«Con 32 positivi Serravalle da zona rossa
E’ ora che l’amministrazione intervenga»

L'OPPOSIZIONE ha presentato un interrogazione per chiedere al sindaco di attivarsi con uno screening di massa e misure di contrasto
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Trentadue casi di positività al Covid 19 a Serravalle di Chienti, i consiglieri di opposizione parlano di “zona rossa”, in quanto i casi sono circa il 3 per cento dei 1042 residenti, con 46 persone in isolamento domiciliare. Per questo hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata scritta, al sindaco Emiliano Nardi. A firmarla i consiglieri di minoranza Ferruccio Minnozzi, Nicola D’Ercole ed Alberto Mocci: «Notiamo con preoccupazione che mentre l’Italia sta sempre più diventando libera e bianca, nel nostro comune per non aver fatto mai il controllo sta diventando rosso scuro». Per questo i consiglieri chiedono «di conoscere se l’amministrazione comunale ritenga di attivare al più presto come già fatto in altri comuni, la procedura di screening di massa facoltativo e gratuito, dato che ci sono i fondi trasferiti dal ministero per il covid-19, come da ultima variazione ratificata in consiglio comunale, per i cittadini residenti o dimoranti nell’intero territorio del nostro comune». Alle richieste si aggiunge anche di sapere dove sono pubblicati i casi di positività o isolamento che interessano il Comune: «Si chiede di conoscere in quale sito del comune vengono indicati i casi di covid-19, come si vedono pubblicati in altri comuni. Questo per evitare eventuali contatti con persone positive sia sintomatici e asintomatici, in modo da dare la possibilità di controllarsi a quei cittadini che ritengono di avere avuto contatti con gli stessi». I consiglieri chiedono di attivare tutte le misure di sicurezza necessarie: «Si chiede di attivare per chiunque entri nei locali pubblici, comune, scuole, palestra tutte le regole e divieti per il contenimento e contrasto al covid-19, con obbligo della misurazione della temperatura, l’uso incondizionato della mascherina e del distanziamento sociale, l’igienizzazione delle mani e del locale in uso, con eventuali controlli dei vigili e protezione civile comunale, anche in tutti gli altri locali di esercizi pubblici accessibili ai cittadini, eventualmente chiedendo aiuto e collaborazione alle forze dell’ordine valutando che siamo sprovvisti di vigili urbani».

(M. Or.)



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