di Fabrizio Cambriani
C’è stato un momento, in verità tre o quattro giorni al massimo, in cui ho creduto che il Covid-19 potesse mettere giudizio all’intera politica regionale. Un lampo, una breve illusione in cui, in presenza di una devastante epidemia, indipendentemente da colori e schieramenti, tutti volessero combattere il virus e non approfittarne per mero calcolo elettorale. Passato il terrore è tornato lo scontro. Più sguaiato e becero che prima. L’ultima perla di questa gara a chi fa il rutto più roboante appartiene -per adesso- alla Lega. “Chi non vorrebbe guarire senza dover passare dalla terapia intensiva come invece la sanità regionale sembra voler ribadire con le sue scelte”? Questa la domanda retorica che i consiglieri regionali del Carroccio assieme al loro commissario regionale, il senatore Arrigoni, si sono posti e hanno posto a tutti i marchigiani. La vicenda che ha convinto i leghisti nostrani a porsi questo decisivo quesito, nasce dalla decisione del Comitato etico regionale di sospendere il giudizio, verosimilmente in attesa di chiarimenti, sulla sperimentazione degli anticorpi presenti nel plasma delle persone guarite. Un provvedimento che i leghisti attribuiscono invece al presidente Ceriscioli dopo che il Comitato ne “ha respinto il protocollo”. Un comunicato stampa (leggi) che è un capolavoro di mancata corrispondenza tra la verità e lo scritto. Intanto, si asserisce che il plasma sia la terapia risolutiva per la guarigione, scavalcando, a piedi pari, le doverose prudenze del mondo scientifico. Poi si paventa, da parte della regione Marche, la preferenza al ricorso alle terapie intensive, quindi si incolpa Ceriscioli di un provvedimento di cui lui non ha nessuna responsabilità, né tantomeno titolo. Infine – ciliegina sulla torta – assicura il respingimento del protocollo, che invece, nella giornata di oggi è stato, viceversa, approvato. Un tempestivo e fantastico colpo di scena che – nel giro di poche ore – rade al suolo la credibilità dell’intero gruppo dirigente della Lega marchigiana.
Il comitato etico, sia detto per completezza di informazione, è un organismo indipendente, che ha l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della popolazione coinvolta in una sperimentazione clinica. A cui fornisce garanzia di tutela pubblica. Ne fanno parte, medici, epidemiologi, farmacisti, pediatri, medici legali, genetisti chimici, psicologi, così da poter garantire una completa competenza in ogni settore. E meno male che esiste, aggiungo io, sennò il personale politico in circolazione oggi, ci farebbe davvero curare con le iniezioni di varichina.
Ma il punto è che, se la situazione non fosse tanto drammatica e costellata di vittime, risulterebbe perfino comica. Cioè, che un senatore, proveniente dalle lontane terre di Lombardia, pretenderebbe di spiegare ai marchigiani come dovrebbe funzionare al meglio la sanità. Bacchettando e credendosi in diritto di impartire lezioni per corrispondenza al governatore Ceriscioli. Un esercizio francamente del tutto improbabile, vista la pessima prestazione, in materia di salute, della regione Lombardia. Non lo dico io, ma tutto il coro dei media internazionali. La Lombardia come peggiore modello europeo nella gestione di tutta l’emergenza sanitaria coronavirus.
Erano tutti sul palco del meeting di Comunione e Liberazione, nell’agosto scorso, quelli che spiegavano al ministro Speranza come avrebbe dovuto funzionare la sanità del terzo millennio. E, in particolare, l’ex sottosegretario leghista Giorgetti asseriva, tutto compreso nel ruolo di chi la sa lunga, che i medici di base erano sorpassati e sostituiti dalle autoprescrizioni su internet. Il risultato lo si è visto in questi ultimi drammatici due mesi. Ma lo si è visto pure nella gestione delle casse integrazioni. Le Marche in testa a quelle effettivamente finanziate, la Lombardia – con numeri spaventosi – fanalino di coda. Anche per il centro Covid di Civitanova si sta, paradossalmente, accusando la giunta regionale di fare troppo. E non troppo poco. Depurata da ogni polemica, del tutto legittima sulla sua realizzazione, resta fermo un dato: che il privato, con il suo denaro elargito in beneficenza, realizza una struttura a beneficio del pubblico. E non viceversa. Fine della discussione.
Ed è proprio su questo viceversa che il senatore di Lecco, in compagnia dei suoi soci, dovrebbe riflettere profondamente. Invece di porsi con l’alterigia di chi siede dalla parte di chi ha la convinzione di poter spiegare la rava della salute e la fava dell’amministrazione, dovrebbe mettersi nel banco di chi, con molta più umiltà, si accinge ad apprendere una lezione. Lo dico con un briciolo di orgoglio di appartenenza alla mia regione: senatore Arrigoni, se ha davvero a cuore le sorti di tutta la popolazione italiana si rechi, con la massima urgenza in Lombardia e segnatamente a Milano, presso il Pirellone. Lì c’è molto da criticare, puntualizzare, opinare e precisare. Ma anche da lavorare sodo giorno e notte. Noi qui, nelle Marche, non abbiamo bisogno di “stranieri” da riporto. Ce la siamo sempre cavata egregiamente da soli. Anzi, le nostre intelligenze – penso, per tutti a Enrico Mattei – le abbiamo esportate in tutto il mondo. Delle sue inutili lezioni possiamo, per fortuna, farne a meno e ci teniamo stretti Ceriscioli che, almeno in questa circostanza, ci ha saputi salvaguardare molto meglio di quanto non lo abbiano fatto, nelle sue terre, i suoi sodali di partito.
Ma capisco pure che in questo momento di post verità è più facile e redditizio dilettarsi con la verità dei post.
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Arrigoni, sono mesi che non ne infili più una. Sei venuto pieno di perle, anzi di perline per civilizzarci e riparti senza averci capito un cactus. Non te l’avevano detto meglio un morto in casa ecc. ecc. Mo te ne sarai accorto che forse se volevi essere Profeta, in Patria dovevi rimanere. ” I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.» Tanto non stai Arrigò a toglierti dalle vetuste mura e monumenti e portati pure qualche amico che ti sei fatto qua vicino!
Grazie Fabrizio per aver detto, con intelligenza e con dovizia di particolari, ciò che tutti i Marchigiani liberi avrebbero potuto scrivere
Complimenti al commentatore. Dopo quest’articolo se avesse gli attributi, il commissario lecchese dovrebbe tornarsene nel suo bel lago natio a consigliare i suoi corregionali sul modello sanità da rifare. Bravo Cambriani, che proporrei Presidente della Regione per le sue idee chiare. Buona giornata
Totò direbbe: Alla faccia del bicarbonato di sodio ! 😮
Quello che non ho ancora capito è il ruolo del commissario e dei consiglieri. Possibile che la lega non si fidi degli eletti ? Un partito nato con ideali di autonomia che non lascia autonomia di decisione anche su problemi interni alla regione ? A questo punto, a che servono i consiglieri regionali, a parte mettere la firma su quello deciso dall’alto ?
Me sa che Salvini comincia a pensare che tutto quello che ha seminato non ha prodotto i risultati sperati. Devo rivalutare quelli di FdI… si dimostrano nettamente superiori alla melma verde.
Forse il modello Lega che ha fatto tanta breccia nei cuori e nelle menti dei marchigiani, condotto con ruspe e belle felpine di vari colori, condito anche con odio razziale , inizia a non piacere più??
https://www.cronachemaceratesi.it/2020/05/10/plasma-contro-il-coronavirus-sperimentazione-sospesa-nelle-marche/1402771/
Sì, è proprio scandaloso che la Lega non verifichi le news di Cronache Maceratesi…
Fabrizio: 96 minuti di applausi!!!!!!!!!!!
Complimenti Fabrizio : un’analisi perfetta. D’altronde se la Lega affida la gestione nelle Marche ad un lombardo , la considerazione per la classe dirigente locale mi pare evidente. Che il partito di Matteo Salvini sia in regressione nei sondaggi è un dato di fatto. Tutto a beneficio di Fratelli d’Italia che sta giocando una partita migliore. D’altronde l’emergenza COVID-19 è stata egregiamente gestita da Luca Ceriscioli , indipendentemente dall’appartenza al PD tanto che ha scelto un tecnico efficientissimo quale Guido Bertolaso , notoriamente vicino al centrodestra. La verita’ e’ che i marchigiani troppo spesso subiscono le imposizioni ” dall’alto ” e ” le lezioni di buon governo”….
https://www.futura.news/2020/05/11/covid-19-lo-sguardo-controverso-del-mondo-sul-modello-italiano/
Veramente la stampa internazionale, contrariamente alle grottesche dichiarazioni del collodiano Giuseppi, sembra disprezzare tutto il modello italiano di gestione del covid, con la sola eccezione del Veneto, regione non amministrata da cerisciolani…
Tra le intelligenze marchigiane da esportazione sarebbe ragionevole citare accanto ad Enrico Mattei anche il fermano Gneo Pompeo Magno che nel Ponto ricordano ancora con stima e affettuosa simpatia…
Aggiungerei i marchigiani Nazareno Strampelli, Giuseppe Occhialini e Enrico Medi.
http://www.ospedaliriuniti.marche.it/portale/archivio13_cerm-ancona_0_446_1.html
Sembra di capire, visitando il sito, che questo povero Comitato etico in tre anni di vita non abbia mai combinato niente non per pigrizia ma per mancanza di occasioni. Si può immaginare quanto possa essere frustrante questa condizione di inutilità e di invisibilità per professionisti prestigiosi, avvezzi all’ammirazione e all’autorevolezza.
Come si poteva pretendere dunque al verificarsi della tanto attesa prima occasione una rapidità nel decidere? non è forse vero che la bravura di un professore consiste nello scrivere in tante pagine quello che gli ignoranti direbbero in due righe? e per scrivere tanto ci vuole tempo… un sì frettoloso sarebbe stato una figuraccia, perchè l’Autorità come l’opera d’arte è costituita essenzialmente di aura. E’ vero, sì, è vero le Marche sono state le ultime ad accogliere la plasmaterapia ma questo è perfettamente in armonia con la nostra meravigliosa religiosità, con le nostre radici cristiane che in ogni momento ricordano ai nostri cuori che gli ultimi saranno i primi. D’altra parte che fretta c’era?