Giuliano Bianchi e Francesco Adornato firmano la convenzione
di Giovanni De Franceschi
(foto di Fabio Falcioni)
Rafforzare l’idea di una comunità che si ritrova, creare un dialogo tra culture diverse, valorizzare il territorio, aprirsi al mondo. E’ con questi propositi che nasce la collaborazione tra la Camera di commercio e l’università di Macerata. Al centro: i locali dell’ex Civica Enoteca in corso della Repubblica. Dal 2012 al 2016 quegli spazi sono stati gestiti dalla Ex.it, l’azienda speciale della Camera di commercio, poi chiusa in seguito alla riforma degli enti camerali. E da due anni sono vuoti. Ora verranno affidati in comodato gratuito a Unimc. Stamattina è stata firmata la convenzione tra il presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi e il rettore Francesco Adornato.
Giuliano Bianchi
«La riforma degli enti camerali – ha spiegato Giuliano Bianchi – ha reso per noi non più perseguibile questa attività. Quindi abbiamo dovuto rinunciare a questo strumento nato nel 2012 per valorizzare il centro e il territorio con le sue produzioni enogastronomiche. E con 11mila presenze in media ogni anno possiamo dire che la risposta della città c’è stata. Siamo entusiasti e vogliamo ringraziare Unimc per aver puntato su quei locali, per noi è una valorizzazione della nostra idea e del nostro investimento. Inoltre è grande la soddisfazione di avere l’università come partner, in quanto rappresenta il principale motore della nostra economia: è quanto di meglio ci potesse capitare». Adornato è partito dal rapporto della Camera di commercio con il territorio. «Innanzitutto – ha sottolineato il rettore – do atto alla Camera di commercio e al suo presidente di un gesto di straordinaria sensibilità, difficile da trovare in questo momento storico dove le difficoltà maggiori sono dovute a una mancanza di visione e strategie per il futuro. Proprio quella visione che la Camera di commercio ha sempre dimostrato di avere. Per questo la riforma, con l’accentramento degli enti camerali a livello regionale, lascia l’amaro in bocca. Da una parte, infatti, si priva il territorio di un ente intermedio e dall’altra lo si priva di un leader come il presidente Bianchi, proprio in un periodo in cui soffriamo della mancanza di una leadership».
Francesco Adornato
Quindi ha spiegato con quale approccio l’ateneo intende gestire quei locali, dove sarà trasferita la casa editrice dell’università Eum. «Vogliamo – ha aggiunto Adornato – operare nella continuità e rafforzare le possibilità per il futuro. Come? Con le culture del territorio: da una parte quella enologica e dei prodotti tipici, dall’altra quella dei libri. Vogliamo far diventare quello spazio un volano di sviluppo del centro, che per Unimc non può essere rappresentato solo dalla ristorazione. L’idea è di farne un luogo di sapere capace di arricchire la città e rilanciarla anche a livello internazionale, rafforzando l’immagine di una comunità che si ritrova. Sarà una sorta di Expo del territorio». L’inaugurazione è prevista per settembre, verosimilmente. E l’altra faccia della stessa medaglia, secondo il rettore, sarà rappresentata dalla riqualificazione dell’ex Bar King per il quale però «ancora non abbiamo ricevuto risposta». E l’ex Upim? «Oggi siamo qui per guardare al futuro, quello che avevo da dire l’ho già detto», ha tagliato corto il rettore.
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Se si lasciano spazi vuoti, in politica, essi verranno riempiti da altri, ed ecco qua che UNIMC da una visione, in un lampo, del centro storico; come? rafforzando l’immagine di una “Comunità che si ritrova”, diametralmente opposta al deserto dei tartari prospettato ideologicamente con la pedonalizzazione senza se e senza ma, che muta in desertificazione.
Attenzione, uso il termine politica nel modo più alto, intesa come visone del futuro, pianificazione,amministrazione, sviluppo della comunità. Chi verrà dopo questa giunta avrà l’arduo compito di confrontarsi con una macerata svuotata e cannibalizzata da chi doveva amministrarla: credo non si potrà prescindere da un rapporto privilegiato con UNIMC che ha seminato e non , invece, avvelenato i pozzi, come altri.
Vedremo come il PD e la maggioranza ( non nomino neanche più il sindaco, avulso ormai dalla sua stessa maggioranza) gestiranno la questione del campus sportivo, di villa lauri, del parco, di piazza Garibaldi. I Maceratesi vi guardano.
Infine, concordo sul fatto che la CCIAA unica, ad Ancona, sia stato un ulteriore affronto al territorio, ma forse qualche cosa si sta muovendo per farne due.
Un’altro impegno che si era preso il sindaco Carancini e non mantenuto. Bene UNIMC a fare della ex enoteca una vetrina delle eccellenze del nostro territorio, un luogo del sapere per il territorio e per chi viene a Macerata.
Di fronte alla politica di un’Amministrazione assente cogliamo con favore che altre istituzioni pubbliche hanno questa sensibilità del territorio maceratese.