti che erano stati sbandierati e la partecipazione del privato all'operazione

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Bufera sulla questione dei finanziamenti al Comune di Sarnano per il progetto legato alla montagna dopo l’articolo di Cronache Maceratesi. Il consigliere regionale Dem Romano Carancini attacca duramente la giunta regionale sulla gestione dei fondi pubblici mentre il sindaco di Sarnano Luca Piergentili si lancia in un intervento il cui filo conduttore è l’assenza di tagli rispetto agli annunci fatti. Carancini è di ben altro avviso ed attacca su procedure e progetti che «costituiscono il simbolo dell’opacità amministrativa del governo della destra delle Marche, delle illegittimità manifeste, delle clientele politiche». Mentre il consigliere comunale di minoranza Giacomino Piergentili chiede al primo cittadino dove siano finiti i piani annunciati pochi mesi fa con l’intervento del privato.

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Il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili

Ad aprire la serie degli interventi è il sindaco di Sarnano Luca Piergentili: «Nessun taglio, nessuna bocciatura, nessun intervento a gamba tesa della struttura commissariale. Molto semplicemente – scrive Piergentili – su un finanziamento complessivo di 6 milioni e 125mila euro riconosciuto al progetto, il comune di Sarnano ha chiesto lo stralcio di una singola opera. Si tratta del Kinderpark che aveva un costo previsto pari a un importo di circa 276 mila euro. Il Kinderpark è un’opera residuale che verrà, per motivi tecnici, realizzata in maniera diversa. Voglio rassicurare tutta la comunità di Sarnano circa il futuro di un progetto che darà linfa vitale e prospettiva alla nostra splendida cittadina. Va ricordato che a Sarnano sono stati destinati fondi per oltre 35 milioni di euro per un progetto suddiviso in due stralci: il primo relativo al Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) per poco meno di 30 milioni e un secondo stralcio a valere sul Fondo Complementare Sismi pari a 6,1 milioni. Per garantire la massima trasparenza, nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stato approvato il ricorso alla Suam della Regione Marche che consentirà, così, di poter proseguire l’iter procedurale per portare avanti l’iter amministrativo che prevede, entro il mese di settembre, il bando di gara con un appalto integrato. L’appalto riguarderà la strutturazione di un impianto di risalita, la predisposizione di un laghetto interrato sul piazzale degli impianti di Sassotetto e l’impianto di innevamento artificiale».

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Romano Carancini, consigliere regionale del Pd

Da Luca Piergentili a Romano Carancini il passo non è breve e porta a conclusioni opposte: «Sarnano e le risorse destinate al Comune, sia con il Fondo Complementare del Pnrr Sisma per 6 milioni e 125 mila euro sia con il Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) per oltre 29 milioni di euro, sono la fotografia della gestione scandalosa di denaro pubblico da parte del governo regionale delle Marche. Vicenda che si tenta di custodire ben nascosta in questa fase elettorale per non disturbare i manovratori – Acquaroli e Castelli – e tenere all’oscuro i cittadini. Ma come avevo già anticipato in epoca non sospetta, in diversi interventi in aula regionale, oggi i nodi sono venuti al pettine e non serve una fragile e inopportuna smentita del sindaco di Sarnano Luca Piergentili a negare i gravi fatti che, sulle “spalle” delle risorse pubbliche del Pnrr, si sono consumati e finalmente scoperti.

Contrariamente a quanto affermato dal sindaco di Sarnano, oggi vi sono, in particolare, due atti implacabili per descrivere lo stato della situazione. Il primo è la delibera del Commissario Straordinario Giovanni Legnini del 30.06.2022 nella quale, testualmente, si scrive “…Sono evidenziati i seguenti progetti che presentano anomalie tali da poter determinare l’avvio del procedimento di revoca del finanziamento” indicando di seguito i progetti del Comune di Sarnano e del Comune di Montefortino. Per restare al comune maceratese, il secondo documento determinante è la comunicazione dello stesso Commissario del 22.07.2022 che risponde a una nota del Comune di Sarnano del 01.07.2022 (riferita alla delibera di Giunta Comunale n. 99 del 27.06.2022). Cosa chiarisce il commissario Legnini all’amministrazione comunale di Sarnano per motivare il grave rischio della revoca del finanziamento?»

Carancini sintetizza in 5 punti gli elementi più significativi contenuti nei documenti inviati dal commissario Legnini al comune di Sarnano. «1 – Considerato che il finanziamento è compatibile esclusivamente con la destinazione pubblica, non è chiaro quali e quante sarebbero le aree di proprietà privata oggetto del finanziamento stesso, questione peraltro non superabile con la previsione di un diritto di superficie o servitù come invece la delibera della giunta di Sarnano prospetta; 2-  E’ rigorosamente fermo il principio che sia garantito il rispetto delle procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento dei servizi e dei lavori ma il Comune di Sarnano non lo contempla minimamente; 3 – Su questo piano è dunque illegittimo l’affidamento fiduciario a un soggetto privato della redazione del progetto pari a 6.125 mila euro, così come il Comune di Sarnano prospetta, scelta che contrasta in maniera “sfacciata” con l’ordinanza n. 9 del 31.12.2021 del Commissario Legnini ma anche con il Codice dei contratti pubblici; 4 – Di fronte alla “confessione” contenuta nella delibera del 27.06.2022 del Comune di Sarnano in cui non risulta ancora delineato il percorso del rapporto di partenariato pubblico/privato, è sconcertante ed illegittimo che l’ente locale faccia presumere che il valore delle opere possano essere affidate direttamente al privato (attuale concessionario) senza esperire una gara pubblica; 5 – Nella stessa nota, infine, il Commissario Legnini si riferisce alle verifiche da condurre anche sull’altro e ben più cospicuo finanziamento di oltre 29 milioni di euro assegnato al Comune di Sarnano dal Cis Sisma (Contratto Istituzionali di Sviluppo), progetto che manifesta le stesse ambiguità e illegittimità di cui il principale artefice è l’assessore Guido Castelli».

«Alla chiara e rigorosa comunicazione del 22 luglio scorso del commissario Legnini, a questo momento, nessuno ha risposto – prosegue Carancini – Non ha risposto neppure la Regione che è stazione appaltante dei lavori, dei servizi e delle forniture relativi al Fondo Complementare del Pnrr per i comuni del sisma e responsabile istruttorio dei progetti del Cis Sisma. Dunque lo stato dell’arte non è quello rassicurante del sindaco di Sarnano né il silenzio complice della Regione Marche. La vicenda di Sarnano sui progetti finanziati dai Fondi Complementari sisma e dal Cis Sisma costituisce il simbolo dell’opacità amministrativa del governo della destra delle Marche, delle illegittimità manifeste, delle clientele politiche, delle “prebende” e ruoli per amici degli amici, a cui abbiamo assistito in questi due anni. Situazioni – se ne possono raccontare diverse – spesso subite dal “sistema” burocratico-organizzativo regionale ed istituzionale (anche dei comuni), per la paura che denunciare avrebbe definitivamente emarginato chi avesse osato esprimere opinioni diverse dal “regime” che guida questa Regione. Quando è la paura a comandare i comportamenti vuol dire che ci siamo avviati su una brutta strada che è la stessa alla quale, pochi giorni fa, Giorgia Meloni ha inteso ispirarsi per il suo programma di governo».

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Giacomino Piergentili, consigliere d’opposizione

Si ritorna a Sarnano con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook dal consigliere comunale di opposizione Giacomino Piergentili: «Chiedo al sindaco, in attesa di avere tutti i documenti: che fine hanno fatto lo slittino su rotaia e le altre opere del secondo stralcio previste nel progetto? Inoltre, come mai si è seguita la procedura di evidenza pubblica per l’appalto e si sono abbondonate le procedure del partenariato pubblico-privato e l’affidamento diretto al concessionario proponente? Basta raccontare giustificazioni politiche ai cittadini, “… stralcio kinder snow park … per motivi tecnici “. Forse l’area dove doveva essere costruito alla Maddalena non era di proprietà del Comune? Anche il secondo bacino, sempre alla Maddalena, è stato stralciato? Perché le aree non sono del Comune? Si dovrà tornare presto su tale tematica per fare chiarezza sulla realtà dei fatti con documenti alla mano per far capire la verità ai cittadini».

(L. Pat.)

Sarnano, Legnini taglia di netto il piano per la montagna Nel mirino anche la procedura



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