«Sono la mamma di un 14enne affetto da una malattia rara, non posso vaccinare lui e non riusciamo ad ottenere una vaccinazione neanche per noi familiari. Come posso tutelarlo dal Covid?». E’ l’appello di Rosella Ramundo, 51 anni, di Corridonia. Non nuova a battaglie per il riconoscimento dei diritti dei malati, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al ministro alla Sanità Roberto Speranza e al commissario straordinario per l’emergenza Covid Paolo Figliuolo per denunciare la situazione in cui si trova.
«Informo – ha scritto nella missiva – che la Regione Marche ha bloccato le richieste di vaccinazioni inserite dallo scorso 19 aprile con specifica prenotazione nella lista di adesione della piattaforma dell’Asur Marche per la categoria caregiver di minori di anni 15 estremamente vulnerabili. Sono genitore di un bambino affetto da malattia rara (certificato portatore di disabilità gravissima) ed ho inserito la prenotazione come caregiver nella piattaforma lo stesso 19 aprile, quando la Regione Marche ha aperto il relativo slot; nonostante non sia arrivata nessuna notifica di avvenuta registrazione , come lamentato da altri genitori nella Regione, ho aspettato di essere chiamata dagli operatori sanitari per il relativo appuntamento». Da quel momento Ramundo ha chiesto chiarimenti alle autorità sanitarie e agli uffici di riferimento senza alcun riscontro fino a ieri mattina. «Ho ritelefonato al numero verde nazionale per le prenotazioni (800009966) e mi è stato detto che la Regione Marche aveva bloccato le richieste inserite nella piattaforma dai caregiver dei soggetti con disabilità minori di 15 anni, tra cui quella relativa alla mia tessera sanitaria. Nonostante nelle linee guida pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale sui principali gruppi per le vaccinazioni sia espressamente indicato che patologie come quelle di mio figlio rientrino nella categoria 1 e che nel caso di minori di anni 15 bisogna vaccinare i famigliari conviventi, la Regione Marche ha completamente disatteso tali norme senza nessuna motivazione o comunicazione in merito, continuando a “pubblicizzare” che le vaccinazioni procedevano con regolarità e sbandierando l’apertura di altri slot per successive fasce d’età. Mi chiedo quale scelta scellerata ci sia dietro quella di non procedere alla vaccinazione di coloro che giornalmente curano e assistono soggetti così fragili che non possono essere vaccinati; come possiamo tutelarli dalla pandemia?».
La mamma di Corridonia conclude con un accorato appello: «Non basta combattere giornalmente con la malattia dei nostri figli, con la mancanza di cura e di terapia adeguate, la continua burocrazia prevista per ogni iter di richiesta di ausili, presidi e farmaci orfani, le enormi difficoltà legate alla loro disabilità fisica e cognitiva, bisogna subire anche questo. Personalmente poi appartengo anche alla categoria di lavoratori cosiddetti “essenziali” che in questi ultimi atroci 15 mesi ha sempre lavorato a contatto con il pubblico con il continuo timore di riportare a casa il virus. Mi rivolgo al Ministro della Salute On. Roberto Speranza e al Commissario Straordinario per l’emergenza Covid Generale Figliuolo per avere una adeguata spiegazione e risoluzione in merito, anche alla luce dell’Ordinanza 8/2021 firmata dal Generale stesso lo scorso 6 maggio rivolta alle Regioni per provvedere con immediatezza alle prenotazioni delle vaccinazioni per le persone con disabilità grave e loro familiari».
(a.p.)
«Caregiver ancora senza vaccino e dalla Regione nessuna risposta: una vergogna marchigiana»
Conbattiva Rosella Ramundo forza e coraggio
che macello
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Vaccini che vengono ritirati, vaccini che non si trovano. Adesso il problema che ci pone Rosella Ramundo… E’ possibile che ci si sputtani per un problema così limitato? Spero che la nostra ANNA MENGHI legga Cronache Maceratesi. E sistemi la cosa.
Prima che i piani teorici fin qui usati, dove “uno vale uno”, occorrerrebbe fare una valutazione della situazione secondo il noto “prima le donne e i bambini”, in caso di naufragio. Con il Covid ci sono delle priorità, come vado ad esporre. Esistono categorie più bisognose di altre, che devono essere tutalate. Giustamente i sanitari che sono immersi costantemente nel pericolo. Ci sarebbero poi quei lavoratori che sono costretti ad essere costantemente a contatto con gli avventori, tipo le commesse dei supermercati. Che se si ammalano, poi chiude il supermercato e a discapito dei clienti Poi dovrebbero essere vaccinati gli imprenditori che danno lavoro a 50, 100 dipendenti: se si ammala, o muore quell’imprenditore, poi a perdere il lavoro e costretti alla miseria sono quei 50, 100 dipendenti. Quindi, secondo la mia opinione, io che ho 81 anni dovrei essere vaccinato dopo tutti quelli citati sopra.
Tornando alla nostra Mamma di Corridonia, per farsi sentire dovrebbe iniziare uno sciopero della fame, come usavamo noi attivisti di un tempo. Però, credo e spero, che il suo appello non resti inascoltato e possa avere un vaccino sicuro. Subito.
Avviso: auguro ai responsabili di dare in tempi brevissimi a Rosella Ramunno ciò che chiede per il bene di suo figlio. Altrimenti mi costringo a mettermi in tuta mimetica e a dare battaglia. Tenetemi informato.