di Luca Patrassi
Si parte dalla posizione della gru al servizio del cantiere, attivato da pochi giorni, per il restauro e il miglioramento sismico della chiesa di San Giovanni a Macerata da tanti anni circondata da tanto affetto e da impalcature di sicurezza per evitare crolli.
Ora i fondi sono arrivati, grazie all’azione disincrostante del commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, e si parte. «La gru- rileva l’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi – sarà posizionata negli spazi adiacenti alla chiesa in cui erano stati ricavati alcuni posti per la sosta delle auto. Non c’è altra possibilità, la piazza è stata scavata e dunque non sopporterebbe il peso della gru. L’aspetto burocratico legato ai lavori ha visto l’accordo tra Comune e Curia, proprietaria dell’edificio: l’intervento riguarda non solo il miglioramento sismico della chiesa ma anche il recupero dell’area attigua per un importo di lavori di 3.5 milioni di euro, da completarsi entro il dicembre del 2022».
Il ruolo del Comune: «Abbiamo fatto da stazione appaltante, abbiamo dato il nostro know how burocratico. San Giovanni, vista l’inagibilità di San Giuliano, fungerà da cattedrale supplente. Poi resta sempre aperta la possibilità che possa essere usata come auditorium per la città, per Unimc. Di rilievo sono anche gli altri interventi, vale a dire il recupero della magnifica sottostante cripta degli artisti e gli spazi della canonica con entrata in via Crescimbeni. In prospettiva il piano di riqualificazione precede la riapertura del vicolo dell’Abbondanza, chiuso dalla seconda metà del Novecento. Si tratta di sfondare il muro e rimettere in collegamento le due parti tra la zona sottostante alla biblioteca Mozzi Borgetti e piaggia Floriani».
Intervento lungo, complesso ed anche costoso: si tratta però di andare a recuperare un pezzo della storia cittadina. «L’attuale chiesa di San Giovanni è una costruzione tardo seicentesca che è andata ad innestarsi su una chiesa altomedioevale, ma con orientamento rovesciato. Prima gli ingressi si realizzavano ad Ovest, quindi sul vicolo ora chiuso, nel Seicento l’architetto Rosati, della Compagnia dei Gesuiti, realizzò l’ingresso ad Ovest in asse con il corso della Repubblica con la chiesa che faceva da sfondo scenografico appunto al corso». Riqualificazione e spazi da rivitalizzare: «La cripta di San Giovanni è un gioiello da riscoprire, come pure l’intervento sul vicolo dell’Abbondanza potrebbe rilanciare gli spazi lungo la piaggia della biblioteca dell’ex circolo De Gasperi, di proprietà della Curia». Spazi a lungo richiesti da varie amministrazioni comunali e che la Curia non ha mai voluto cedere. «Se dovesse andare in porto l’intera operazione, piazza San Giovanni tornerebbe alla sua storica centralità, quando era attorniata da alberature ed aveva anche il busto di Lauro Rossi, ora lasciato nel degrado dell’omonima piazzetta».
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E BASTA CON QUESTA UNIMC ! LA CHIESA DI SAN GIOVANNI E’ E DEVE RIMANERE UNA CHIESA CRISTIANA CON TANTO DI PARROCO e PARROCCHIANI,COME UNA VOLTA! QUESTI CAMBIAMENTI NON DEVONO AVVENIRE ! STRANO CHE IL VESCOVO NON DICA NULLA E PERMETTA TUTTO QUESTO !
VORREI ANCORA AGGIUNGERE CHE HANNO GIA DATO LA CHIESA DI SAN PAOLO ! E POTREBBE ANCHE BASTARE !
D’accordo con Gianfranco Ferroni. Il Sacro rimanga al Sacro. Di laicismo ne abbiamo piene le balle. Non risce a risolvere i nostri problemi più Alti. Rimanendo in basso, su stomaco e sesso, secondo le dottrine laiciste, comuniste e del potere mondiale..
Vorrei chiedere a Iommi di riportare la Cripa tardo-medievale alla sua antica realtà. Mi sembra che in San Giovanni fu sepolto uno dei 66 Papi che furono nella valle del Chienti dall’839 al 1159, dopo essere fuggiti dalla Roma Imperiale, ammasso di rovine, di paludi e di malattie, vittima delle scorrerie dei Saraceni. Per cui i Papi si riufugiarono nella vallata del Chienti, secondo le tesi del prof. Carnevale. La Rucola potrebbe essere più precisa.
Voglio riferirmi ancora all’argomento di qualche giorno fa riguardante la bellissima Chiesa di San Giovanni che hanno l’intenzione di immischiarci anche l’universita’:NON METTANO COME SCUSA CHE NON CI SONO PIU’ PRETI CHE DICONO LE MESSE!| UN LUOGO SACRO DEVE ESSERE A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI ANCHE – e non e’poco – PER UN SEMPLICE RACCOGLIMENTO E PREGHIERA PERSONALE E DEVE ESSERE RISPETTATA LA NATURA SACRALE DELL’IDEA INIZIALE PER CUI E’ STATA COSTRUITA,CIOE’ ” LUOGO DI CULTO e DI RISPETTO . Quindi SAREBBE SACRILEGO UTILIZZARLA PER ALTRI FINI !