«La Maceratese è dei tifosi,
due rappresentanti vengano coinvolti
in un confronto sulle scelte»

LA PROPOSTA di Giorgio Ripari, contitolare del bar Cabaret e tra i soci fondatori degli Amici della Rata: «Sarebbe auspicabile coinvolgere gli appassionati anche nelle operazioni di gestione della squadra, della società. Ciò non vuol dire che la tifoseria deve sindacare sulle politiche del club, ma essere al corrente delle decisioni e, perché no, anche manifestare il proprio assenso o contrarietà»
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Giorgio Ripari

 

di Luca Patrassi

Gli Europei di calcio hanno riacceso la passione anche in città. Solo che il passaggio dalla squadra del ct Mancini a quella di Sacchi (giusto una battuta, per riferirsi all’assessore comunale allo sport) non è semplicissimo. A muoversi, con una proposta, è Giorgio Ripari, ex calciatore, contitolare del bar Cabaret e tra i soci fondatori degli Amici della Rata. In sostanza Ripari chiede che la Maceratese «assoldi» un paio di rappresentanti dei tifosi per informarli delle scelte e magari confrontarsi. «Con l’euforia – scrive Giorgio Ripari – che difficilmente sparirà rapidamente per il campionato europeo appena vinto dalla nostra nazionale, ci avviciniamo ad una quanto mai incerta stagione agonistica 2021-22. Vorrei puntare una luce sui temi dello sport a me cari e sul calcio in particolare, specialmente quello cittadino. Quando parliamo di sport non dobbiamo pensare al mondo del professionismo, ma a quel cosmo di appassionati che praticano una disciplina per il piacere di stare bene e magari con gli altri. Questo vale anche per tutti coloro che oltre a praticare un’attività sportiva, vivono la passione del tifare una squadra. È a questo punto vorrei focalizzare la mia riflessione – sottolinea –  da questo Europeo la cosa principale che si è vista è che il pubblico, i tifosi, gli amanti del calcio e in vista delle Olimpiadi, dello sport, sono la parte fondamentale delle competizioni, senza di loro si svuota anche per i singoli atleti il valore di una vittoria. Detto ciò, credo che il rispetto per chi soffre e vive tutte le emozioni possibili per i “colori” che ha a cuore, sia quanto meno doveroso da parte di chi governa e gestisce il destino di una società e una città. Purtroppo le vicende legate ad una pindarica e fantasiosa fusione che avrebbe portato la più blasonata squadra di calcio cittadina ai fasti del calcio nazionale non è avvenuta, ma la cosa principale è che tutto è avvenuto nell’assoluto anonimato e nell’ombra come se la città non fosse coinvolta in tutto ciò. Questo è una grave mancanza di rispetto nei confronti dei veri titolari della squadra…i tifosi. A tal proposito, vorrei fare presente ed evidenziare – dice Ripari – che è stato ad opera dell’associazione Amici della Rata e dei tifosi che oggi la S.S. Maceratese è di tutti non di un’amministrazione comunale di qualunque colore politico o di altri ma è dei tifosi maceratesi. Altra riflessione riguarda la programmazione per il futuro, sarebbe auspicabile coinvolgere gli appassionati, i tifosi, anche nelle operazioni di gestione della squadra, della società. Ciò non vuol dire che la tifoseria deve sindacare sulle politiche societarie, ma essere informata, essere al corrente delle scelte e perché no anche manifestare il proprio assenso o contrarietà. Il confronto è alla base di un connubio perfetto per tornare a crescere tutti insieme. Sarebbe bello poter avere uno due referenti che sia da parte dei tifosi che dalla parte di chi gestisce il sodalizio scambino opinioni ed idee per creare delle sinergie positive. Durante i festeggiamenti per la Nazionale ho personalmente vissuto forti emozioni nel vedere come tanta gente di tutte le età cantavano, saltavano, brindavano tutti insieme come una grande famiglia, la famiglia che solo lo sport riesce ad unire, auguro ed esorto tutti a partecipare, ognuno col  proprio ruolo e nel rispetto reciproco, a ricreare la grande famiglia sello sport».



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