di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
Nessun problema in Consiglio comunale a Macerata per il debutto del Green pass: non si sono registrati problemi legati a rifiuti o a mancanza della documentazione chiesta per il rispetto dei protocolli anti Covid. La seduta di Consiglio comunale si è aperta, come da tradizione, con le interrogazioni: tre quelle in discussione due a cura del capogruppo dem Narciso Ricotta ed una di Alberto Cicarè per Strada Comune. Ricotta è partito con la vicenda dei fondi per il centro agroalimentare: «Non siete riusciti a catturare i fondi europei: peraltro l’assessore al bilancio è venuta a dirci in Consiglio che eravate in attesa dei finanziamenti quando già sapevate che non c’erano più. Non siete stati capaci di ribellarvi alla Regione che ha cambiato i criteri di assegnazione a progetti fatti, Sarnano ha preso 29 milioni, San Ginesio 9, Pieve Torina 4. Noi facemmo ricorso al Tar contro la Regione per i finanziamenti Iti, bisogna avere il coraggio di protestare quando si ritiene di essere stati danneggiati».
L’assessore Marchiori ha replicato dicendo che la partita dei finanziamenti «è solo agli inizi, ci saranno altre occasioni». Poi Ricotta ha toccato il tasto dolente del mancato rilascio al Comune dell’immobile di via Gramsci ai civici 2, 4 e 6 lamentando che doveva essere riconsegnato a gennaio e ancora non lo è stato causando un danno alle casse pubbliche. Ancora Marchiori ha risposto dicendo che non è stata eseguita l’ordinanza di sgombero per via del blocco degli sfratti e delle sospensioni decise da vari decreti legge fino al prossimo 31 dicembre. Ed anche per via del fatto che l’ex occupante non ha inteso liberare i locali. Nella controreplica Ricotta ha osservato che «il Comune sbaglia interpretazione, le proroghe e le sospensioni si riferiscono ai contratti e non alle concessioni come nel caso di specie: si sta creando un danno al Comune».
Infine la vicenda incredibile degli alloggi finanziati dalla Regione per il tramite dell’Erap e destinati al comune di Macerata. Correva l’anno 2004 e si parlava di edilizia sperimentale a Collevario. La sperimentazione forse era sul record di durata per una pur blasonata burocrazia: ad oggi comunque ancora non si è chiusa la vicenda.
Interrogazione firmata da Alberto Cicarè per Strada Comune che chiedeva lo stato della vicenda: «La graduatoria è stata approvata nello scorso ottobre, 10 domande per 17 alloggi. Per quale motivo il bando non ha funzionato? Cosa pensa di fare il Comune con gli alloggi inutilizzati?». A tentare di rispondere è stata l’assessore Francesca D’Alessandro che ha ricordato come il bando della Regione fosse destinato ad over 65 autosufficienti con un fine sociale, quello di mettere insieme gli anziani in una situazione di cohousing, una alternativa alle case di riposo. Qualcosa però – ha argomentato l’assessore – non ha funzionato, forse per il costo dei canoni che si aggira sui trecento euro, forse per la posizione. L’assessore ha comunque assicurato che gli alloggi, quando saranno consegnati, entreranno tutti nella disponibilità del Comune. Come dire che dal 2004 ancora deve arrivare la parola fine per i 17 alloggi.
A surriscaldare il clima dell’assise cittadina è arrivato nel pomeriggio il punto con la nomina del presidente del collegio dei revisori dei conti, nomina tecnica che ha però scatenato le polemiche. L’assessore al bilancio Oriana Piccioni ha presentato il punto in questione ed ha spiegato anche come siano stati adeguati i compensi, ora portati a 19mila euro per il presidente a 13mila per gli altri due membri. La discussione non si è accesa sui compensi si ma sull’identità del prescelto, il commercialista settempedano Gilberto Chiodi. Ad aprire la fase degli interventi contrari, legati non evidentemente alla professionalità dell’interessato ma al risvolto politico, è stato il capogruppo dem Narciso Ricotta: «Avevate già fatto un’altra proposta di presidente del collegio dei revisori, candidato che aveva accettato la richiesta per poi ritirarla improvvisamente. Ora indicate una persona, della cui professionalità non discuto, che è stato esponente ed assessore di destra a San Severino, candidato sindaco e di recente responsabile del circolo di Forza Italia. Macerata e San Severino hanno anche delle partecipazioni societarie in comune, mi pare una indicazione politicamente non opportuna».
Con Ricotta hanno indicato il voto contrario anche Cicarè e Monteverde mentre il capogruppo della Lega ha detto che si trattava di un «attacco alla professionalità di Chiodi» mentre altri nel centrodestra negavano appartenenze politiche di Chiodi, sempre nel centrodestra Leombruni, Castiglioni e Montaguti hanno parlato di accuse scorrette. Di ipocrisia ha parlato il pentastellato Cherubini che ce l’aveva con Ricotta: Cherubini ha contestato l’intervento fatto da Ricotta in commissione suscitando l’ira del capogruppo dem che ha chiesto inutilmente la replica per fatto personale. Approvata la nomina del presidente del collegio dei revisori, il Consiglio ha affrontato altre questioni. Intanto è stato approvato il nuovo regolamento della Tari, presentato in aula dall’assessore Marco Caldarelli. Tra gli interventi quello di Cherubini che ha chiesto maggiori incentivi per il compostaggio domestico e una campagna di comunicazione a sostegno dell’esigenza di abbattere la produzione dei rifiuti, Cherubini ha presentato infine un ordine del giorno che è stato approvato. Ricotta ha invece puntato sul tema dell’assenza di Macerata dalla governance del Cosmari che potrebbe avere conseguenze negative sui cittadini che pagheranno la tassa dei rifiuti: Caldarelli ha risposto, conoscendo bene anche la passata amministrazione, che le tariffe per ora vengono calcolate sui costi del 2020 (anno di Carancini, ndr). Altro scontro c’è stato sull’atto a firma Ninfa Contigiani del Pd che chiedeva lumi sull’avvio dell’anno scolastico relativamente a dichiarate difficoltà sui servizi di trasporti e sulla mensa. Veemente la replica dell’assessore Katiuscia Cassetta che è esplosa: «Basta dire falsità, basta non se ne può più. Fatevene una ragione, basta, non ne posso più di rispondere alle vostre falsità. Il responsabile dei cuochi dice che non ci sono stati problemi di alcun tipo, non abbiamo ricevuto una sola protesta. Mettetevi il cuore in pace, basta falsità». Dura la replica di Stefania Monteverde che ha contestato le parole dell’assessore mentre in difesa di Cassetta si sono schierata le consigliere di maggioranza Lorella Benedetti e Romina Leombruni.
Il capogruppo dem Narciso Ricotta ha infine presentato la mozione sull’ospedale partendo dalla volontà della ex giunta regionale a guida Ceriscioli di realizzare a Macerata un ospedale di primo livello «in applicazione di una norma di legge che in altri territori marchigiani è già applicata. Marche Nord, Torrette. Nel programma elettorale del sindaco Parcaroli c’è scritto che si impegnerà per l’ospedale di primo livello. Ora la nuova amministrazione regionale cambia le parole e parla di realizzazione di nuovi ospedali, non si parla più di primo livello. A questo fa seguito la determina della dirigente Av3 che considera non vantaggioso il project financing e dunque ricorso alle procedure classiche. L’annullamento di questa procedura comporterà ritardi nella realizzazione, possiamo accettare tutto ma non che Macerata non abbia un ospedale di primo livello. Il Comune faccia i passi con la Regione per far inserire nel piano regionale che Macerata sia un ospedale di primo livello». La replica del sindaco Sandro Parcaroli: «Ho parlato di nuovo ospedale per non confonderlo con l’ospedale. Poi arriva che l’ospedale sarà di primo livello, ho parlato con gli assessori regionali Saltamartini e Baldelli che lo hanno confermato. Voglio un ospedale bello e funzionale: devono essere locali all’altezza delle eccellenze professionali che abbiamo. Per fare il dottore oggi ci vuole coraggio e bravura, dobbiamo dare loro spazi adeguati e belli. I soldi per Macerata sono stati inseriti nel masterplan, me lo hanno confermato gli assessori regionali delegati. Siamo in dirittura di arrivo, non posso io trattare l’acquisto della terra, lo fanno loro. L’ospedale di Macerata ha tutti i requisiti per essere considerato ospedale di primo livello, vigileremo per mantenere i reparti ed aggiungere altri servizi. Insieme costruiamo questo nuovo ospedale». Presentazione della mozione, intervento del sindaco ed apertura del dibattito che è proseguito nella serata, il primo intervento è stato quello del consigliere delegato alla sanità Giordano Ripa.
Ce ne andate fieri? Lo scontro dovrebbe essere sulla libertà e sull'uso di un mezzo politico spacciato per sanitario. State anche voi rendendo le persone schiave.
Maria Gabriella Giorgi per cosa cavolo li abbiamo votati ????
Arnaldo Sancricca non so forse perché entro il 2026 l'Italia secondo i programmi dell'Agenda 2030 sarà digitalizzata? Chissà?
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Per carità, è giusto mostrare il green pass. Anzi: “è cosa buona e giusta”.
Bravo Parcaroli. Impunta i piedi. Un ospedale bello, funzionale e con piscine. Facciamoglielo vedere a questi, così nel caso non ci sarà lotta per la Presidenza della Provincia, a Ricotta potrai dirgli: ” Non contiamo niente al Cosmari, non contiamo niente in Provincia però hai visto, le piscine alla fine le abbiamo fatte! Tié!!”
“..BELLO e funzionale…”
“…Spazi adeguati e BELLI..”
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Un esteta, dai gusti raffinati, non c’è che dire.. ma non del mestiere…