Le celebrazioni del 25 aprile scorso
di Giovanni De Franceschi
«Mercoledì 30 giugno, Macerata celebra il 77esimo anniversario della Liberazione della città dal nazifascismo. Era infatti il 30 giugno 1944 quando i partigiani del gruppo Bande Nicolò entrarono per primi nel territorio maceratese e issarono la loro bandiera sul Monumento ai Caduti». Così recita il comunicato ufficiale del Comune. Ma proprio ai rappresentanti di quei partigiani quest’anno non sarà permesso di parlare durante la cerimonia ufficiale. Probabilmente, sarà la prima volta in 77 anni di storia che l’Anpi non farà il suo tradizionale saluto.
Francesca D’Alessandro
Rischia di creare un precedente e uno scontro istituzionale la scelta dell’amministrazione comunale di non prevedere altri interventi al di fuori di quelli del sindaco Sandro Parcaroli e del presidente del Consiglio Francesco Luciani mercoledì alle 9,30 al Monumento alla Resistenza in via Cioci. L’associazione è stata invitata, così come sono stati invitati l’Istituto storico della Resistenza (altro organo che tradizionalmente portava il suo saluto), le associazioni Combattentistiche e d’Arma, le autorità civili e militari e i cittadini. Ma a parlare, appunto, saranno solo in due. La motivazione ufficiale? «Si è scelto di festeggiare questa ricorrenza – spiega la vicesindaco Francesco D’Alessandro – in maniera istituzionale, e proprio in virtù del fatto che si tratta di una festa trasversale che appartiene a tutta la città, far parlare solo qualche associazione sarebbe stato discriminante. Al contrario noi vogliamo includere tutte le associazioni vicine alla festa. E’ stata una scelta inclusiva, non certo di esclusione. Da parte nostra insomma non c’è nessuna acrimonia o disarmonia».
A parte che l’Anpi è un ente riconosciuto da un decreto legislativo, quindi istituzionale a tutti gli effetti, perché a questo punto non far parlare tutti i rappresentanti delle associazioni invitate che si fossero resi disponibili? «Perché – continua la D’Alessandro – visto che è un momento particolare per il sindaco (è ancora ricoverato e verrà dimesso a giorni, ndr) e visto il clima c’è bisogno di snellezza nelle cerimonia. Ripeto, da parte nostra non c’è nessun tipo di preclusione tant’è che durante la cerimonia del 25 aprile l’Anpi ha parlato come sempre e quanto insieme all’Istituto storico ci hanno chiesto il cortile di palazzo Conventati per la presentazione di un libro sulla Resistenza, lo abbiamo concesso senza problemi». E perché in un primo momento proprio lei, rapportandosi con l’Anpi, aveva accordato a che ci fosse la solita scaletta (deposizione di corona di alloro, saluti del sindaco, dell’Anpi e dell’Istituto Storico)? «Perché poi c’è stato un confronto col sindaco e la giunta e tutti insieme abbiamo preso questa decisione, che pensiamo non stravolga il senso della cerimonia. E’ stata una decisione collegiale quella di farla snella e più inclusiva possibile e per noi le motivazioni sono assolutamente ragionevoli».
Lorenzo Marconi
Secondo Lorenzo Marconi, coordinatore Anpi Marche e presidente provinciale di Macerata, che come tutta l’associazione non l’ha presa affatto bene, non c’è alcuna reale giustificazione se non una volontà strettamente politica di eslcudere i rappresentanti dei partigiani. «Da sempre la festa della Liberazione è organizzata da Comune, Anpi, e Istituto storico della Resistenza – dice Marconi – quindi questa innovazione non trova giustificazione alcuna e infatti non ne hanno data una plausibile. Il fatto della cerimonia istituzionale non sta in piedi, innanzitutto perché l’Anpi è un soggetto istituzionalmente riconosciuto e poi perché quella del 25 Aprile non era una cerimonia istituzionale? Forse quello che non va giù e ciò che abbiamo detto in quella occasione? Inoltre l’altra cosa grave è con la vicesindaca avevamo concordato la cerimonia. Ora ognuno può trarre le proprie conclusioni, ma secondo me è evidente che dietro ci sono considerazioni politiche che hanno il loro peso. Questa è una decisione grave e inaccettabile».
Il presidente del comitato Anpi Macerata Lucrezia Boari
L’Anpi dunque parteciperà alla cerimonia del Comune, ma ne organizzerà anche un’altra proprio per non far cadere nel vuoto quella che considera una provocazione. «Da moltissimi sono giunti messaggi di indignazione per la decisione dell’amministrazione, di solidarietà all’associazione e di sollecitazione ad organizzare un momento per far sentire comunque la nostra voce – dice il comitato di Macerata presieduto da Lucrezia Boari – Pertanto l’Anpi ha deciso che il 30 giugno sarà comunque presente alla cerimonia istituzionale prevista alle 9:30 al Monumento alla Resistenza in via Cioci, ma organizzerà anche una propria iniziativa, invitando la cittadinanza, alle 19 al Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria, luogo di valore storico per la Liberazione della città dal nazifascismo, perché dal Monumento i Partigiani della Banda Nicolò fecero sventolare la loro bandiera tricolore segnalando alla cittadinanza che Macerata era stata liberata. Al Monumento è stata anche collocata nel 2019 una targa in ricordo di questo episodio. Si deporranno dei fiori presso la targa – continua la sezione – e seguiranno vari interventi. La scelta unilaterale dell’amministrazione comunale di Macerata è grave oltre che ingiustificata ed ingiustificabile: se davvero “intende svolgere la cerimonia del 77° Anniversario della Liberazione di Macerata in forma strettamente istituzionale” non si capisce perché dovrebbe essere eliminato proprio l’intervento dell’Anpi. L’Anpi è innanzitutto un soggetto istituzionale, in quanto ente morale ai sensi del Decreto luogotenenziale n. 224 del 5 aprile 1945, ma soprattutto l’Anpi rappresenta i partigiani. Sono stati proprio i partigiani, ormai 15 anni fa, nel 2006, a modificare lo statuto dell’Anpi per aprirla alla partecipazione attiva delle generazioni successive, perché queste potessero continuare a dare voce al patrimonio di ideali della Resistenza. Celebrare l’anniversario della Liberazione di una città senza questa voce vuol dire escludere proprio i rappresentati più diretti della Resistenza, della Liberazione e della vittoria sul nazifascismo. Una scelta assurda ed inspiegabile, una scelta politica provocatoria ed inaccettabile, che offende la memoria dei Partigiani ed indigna gli antifascisti».
per quanto non vi sia rimasto in vita quasi nessuno, l'Anpi rappresenta pur sempre i partigiani che effettivamente parteciparono alla liberazione di Macerata, come di Ascoli Piceno. Non consentire loro di prendere parola, asserendo medesima giustificazione, equivale a dire: supercazzola prematurata con scappellamento a destra, con tarapia tapioco come non ci fosse antani.
C'è da liberarla di nuovo Macerata mi sà
Contrariamente alle consuete fresche temperature di fine giugno,questanno il caldo è veramente notevole.Bene ha fatto lamministrazione comunale ad organizzare la cerimonia per la liberazione di Macerata in modo snello,inclusivo e in poche parole sbrigativo. LAnpi,poi,dopo che il Comune-dice il vicesindaco- gli ha perfino concesso il cortile di palazzo Conventati per la presentazione di un libro sulla Resistenza, dovrebbe avere il buon gusto di non protestare e di essere riconoscente.
Una giustificazione disarmante frutto di una povertà umana e spirituale di una generazione che invece di ascoltare la storia la offende
Vietare di parlare agli antifascisti nellanniversario della liberazione dal fascismo!!! Che bello !! Tra quanto vieterete la minigonna e manderete i figli a scuola con la divisa o farete i rastrellamenti verso chi non vi piace!?!?! Per fortuna MAI.....LA STORIA INSEGNA.....basta studiarla.....Lepilogo di certi atteggiamenti non è roseo ed è noto!!!
Ma perché, gli altri che avrebbero da dire in merito??
Giusta motivazione
Bravi
Passano gli anni ma il fascismo è sempre lo stesso. Resistere, resistere, resistere
Purtroppo questi sono retaggi della cultura cielliana che ancora Macerata si porta dietro.....anche Milano è passata avanti, dai perfavore.....
Unaltra pessima figura collezionata in poco tempo, bravi
Fa caldo, si suda, il sindaco è fiacco ... cerimonia snella ci vuole
L'uomo è destinato a ripetere i propri E/O/RRORI...
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Servizio aggiornato – Il comitato cittadino organizzerà anche un’altra manifestazione al Monumento ai Caduti in piazza della Vittoria e sulla scelta della giunta, aggiunge: «Offende la memoria dei partigiani ed indigna gli antifascisti».
Macerata festeggia di essere stata liberata da chi la pensa come quelli da cui è stata ripulita (allora e ora son tornati più meschini di prima)) e non vogliono che alla festa partecipi chi li ha cacciati.Mah??!!???
De resto dalla Lega non ti puoi aspettare di meglio,sono pienamente in accordo con il loro amico Orban che va contro i principi democratici dell’ Europa e quindi di tutti Noi (compresi quelli della Lega)
La spiegazione della cerimonia più snella non è molto convincente…
Il PD, Sel, Articolo eccetera hanno tradito gli ideali della Resistenza. L’ultimo a sostenerrli fu il PCI di Enrico Berlinguer, e il PSI. Questi altri sono solo dei canterini di Bella Ciao. Se i Compagni partigiani potessero uscire dall tombe, so cosa farebbero.
…ma la cosa più grave sono le parole della vicesindaca (di cui avevo stima) per giunta insegnante di Lettere, quando dice “far parlare solo qualche associazione sarebbe stato discriminate”, come se l’ANPI fosse un’associazione di quartiere nata l’altro giorno…
Ricordo solo che, come tutti sanno, le bande partigiane guidate da Augusto Pantanetti, giunsero a Macerata per prime rispetto alle ben più organizzate avanguardie del II° Corpo d’armata polacco e della divisione della Nembo; e questa sì sarebbe stata un’ulteriore discriminante per far parlare l’ANPI, nata a Roma il 6 giugno 1944 in piena occupazione nazifascista.
Come collega, cara D’Alessandro, l’ho trovata a dir poco “scollegata” con la realtà, storica per giunta.
…@Giorgio Rapanelli: fortuna che è appena giunto puntuale il suo commento a distendere gli animi. P.S. e sui partigiani, se potessero uscire dalle tombe, magari ventenni come allora, so anch’io cosa farebbero… E non penso sia lo stesso suo pensiero.
Eccoli qua. Tutto previsto. No ANPI. Via Almirante. Ma quanti anni dovranno passare.!!. Morto io o/e altri come me chi si ricorderà? Mio padre prigioniero? Le “polaccate”! Ecco il futuro. Ancora paura di quanto possano dire quelli di ANPI !. Tutto qua quanto
avanza la destra? Mi fate pena. Mi faccio pena. Ridotti ancora a peppone e don Camillo. Anzi. Quello era simpatico. Questi li manderei
…
I repubblichini di Civitas Mariae! Fate solo tristezza,la storia non si riscrive ma si può ripetere e le premesse ci sono tutte!
Togliere all’ANPI la possibilità di prendere la parola nel giorno che ricorda la liberazione di Macerata proprio per l’intervento meritorio dei partigiani appare decisione quanto meno bislacca, tra l’altro con un effetto boomerang pressoché inevitabile e pienamente giustificato.
Winston Churchill, Londra dicembre 1945:
“Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti.”
Sinceramente non sono d’accordo sulla decisione di escludere l’ANPI dalla celebrazione della Liverazione.
Se questi tipi oggi governano la città è perché quei partigiani hanno lottato per la democrazia, amministratori ingrati e ignoranti.
Giorgio Rapanelle dimentichi la DC con il suo rappresentante Prof. Giambattista Marengo.
Saluti Tacconi
Gli ideali della Resistenza dovrebbero essere la solidarietà, l’umanità, la delicatezza, la tenerezza e l’intimità, per non parlare della petalosità. Una persona reduce da una non breve e probabilmente dolorosa degenza ospedaliera non può sopportare i rischi e i disagi di una lunga esposizione al torrido sole estivo e avrebbe diritto a un po’ di comprensione e di rispetto. Peraltro è prevedibile che la fertilità intellettuale dell’ANPI produrrebbe soltanto per l’uditorio le entusiasmanti note di Bella ciao, cantare da una platea piuttosto che da un palco non è un grande sacrificio…
Civitas Mariae! vicinanza e solidarietà al vicesindaco.
Nel 2021, ancora parole, parole, parole….
@rapanelli se potessero uscire dalle tombe queste non resterebbero a lungo inutilizzate……