Dibattito sull’ex Upim, Bruno Mandrelli si autosospende dal Pd. E’ successo al termine della seduta del consiglio comunale di ieri. La scintilla: un ordine del giorno presentato dallo stesso Mandrelli proprio sui locali al centro della polemica tra amministrazione e università. Mandrelli, con il suo documento, ha chiesto sostanzialmente al Consiglio di aprire «un dialogo con l’università esclusivamente politico per capire – ha aggiunto – se può esserci per il futuro una visione condivisa per lo sviluppo della città». Subito dopo il sindaco Romano Carancini, in un intervento dai toni abbastanza accesi, ha spiegato come l’amministrazione abbia più volte dimostrato la massima apertura nei confronti dell’ateneo, concludendo con l’annuncio dell’autorizzazione arrivata dagli uffici alle richieste dei proprietari dell’ex Upim, primo passo per il permesso a costruire. In pratica il primo cittadino ha definito offensive le parole del rettore (che aveva parlato di un’influenza politica per bloccare il progetto di insediamento di Unimc all’ex Upim) e si è detto dispiaciuto dell’intervento di Mandrelli, come se non avesse tenuto conto in questo periodo di quanto fatto dall’amministrazione per andare incontro all’università. A quel punto Mandrelli, preso atto del superamento delle questioni tecniche con la firma dell’autorizzazione, ha ritirato l’ordine perché «non è possibile diventi solo una difesa dell’amministrazione», annunciando al contempo la sua autosospensione dal Pd e ricordando che il suo voleva essere «un invito a fare un ragionamento di portata più ampia» sul rapporto con l’università. In pratica il consigliere, d’ora in poi, non parteciperà più alle riunioni del gruppo di maggioranza. «Una persona come Bruno – commenta oggi Paolo Micozzi, ex segretario dem – con grande capacità politica, è figura che va recuperata».
Guarda il video http://webtv.comune.macerata.it/live106-Consiglio-comunale/37-Mandrelli-Bruno
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no comment.
PD e maggioranza perdono i pezzi; prima era percepibile, ora è evidente.
E’ probabile che i politici (non ‘i pezzi’) che se ne vanno siano i più bravi. Gli altri, quasi per definizione, restano attaccati simbioticamente alle rispettive poltrone.
Penso che questa maggioranza sia tenuta legata solo dalle poltrone di non andare a casa. Ma come vi giudicheranno i cittadini? In qualche misura una risposta l’avete avuta alle elezioni politiche. Per il bene della città fate un passo di responsabilità, rimettete il mandato ai cittadini. Un sindaco autoreferenziale ormai distaccato dalla città va mandato a casa.
Ogni tanto una buona notizia o solo conflitto d’interessi personale?Visto che in Italia non si dimette mai nessuno vuol dire che non abbiamo somme cime?la valutazione non dovrebbe derivare da cio’ che fanno?Mandrelli chi?Micozzi chi?Schettino docet!
Un guizzo di dignità