Ora i pastori sono di plastica,
la neve uno spray,
perfino il muschio sintetico;
anche l’albero è finto,
il lago solo uno specchio
e i doni di carta.
Almeno il freddo è vero
in questo presepio all’aperto,
anzi la luce.
“Anzi la luce” è una delle tante poesie scritte da Gian Mario Maulo e da oggi raccolte online nel sito www.gianmariomaulo.it dove sono disponibili anche in versione audio.
Insegnante, poeta e sindaco di Macerata dal 1993 al 1997, Gian Mario Maulo è morto sei anni fa. Restano le sue poesie che i familiari oggi hanno voluto divulgare in Rete: «Da sempre sentiamo l’esigenza di conservare e promuovere le poesie e il ricordo di Gian Mario – hanno scritto – Nell’era in cui la memoria e la vita individuale e collettiva non possono prescindere dal digitale, ci è sembrato importante raccogliere e organizzare le tante tracce presenti in rete . Ci auguriamo che questo sito vi faccia un po’ di compagnia nei giorni rossi, arancioni, gialli e verdi della vita, che allieti quanto rimane del 2020 e ci accompagni con un buona dose di speranza e significato nel 2021». Così la moglie Anna Rita e le figlie Ortensia e Sara hanno voluto ricordare Gian Mario Maulo. Con la poesia «che è stata la sua grande compagna per tutta la vita».
(redazione CM)
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…è un sito bellissimo, magari con qualche difetto, ma con tanto amore. Ché lo leggano tutti i maceratesi e non solo, ché Maulo è stato uno di quei poeti che si riconoscono per la loro semplicità (che non è mai faciloneria), per arrivare al cuore senza troppi arabeschi o giri di parole. E un poeta cristiano (nel senso più nobile della parola) lo si riconosce anche dal fatto che non se ne sta in ascesi su un piedistallo, ma si mette al servizio della comunità, e condivide i doni, e i talenti che Dio gli ha dato…Ché se lo ricordino gli amministratori degli ultimi vent’anni, che hanno disperso quel patrimonio di idee (anche se non tutte condivisibili) e di umanità (questa molto condivisibile), che ora si leccano le ferite. Ma tutto ciò che è bello, buono e giusto può servire da insegnamento.
Questo clima di leggenda aurea, rivissuta da una fantasia simbolista, soverchia, per la sua intensità patita, ogni maniera fin di millennio, e accompagna al Firmamento in cui per sempre s’inciela il Piccolo Fiore del Trascendentalismo Maceratese.