Carancini coniuga la teoria del niente:
«In Regione Acquaroli inesistente
e Parcaroli svende lo Sferisterio»

IL CONSIGLIERE REGIONALE del Pd ripercorre un anno di governo e le ripercussioni sulla provincia focalizzando quattro punti: sanità («col declassamento dell'ospedale di Macerata Saltamartini paga una cambiale»), sisma («Cis assegnato in modo irregolare»), cultura («Per la stagione lirica, si fa scegliere una figura fondamentale a Carlo Ciccioli e Giorgia Latini») e infrastrutture («Finanziano la Mezzina e niente per la valle del Potenza»). L'onorevole Morgoni su Villa Buonaccorsi: «Il carro dei vincitori è affollato ma a salvarla è stato un ministro del Pd di Ferrara». Il capogruppo Ricotta: «Nel capoluogo paghiamo l'incompetenza del sindaco». La segretaria dem Paola Castricini: «Promesse che non possono mantenere e comparsate per la provincia»

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di Alessandra Pierini 

«Se oggi la Regione si facesse un selfie, il presidente Francesco Acquaroli, impalpabile e assente, neanche si vedrebbe». Romano Carancini, consigliere regionale del Pd, ha fatto questa mattina il punto in un incontro dal titolo “La teoria del niente”. «Nel selfie – prosegue Carancini –  compaiono invece Guido Castelli ottimo amministratore, immagine dell’impunità che opera border line e l’assessore Filippo Saltamartini, un vero caso umano che ci trascinerà in un arretramento drammatico. Dietro di loro Carlo Ciccioli, vero deus ex machina, costantemente presente a tutte le giunte». Al fianco di Carancini, il deputato Mario Morgoni, la segretaria provinciale dem Paola Castricini e il capogruppo del Pd a Macerata Narciso Ricotta. Non manca una stoccata di Carancini per Anna Menghi, consigliere regionale della Lega che, durante i suoi dieci anni da sindaco, gli ha riservato una opposizione veemente: «Mi spiace che proprio ora abbia scelto il tempo del silenzio perché io mi sono ispirato a lei per fare opposizione. Non capisco come l’appartenenza politica possa prevalere agli interessi dei territori».

L’analisi di Carancini è proseguita per punti. Il primo la sanità e il declassamento dell’ospedale di Macerata: «Passiamo da un investimento di 300 milioni a uno di 40 milioni e non avremo un ospedale di primo livello. Saltamartini tenta di farlo passare come una scelta propria, in realtà sta solo pagando una cambiale politica. Intanto hanno bocciato il mio emendamento che prevedeva di realizzare a Camerino con Unicam una azienda ospedaliera farmaceutica. In sostanza nel piano sanitario hanno cambiato 18 righe, quelle che riguardano l’ospedale di Macerata». Secondo punto riguarda le infrastrutture: «La vallata del Potenza deve avere la stessa dignità di quella del Chienti con almeno una nuova strada a due corsie. La Regione finanzia la Mezzina ma non noi».

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Romano Carancini

C’è poi il sisma in particolare con il Cis che ha assegnato a Sarnano 30 milioni per il comprensorio Sassotetto Maddalena e a Macerata 3 milioni per una pista ciclabile. «Sono stati assegnati – spiega Carancini – con una procedura irregolare e a qualcosa che non ha neanche un vero progetto, di certo c’è solo lo stesso colore politico della Giunta e del sindaco. A Macerata invece sono stati esclusi il Centro Agroalimentare e il sottopasso di via Roma, progetti cantierabili. Sul sisma la Regione non fa che appendersi medaglie anche se il solo grande regista è stato il commissario Legnini con la squadra di sindaci del territorio». Conclude con lo Sferisterio: «E’ un dolore parlarne. In 10 anni abbiamo ricostruito serietà e rigore di bilancio. Oltre a dover ascoltare un sindaco che dice che lo Sferisterio non porta nulla, dobbiamo vederlo protagonista di questa scelta scellerata di riportare l’occupazione politica nello Sferisterio. Non è immaginabile che un sindaco si rechi in Regione per avere indicazioni su chi dovrà essere il prossimo direttore. Si fa scegliere una figura fondamentale a Carlo Ciccioli e Giorgia Latini. In tutto questo ci sono due componenti del Cda espressione dell’università assenti o in silenzio».

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Mario Morgoni

Al fianco di Carancini l’onorevole Morgoni che accusa la Regione di ambiguità e cerchiobottismo e, dopo aver definito «quantomeno bizzarra la scelta di assegnare fondi a Sarnano, senza coinvolgere il comprensorio sciistico maceratese ma legandolo a quello fermano», passa a parlare di Villa Buonaccorsi, acquistata dal Ministero: «Il carro dei vincitori in questo caso è affollato ma, in realtà, nella storia più importante del Comune di Potenza Picena, è stata presente l’opposizione ma non l’amministrazione, né la Regione, governata da un concittadino».

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Narciso Ricotta

In linea Narciso Ricotta che parte dalla questione sanitaria: «Se stiamo tornando a una vita normale, il merito è dei vaccini e dei green pass. Acquaroli che scimmiotta la Meloni, porta le Marche ad essere tra le ultime regioni in Italia per somministrazioni e la provincia di Macerata tra le peggiori». Critico anche sulle grandi opere: «Si trovano ad amministrare risorse che, fosse per loro che volevano uscire dall’Europa, neanche avremmo. A Macerata perdiamo il mercato ortofrutticolo e il sottopasso di via Roma ma avremo una ciclovia». Ricotta definisce “uno scippo” l mancata realizzazione dell’ospedale di primo livello a Macerata e “caos” ciò che sta accadendo allo Sferisterio per poi identificare un responsabile: «La città paga l’inadeguatezza di un sindaco che tutti sapevano incapace di amministratore, anche chi l’ha votato, ma si sperava che essendo un bravo imprenditore imparasse. Così non è stato».
In conclusione Paola Castricini, anche lei critica su tutta la linea: «Promettono cose che non sono proprio fattibili. L’assessore Saltamartini continua con le sue comparsate in giro per la provincia assicurando provvedimenti senza poi che esista un solo atto».

(Foto Fabio Falcioni)

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