di Mauro Giustozzi
Ancora un lungo mese di preparazione prima del via ufficiale del campionato di Promozione diviso in 3 gironi da 12 squadre. La soluzione meno gradita dalla Maceratese, società e allenatore. Lo start del torneo di Promozione fissato al 25 ottobre, con la certezza che la Rata esordirà in trasferta, visto che quello stesso giorno è già calendarizzata all’Helvia Recina la sfida di serie C tra Matelica e Arezzo. Mister Francesco Nocera, intanto, continua a tenere sotto pressione i suoi giocatori in questo infinito precampionato che sarà ricco solamente di test amichevoli. Dopo i primi due disputati contro Centobuchi (vittoria) e Montefano (sconfitta), ne è in programma un terzo sabato all’Helvia Recina (alle 16) con un avversario del campionato di Promozione, stavolta si tratta dell’Atletico Centobuchi, però inserto nel girone C con la Civitanovese.
«La preparazione va avanti come avevamo programmato – sottolinea l’allenatore della Maceratese, Nocera -, senza particolari intoppi, a parte qualche giocatore acciaccato che ha saltato qualche amichevole, come è accaduto per il portiere Giustozzi e per Dell’Aquila. Per quanto riguarda l’attaccante cerchiamo di recuperarlo per la prossima amichevole che abbiamo in programma sabato prossimo contro un avversario della nostra stessa categoria per verificare l’assetto tattico con la sua presenza sul rettangolo di gioco. In questa fase della preparazione ho molto apprezzato da parte di tutti i ragazzi che fanno parte di questo gruppo l’impegno e la serietà. Già in queste prime uscite amichevoli si sono viste cose buone e positive, su altre invece bisogna lavorare anche perché questo è un gruppo totalmente rinnovato e che quindi necessita di tempo per amalgamarsi al meglio. In queste amichevoli non guardo al risultato ma mi interessa osservare la crescita ed i miglioramenti a livello fisico-atletico e poi anche per gli aspetti tecnico-tattico che voglio vedere col passare delle settimane di allenamento».
La Figc regionale, contro il parere di molti club tra cui la stessa Maceratese, ha poi deciso di varare una Promozione spalmata su tre gironi di 12 squadre ciascuno che prevedono che solo la prima classifica possa accedere direttamente in Eccellenza. Con la possibilità di disputare i playoff nella coda di una stagione di gran lunga ridimensionata, con ben 12 partite in meno rispetto alle previsioni, che sono poi tre mesi di calcio. «Non mi piace affatto questa decisione presa dal Comitato regionale – riconferma mister Nocera – perché non è un vero e proprio campionato. Troppo poche le partite da disputare con una divisione delle squadre su tre gironi. Sarebbe stato più opportuno e ritengo anche giusto, fare un’Eccellenza a due gironi favorendo quelle società che lo scorso anno si erano attrezzate per tentare di vincere i playoff e fare il salto di categoria, club penalizzati dalla non conclusione della passata stagione. A questo punto sarebbe stato più giusto lasciare tutto come era previsto, cioè due gironi di Promozione da 18 squadre. In questo modo invece ci si presenta un torneo anomalo, con la nostra squadra inserita nel girone B che è sicuramente quello più tosto di tutti essendoci inserita l’Osimana che ha fatto uno squadrone, il Loreto, il Portorecanati, lo stesso Chiesanuova e campi ostici dove andare a giocare come Filottrano o Treia. Mentre gli altri due raggruppamenti sono più abbordabili, in particolare la Civitanovese nel girone sud delle Marche avrà un cammino molto più agevole del nostro su questo non c’è dubbio».
Il via del campionato, Covid permettendo, è stato stabilito per il 25 ottobre: il che significa, per la Rata che ha iniziato a sudare dal 31 agosto, quasi due mesi di allenamenti con sole partite amichevoli disputate sino alla data di partenza della stagione ufficiale. «Questo non è un problema – conclude mister Nocera – perché piano piano stiamo cercando di completare la preparazione pre campionato e poi ci terremo in forma con delle amichevoli da disputare in attesa delle gare ufficiali, anche perché quest’anno non c’è neppure la Coppa Italia che ci avrebbe consentito di disputare partite sicuramente più intense di un’amichevole. Sulla rosa la valutazione è in atto, a partire da quei giocatori che non ho potuto vedere come il portiere Giustozzi che è infortunato e coloro che hanno avuto meno spazio. Poi con la società decideremo sul da farsi».
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A giocare del derby contro la CLUENTINA significa che siamo caduti molto in basso rispetto agli anni passati quando eravamo in LEGA PRO.
Lamentarsi prima di cominciare non mi pare il massimo..
l’antidoto caro mister è giocare meglio della scorsa stagione, che proprio non si poteva guardare..
Sono sempre più convinto che questi campionati non dovrebbero esistere è solo un “cimitero degli elefanti” o per giovani delusi che uscendo dalle categorie giovanili sperano ancora, pur non avendo le capacità tecniche, di fare il colpaccio. Ancora di salvezza per allenatori che non riescono nemmeno ad essere educatori/istruttori.E’ uno spreco di tempo e di risorse da adoperare nei settori giovanili che hanno bisogno di insegnanti-educatori-istruttori qualificati. La categoria senior dovrebbe iniziare dalla serie D con giovani, senza limiti di età formati tecnicamente e fisicamente.Invece parliamo di “assetto tattico” in Promozione, ma per favore!!!
Sono e sarò sempre un tifoso della Maceratese, premesso ciò :
Marco Romagnoli, giocare il derby con la Cluentina significa che la Cluentina è arrivata in alto, non che la Maceratese è caduta in basso, la Maceratese sta dove stava due anni fa e dove stava l’anno scorso, ne più ne meno, un po più di rispetto!!!
Filiberto Pagnanelli, il calcio è e deve rimanere uno sport popolare (del popolo), non può e non deve essere riservato solo a chi ha ambizioni e talento per diventare professionista.
Non si può abbandonare dopo avergli fatto fare tutto il settore giovanile un ragazzo che ha la passione del calcio solo perchè non ha i mezzi per giocare nelle categorie superiori.
Così come non si può dire ad un uomo integro che ha ancora la passione del calcio di abbandonare uno sport che ama solo perchè ha superato i trent’anni.
La verità è che chi ama il calcio si diverte, gioisce per le vittorie e si dispera per le sconfitte, giovane o vecchio che sia in terza, in seconda, in prima, in promozione ecc., proprio come in serie A, ed ha tutto il diritto di farlo.
Il problema sorge quando quello che dovrebbe essere un dilettante in realtà vive e si comporta da professionista e le società lo assecondano e lo incoraggiano a farlo.
Facciamo in modo che nelle categorie dei dilettanti, almeno fino alla serie D, giochino solo i dilettanti (coloro che giocano per diletto), vedrai quanto spazio in più per i giovani e quante squadre in meno con problemi economici.
Forza SS Maceratese, Forza Prescia, Forza Moro e Forza Cluentina.
Paolo Ponzelli (mi permetto di darti del tu) giusta ed eccellente la prima parte del tuo intervento, è una vita che mi dedico allo sport giovanile e dilettantistico anche se di altra disciplina. Ma purtroppo si verifica quello che hai esposto nell’ultimo paragrafo. Abbiamo tanti giovani illusi, prima dai genitori poi da pseudo allenatori che abbandonano per non riavvicinarsi mai più a qualsiasi attività sportiva.