di Enrico Maria Scattolini
IL RISCHIO ALL’INCROCIO DELL’ULTIMO ANGOLO (-). Materializzatosi in un intervento a braccio alto, sul centro della propria area, di un giocatore della Maceratese (Telloni) per intercettare un traversone di un attaccante della Palmense spiovente dalla parte opposta.
RIGORE CONTRO LA RATA, o semplice corner assegnato alla squadra fermana come dinamica conseguente alla prosecuzione dell’azione?
L’ARBITRO HA DECISO per la seconda ipotesi, sentenziando che Telloni aveva toccato il pallone con la spalla. Così la Rata ha conquistato il primo successo della gestione Nocera (+).
ALL’OPPOSTO, PROBABILMENTE SAREBBE INVECE MATURATO il terzo pareggio di un incontro che i biancorossi avrebbero meritato di vincere con un punteggio da set tennistico. Il masochistico gusto di complicarsi la vita li ha pericolosamente avvicinati al limite di smarrire nel finale due dei tre punti in contesa (—).
PRIMA SBAGLIANDO L’INIMMAGINABILE (-) nell’approccio con la porta avversaria; poi concedendo sempre più generose porzioni di campo agli ospiti, sino al gol di Frascerra che ha riacceso una partita in agonia; ed infine concedendo loro anche il vantaggio numerico per l’espulsione di Massini, da poco subentrato a Rapagnani.
MANCA IL VAR DALLE PARTI NOSTRE. E’ quindi impossibile valutare nel merito la decisione del direttore di gara.
NESSUN DUBBIO INVECE SUI DEMERITI degli attaccanti della Maceratese (—).
QUI DOBBIAMO ALFINE INTENDERCI, nel senso che le deficienze strutturali del centrocampo -come più volte sottolineato ed anche noiosamente ribadito – sono sicuramente una concausa importante dello scarso rendimento offensivo della Rata (-).
UNA….CONCAUSA APPUNTO, non l’unica causa (-).
PERCHE’ SAREBBE ALTRIMENTI DIFFICILE spiegare come sia possibile che attaccanti “stellati” come i cinque biancorossi riescano a sbagliare praticamente a porta avversaria sguarnita (-).
O, SE VOLETE, penalties in movimento(-).
E DI CONSEGUENZA SIANO da tempo a bocca asciutta (—).
E’ ACCADUTO AD ADAMI (-) nel primo tempo. Con la giustificazione però di essersi procurato da solo l’occasione.
POI, NELLA RIPRESA, a Castellano (-). Ma dove è finito l’implacabile fromboliere dello scorso campionato? E’ anche subentrata la sfortuna dei pali.
ED INFINE A PAPA .Che comunque non vanta i quarti di nobiltà degli altri due. E poi, essendo giovane (+), può confidare nel miglioramento delle sue qualità balistiche.
ANCHE CHORNOPYSCHUK non si è sottratto al campionario delle inefficienze (-). Non tanto nelle modalità di esecuzione, quanto nella mancanza di altruismo verso colleghi di settore nella circostanza meglio piazzati alla bisogna.
CI SONO QUINDI ANCHE DIFFICOLTA’ INDIVIDUALI che influiscono (-) sulla concretezza della formazione.
COLPISCE CHE QUESTO PROBLEMA (-) sia emerso nell’economia di un incontro in cui i tre di centrocampo scelti da Nocera all’ultimo momento, in situazione di difficoltà (Campana squalificato, Massini a mezzo servizio in panca, Rapagnani recuperato in extremis), hanno giocato discretamente.
FAVORITI ANCHE DALL’ATTEGGIAMENTO SBARAZZINO dell’omologo reparto avversario che non si è mai chiuso sulla difensiva; anzi ha offerto spettacolo con la classe di Osorio.
NOCERA HA QUINDI MOLTO LAVORO DAVANTI A SE’ (+). Delicato perché più psicologico che tecnico/atletico.
LA CONCENTRAZIONE SARA’ FONDAMENTALE (+). I play off sembrano un traguardo da ottenere con relativa facilità. Ma attenzione a non sottovalutare la loro conquista, ed anche ad arrivarci con il migliore piazzamento possibile.
I RITMI DI MARCIA degli avversari diretti dovrebbero consigliare il massimo impegno (-).
INCOMINCIANDO DALLA TERRIBILE (-) trasferta di sabato prossimo ad Ascoli contro l’Atletico.
LA TIFOSERIA SI ATTENDE UNA PROVA DI ORGOGLIO dalla Rata. La merita per l’attaccamento che conserva per la squadra, sottolineato dal confronto fra la curva “Just” ed il vertice della società biancorossa di venerdì scorso.
LA PACATEZZA DEI TONI (+), nonostante il delicato periodo che sta attraversando la squadra, è stato significativo della volontà di migliorare insieme il futuro.
ALL’ORIZZONTE c’è il centenario (+).
Prima gioia per Nocera, la Maceratese torna a vincere (Foto)
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Barlumi di gioco
come scrissi, alla fine per darsi una quadrata la squadra è di fatto un 4-4-2 mascherato da un 4-2-4 in fase di possesso.
Castellano ha di questi periodi ciclicamente che non becca la porta nemmeno se togli il portiere, ma è un giocatore che va sostenuto dal pubblico(al Valdichienti così facevano) e ricomincera’ a segnare…
Chornopyschuk ha una tecnica da categoria ma una forma da uno da Pub..non si può vedere uno in quello stato che credo non giochi gratis.
Sembriamo la squadra di ORONZO CANA’, la LONGOBARDA, ah ah ah.