Da sinistra Romano Carancini e Francesco Adornato
Piscine ed ex Upim, l’università di Macerata ha archiviato definitivamente entrambi i progetti. Ma in ballo, adesso, ci sono gli spazi tolti dal sisma alla didattica, ancora da trovare dopo due anni. A fine settembre invece si aprirà una nuova occasione in piazza Garibaldi: l’ateneo tornerà in possesso dell’ex Bar King e metterà a bando la gestione del caffè letterario.
Oggi una riunione tra Comune e ateneo ha riunito il collegio di vigilanza per iniziare a parlare dell’uscita dell’università dall’investimento delle piscine Fontescodella. Una decisione già presa l’anno scorso ma che andrà formalizzata, anche in vista della risoluzione dei rapporti tra Comune e ditte che non hanno mai consegnato i lavori, finiti così come sono iniziati: con la perimetrazione dell’area di cantiere. La fetta dell’ateneo nel progetto era di 2 milioni di euro. Presenti all’incontro sia i tecnici del Comune che quelli dell’università. L’idea dell’ateneo, almeno due anni fa, era quella di dirottare i fondi sul Cus di via Valerio. Nemmeno un accenno invece alla vicenda dell’ex Upim durante l’incontro di oggi tra sindaco, rettore e i tecnici dei due enti. Un investimento – altri 2 milioni di euro dell’ateneo per trasformare in aule l’ex negozio di due piani di viale Matteotti -, che fino a pochi mesi fa era dato ormai per scontato almeno fino allo scontro istituzionale nato in seguito a un parere tecnico negativo degli Uffici comunali. Nonostante successivi ripensamenti e la riapertura al dialogo mediata dal Pd locale, l’università non ha più intenzione di occuparsi di quegli spazi, che resteranno quindi ancora all’abbandono. Né avrebbe individuato un equivalente per ospitare la didattica.
La posa della prima pietra della scuola Mestica
In ballo restano ancora i progetti per l’ampliamento del polo Bertelli, in contrada Vallebona, ed eventualmente un’espansione nel parco ex Asur, dove il terremoto non ha risparmiato la palazzina principale tanto da far trasferire gli uffici di Area vasta a Piediripa. Certo è che, se il decreto emergenza venisse approvato così come da bozza, il fatto che gli atenei possano diventare soggetti attuatori nella ricostruzione potrebbe velocizzare almeno in parte la progettazione dell’università. Sia per riparare le sedi danneggiate, sia per sviluppare nuove idee per ospitare lezioni e studenti. Restano al momento vuote e da rifare, ad esempio, le due scuole Mestica e Dante Alighieri, che dopo l’inagibilità dovuta al sisma saranno ricostruite nel parco delle ex Casermette. I vecchi edifici sono al momento passati alla Cassa depositi e prestiti. Mentre per la Mestica i lavori sono già partiti, per la Dante Alighieri si aspetta l’inizio del cantiere a fine mese. Anche se, come ha più volte ripetuto l’amministrazione, le tempistiche non sono in mano al Comune. Se tutto andasse come da programma, in ogni caso, il nuovo polo dovrebbe essere pronto per settembre 2019. In tempo per il prossimo anno scolastico.
Intanto oggi pomeriggio il sindaco Carancini con i tecnici comunali ha effettuato un sopralluogo nei locali dell’ex casa del custode dei Giardini Diaz per il trasferimento del museo di storia naturale che attualmente si trova in via Santa Maria della Porta.
(Redazione CM)
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Se la casa del custode è quella che sta dalla parte opposta della rotonda, ossia sopra piazza Pizzarello e via Emanuele Filiberto per intenderci, o il Comune garantisce al museo un’adeguata pubblicità oppure temo che venga condannato all’oblio.