Crocioni riceve la chiamata che attendeva:
incontro con il Comune
ad inizio settimana

CALCIO - Ci potrà essere un sostegno, anche se in forme economiche diverse vista la differenze di categorie tra serie C e Promozione, del gruppo di imprenditori che si erano detti disponibili a sostenere Mauro Canil? Questo uno degli interrogativi a cui verrà data una risposta dopo il summit fra il presidente della Maceratese e l'amministrazione comunale

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Alberto Crocioni, presidente della Maceratese

 

di Mauro Giustozzi

Nel giro di pochi giorni Canil è già diventato il passato e la Maceratese resta presente e futuro del calcio in città. Il colpo di scena d’inizio settimana, che ha sorpreso molti ma non tutti coloro che seguono le vicende del calcio biancorosso da tanti anni, ha riportato in primo piano la Rata che nella prossima stagione disputerà il campionato di Promozione, a meno di clamorosi quanto improbabili colpi di scena di un approdo in Eccellenza. Alberto Crocioni ha pazientato con calma olimpica come gli aveva chiesto l’amministrazione comunale per capire che cosa ne sarebbe stato del suo club, in merito alle decisioni che si sarebbero assunte a Palazzo Conventati. Il colpo di mano di Canil, che ha virato verso Ancona, ha sbaragliato il campo ed ora sia per quanto riguarda la situazione degli impianti calcistici cittadini che per capire come muoversi nell’immediato futuro, visto che siamo ben oltre metà giugno ed un minimo di programmazione, anche si parla di calcio dilettanti, dovrà pur essere fatta da chi intende portare avanti il calcio biancorosso nel capoluogo, è il momento di decidere.

Sacchi-Parcaroli-1-e1618250331227-325x192 A questo proposito quella lungamente attesa telefonata che Crocioni attendeva dall’amministrazione comunale è arrivata nei giorni scorsi e prelude ad un incontro tra le parti che dovrebbe avvenire ad inizio della prossima settimana, non appena il sindaco Parcaroli avrà superato i suoi leggeri problemi di salute. Però un via libera di massima sarebbe stato dato all’attuale presidente della Rata che aveva lamentato in passato pubblicamente l’impossibilità di muoversi per allestire la nuova squadra, nel contattare giocatori da ingaggiare senza poter dare loro alcuna certezza sul futuro a Macerata. Lo stesso per l’allenatore Francesco Nocera il cui contratto scadrà alla fine di questo mese ma che, in caso di prosecuzione dell’attività calcistica della società, sarà riconfermato. Da capire quello che potrà scaturire da questo incontro tra il Comune e la Maceratese. Anche nelle ultime comunicazioni ufficiali dell’amministrazione in merito alla svolta dell’affair Matelica-Macerata il sindaco ha dichiarato come «l’intenzione dell’amministrazione è esclusivamente quella di riportare i colori biancorossi e il sodalizio della Maceratese ai livelli che la città merita e che la storia reclama». Belle parole, ma in che modo farlo questo non è ancora chiaro.

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Francesco Nocera, allenatore della Maceratese

Ci potrà essere un sostegno, anche se in forme economiche diverse vista la differenze di categorie tra serie C e Promozione, del gruppo di imprenditori che si erano detti disponibili a sostenere Mauro Canil oppure quell’azione era indirizzata solo ed esclusivamente ad un progetto di calcio professionistico legata al presidente del Matelica e non più spendibile adesso? Oppure potrà essere trovata una convergenza di intenti tra la Maceratese e tutte le altre società calcistiche della città per dar vita ad una filiera legata ai settori giovanili propedeutica per far giungere i ragazzi più promettenti a quello che verrà individuata come club di riferimento, la Maceratese comunque sia, che ci sia Crocioni o altri alla guida. O ancora una volta tutto verrà lasciato sulle spalle di volenterosi che hanno portato avanti il calcio biancorosso ripartito dalla categoria dei dilettanti dopo la chiusura dell’esperienza professionistica? A queste domande dovrà rispondere l’incontro tra Comune e Maceratese per capire il futuro che attende il calcio in città nell’anno che porta al centenario della Rata. La conclusione in malo modo del progetto Canil, che peraltro fa seguito a quanto accaduto nel 2018 con l’altro tentativo esperito per agganciare la Sangiustese del patron Tosoni all’epoca miseramente fallito in pochi giorni, dimostra come se Macerata vuol rialzarsi deve farlo unicamente con le sue forze, magari coagulandole, ma non inseguendo fantomatici progetti che vengono dall’esterno e che puntualmente falliscono o vengono presi ed utilizzati in altre città. A questo è servita ed è stata utile proprio l’ultima esperienza Canil che avrà aperto gli occhi anche a quella parte di tifoseria che ha cullato un grande sogno ma che è stata poi riportata bruscamente alla realtà dai fatti dei giorni scorsi.

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