Roberto Conti, nuovo ds della Maceratese
di Mauro Giustozzi
Una Maceratese che torni a valorizzare i calciatori locali, sia quelli cresciuti nel settore giovanile che qualcuno che abbia già indossato la maglia biancorossa in passato, con la voglia di riannodare il legame e ricreare entusiasmo in una tifoseria disorientata prima dal lungo stop legato alla pandemia che ha cancellato la scorsa stagione e poi dal saliscendi creato dalle aspettative del progetto Canil, che è evaporato a fine giugno. Nelle mani del maceratese Roberto Conti, neo direttore sportivo della Rata, il compito di ripetere anche sulla piazza di Macerata gli ottimi risultati colti nella lunga militanza a Montefano, salito dalla Prima categoria all’Eccellenza, sfatando il noto detto latino “Nemo propheta in patria”. «Per me che sono nato e cresciuto a Macerata è un grande onore e responsabilità ricoprire questo ruolo per la squadra della mia città – afferma Roberto Conti -. Mi sono laureato in Management dello sport, poi un anno sono stato col Montegranaro ed ho avuto modo di lavorare al fianco di Fabio Massimo Conti con cui non ho alcuna parentela ma solo un’omonimia e poi una decina di anni fa è iniziato questo percorso col Montefano società con la quale ci siamo tolti delle belle soddisfazioni vincendo campionati. Ed ora è arrivata la chiamata della Maceratese.
Alberto Crocioni, presidente della Maceratese
Dico la verità: non me l’aspettavo di venire coinvolto in questa nuova avventura. Col presidente Crocioni ci eravamo sentiti ad inizio anno, mi aveva colpito il suo entusiasmo e voglia di fare bene. Con la pandemia si era un po’ tutto bloccato, anche perché non si poteva giocare e neppure si sapeva quando si sarebbe potuti ripartire. Ci siamo risentiti nelle passate settimane ma c’era la questione legata a Canil, alla possibile creazione di una nuova squadra di calcio che ha portato ad un ulteriore allungamento dei tempi per capire che cosa si sarebbe dovuto fare. Solo dopo che c’è stata una schiarita sotto questo aspetto siamo giunti a concretizzare la collaborazione con la Maceratese». Una Rata che dopo oltre un anno e mezzo di lontananza dai campi di calcio dovrà essere ricostruita e strutturata per disputare un torneo di alto livello che finalmente la possa proiettare fuori dalle paludi della Promozione regionale.
Francesco Nocera, allenatore della Maceratese
«Da fuori è difficile giudicare qualsiasi situazione – sottolinea Conti – se non le vivi in prima persona. L’ultimo anno non è neppure giudicabile visto che hanno giocato una sola partita prima che il campionato fosse annullato. Siamo ripartiti dalla rosa a disposizione, dalla valutazione che ne fa lo staff tecnico. Sostanzialmente c’è una base su cui poter lavorare. Con la società siamo d’accordo di dare una forte connotazione locale dei ragazzi di Macerata da utilizzare in prima squadra, sia per quanto riguarda il pacchetto degli under che per qualche over del capoluogo. È un progetto che dovrà andare avanti negli anni perché disponiamo di ragazzi che hanno qualità per far bene. In questa ottica cercheremo di inserire quei giocatori che saranno funzionali alla costruzione di questa squadra e che lo stesso mister Nocera ci indicherà. In particolare lavoriamo su difesa ed attacco ma è chiaro che qualsiasi opportunità ci capita sul mercato la prenderemo in considerazione sempre in merito al tipo di squadra che Nocera vorrà mandare in campo». Il calciomercato dei dilettanti si può dire che non sia ancora partito veramente ma si preannuncia comunque una campagna trasferimenti non semplice per individuare quelle figure chiave che possono far salire la qualità della Maceratese che verrà.
«Non essendosi giocati i campionati dalla Promozione in giù ciò non agevola certamente la ricerca di calciatori – afferma il diesse biancorosso – ma noi ci stiamo orientando verso quei calciatori che invece hanno potuto giocare la passata stagione per pescare qualche atleta che fa al caso nostro. Vincere un campionato non è mai facile in nessuna categoria, dalla Serie A alla Terza categoria. Ogni torneo ha delle sue prerogative: il girone B di Promozione deve essere affrontato con giocatori consci che ogni domenica li attende una battaglia perché ti aspettano avversari che per il solo fatto di chiamarti Maceratese moltiplicano le energie. Devi quindi impegnarti e correre più del tuo avversario se lo vuoi superare. In uno sport di squadra è poi decisiva l’unità del gruppo per raggiungere i risultati. Non sappiamo ancora se riusciremo ad avere entro l’inizio della preparazione la rosa al completo da mettere a disposizione di Nocera, ma l’importante sarà non sbagliare la scelta dei calciatori quando ne avremo l’occasione».
I tifosi della Maceratese nel derby con la Civitanovese nel 2018
Un altro aspetto, oltre quello prettamente di campo, sarà il riannodare i fili con una tifoseria che mal digerisce la permanenza del club in Promozione e che nell’ultimo anno e mezzo si è ancor più disabituata a frequentare l’Helvia Recina a causa di una pandemia che ha chiuso gli stadi e, nel caso della Rata, cancellato interi campionati. «Io credo che questo obiettivo possiamo centrarlo – conclude Conti -. I tifosi sono importanti perché danno una spinta in più alla squadra e l’obiettivo è quello di riavvicinarli attraverso l’entusiasmo che può venire unicamente dal gioco e dai risultati che la Maceratese otterrà in campionato. Vogliamo restituire identità ed appartenenza alla squadra che deve tornare ad essere l’espressione ed il punto di riferimento della città e dei tifosi che amano questi colori».
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