Nei luoghi feriti dal sisma
“La battaglia del Pian Perduto”
entusiasma il pubblico (Foto)

SOLD OUT per lo spettacolo di Giorgio Felicetti a Visso e Castelsantangelo: «Ritornare qui, con una rappresentazione che parte dalle radici della cultura e della storia dei territori, negli stessi posti dove avevo presentato in serate indimenticabili "La Terra Tremano", stavolta ha un sapore di festosa rinascita»
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Una scena de “La battaglia del Pian Perduto” a Visso

 

Pieno di entusiasmo e di spettatori per lo spettacolo “La battaglia del Pian Perduto”, presentato da Giorgio Felicetti in anteprima assoluta a Visso e a Castelsantangelo, in due interi weekend, nell’ambito del Festival Marchestorie, promosso dalla Regione Marche, con la collaborazione di Fondazione Marche Spettacolo e Amat.

la-battaglia-del-pian-perduto-1-325x217Ben sei le serate di cartellone, che hanno fatto registrare il tutto esaurito: il 3, 4, 5 settembre nella splendida Piazza di Visso, dove gli spettatori sono stati guidati in un percorso esperienziale e di memoria, sin dall’ingresso con i caschi nel centro dei luoghi storici devastati; e poi il 10, 11, 12 settembre, quando lo spettacolo è stato allestito nei luoghi più significativi del presente e del passato di Castelsantangelo. Puro divertimento, e tante risate, alternate a molta commozione, da parte di tutti i presenti, compresi i bravissimi interpreti di questa nuova opera, che l’autore Felicetti ha presentato in due parti distinte, Il Prologo e Lo Scontro. Un evento storico, con l’aura di leggenda, che da ben 499 anni giunge fino a noi come episodio identitario dei Monti Sibillini: la conquista del Pian Perduto da parte del piccolo esercito della Marca, guidato da Visso contro il potente esercito di Norcia. Davide contro Golia. Ulisse contro Polifemo.

la-battaglia-del-pian-perduto-2-325x217Sono Valentina Bonafoni, Luigi Ciucci, Moira Ciccioli, Gian Paolo Valentini, i bravissimi interpreti, conosciuti esponenti della scena teatrale marchigiana, con i costumi molto belli di Giorgia Basili. Una piccola compagnia di comici, veri scavalca-montagne alla maniera dei fools shakesperiani, cerca di raccontare e mettere in scena, tra mille difficoltà, la Battaglia del Pian Perduto, dove migliaia furono i caduti. Ne viene fuori uno spettacolo esilarante e commovente, dove protagoniste nel gioco del teatro sono tutta l’assurdità e le atrocità di qualsiasi guerra. A dar forza alla narrazione, sempre in bilico tra storia e fabula di pura invenzione, lo scenario terribile e bellissimo di Visso e Castelsantangelo sul Nera, luoghi simbolici, fortemente identitari ed epicentro del sisma del 2016.

la-battaglia-del-pian-perduto-2-325x217«È un primo studio teatrale, quel che abbiamo presentato per Marchestorie, e già con una forma spettacolare assai definita – racconta Felicetti -. . Ma ora ci prenderemo un anno di tempo, per approfondire la materia, continuare a scrivere e riscrivere il testo, fino ad arrivare alla prossima estate del 2022, quando cadranno i cinquecento anni dalla battaglia. A quel punto, allestiremo tutta l’opera compiuta de La Battaglia del Pian Perduto, ne vogliamo fare una grande edizione 1522-2022, perché quella sarà una ricorrenza molto sentita da tutta la popolazione dei Sibillini. Ora dobbiamo ringraziare tutti gli Enti coinvolti: dalla Regione Marche, all’Amat – molto soddisfatto, tra gli spettatori della prima, il direttore Gilberto Santini – da Fondazione Marche Spettacolo alle Amministrazioni Comunali di Visso e di Castelsantangelo, alle Pro Loco dei due paesi, e a tutti gli abitanti, che ci hanno accolto, aiutato e sostenuto in questi giorni di permanenza e di allestimenti, in luoghi teatralmente non agevoli. Ritornare qui, con uno spettacolo che parte dalle radici della cultura e della storia dei territori, negli stessi luoghi dove avevo presentato in serate indimenticabili “La Terra Tremano”, stavolta ha un sapore di festosa rinascita». Molto seguite tutte le iniziative collaterali, durante le giornate del festival Marchestorie, dalle visite guidate, al trekking sui sentieri dei Sibillini, fino alle degustazioni dei prodotti tipici del Pian Perduto, su tutti naturalmente, la lenticchia, preparata secondo le antiche ricette dai ristoratori locali. Un successo che per i due splendidi borghi sull’Appennino, ha valore di ripartenza.

 

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