Il dg Asur Marche, Alessandro Marini
Appalti pilotati per favorire una cricca di imprenditori, Asur nella bufera. Raffica di indagati nel fascicolo aperto dal pm di Ancona Andrea Laurino, dopo le indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Tra questi, spiccano il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini e il neo sindaco di Castelplanio Fabio Badiali. Oltre a loro sono indagati imprenditori, intermediari e un funzionario regionale. Le ipotesi reati finora contestati a vario titolo: si va dalla corruzione, al tentato abuso d’ufficio passando per la turbata libertà degli incanti, per la tentata turbativa della libertà del procedimento di scelta del contraente e il traffico di influenze illecite. I fatti prendono in considerazione un arco di tempo che va dal 2015 fino a maggio 2019.
Secondo quanto raccolto sul campo dalla Guardia di Finanza, in un’occasione parte degli indagati avrebbero pianificato delle strategie da intraprendere per influenzare lo svolgimento di una gara pubblica legata ai servizi di pulizie di tutte le aziende sanitarie della regione. La gara, indetta a fine dicembre 2018 con decreto proprio di Marini, è ancora in corso ed ha un valore di 200 milioni di euro. Per la procura, a favorire degli illeciti sarebbe stata un’azienda con sede legale in Emilia Romagna. E ancora, secondo l’ipotesi degli investigatori ci sarebbero stati anche degli illeciti relativi al bando di gara per affidare il servizio di ristorazione scolastica e assistenziale a una determinata ditta veneta e riferibile al contesto di Jesi. Stando agli inquirenti, Badiali (che al momento dei fatti non era ancora sindaco) sarebbe stato un mediatore nella transazione dell’affare della ristorazione. Per la procura, avrebbe incassato mille euro, soldi formalmente presi come contributo per la campagna elettorale per l’elezione a sindaco di Castelplanio. Tra gli affidamenti sospetti presi di mira dalla procura rientra anche la gara per l’affidamento del servizio antincendio per le strutture ospedaliere di Fabriano. In questo caso, secondo l’accusa, sarebbe stato cambiato da Marini in un secondo momento il criterio di riferimento per l’aggiudicazione dell’appalto, finendo così per favorire (questo dice l’ipotesi di reato) una presunta ditta “amica”.
Fabio Badiali
Mentre per quanto riguarda l’Area Vasta 3 di Macerata è finito nel mirino degli inquirenti un affidamento fatto da Marini per il lavo-nolo, secondo l’accusa, senza contratto e provvedimento per favorire due società. L’inchiesta ha subito una sferzata nei giorni scorsi, quando le fiamme gialle hanno eseguito perquisizioni a carico di alcuni indagati per reperire documenti utili all’indagine che, va specificato, è ancora in una fase embrionale e i reati contestati tutti da dimostrare. Tra mediatori e imprenditori, sono questi gli indagati: Norberto Pesarini, Mauro Pieroni, Michele Magagna, Luigi Posadinu, Luciano Facchini, Sergio Venditti, Alessandro Pedone. Nel registro degli indagati c’è anche Fulvia Dini, funzionaria regionale, per cui è stato ipotizzato il tentato abuso d’ufficio per un solo episodio: per la procura avrebbe predisposto in concorso con Marini una gara fittizia per giustificare un pagamento diretto a un avvocato.
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Questo è il settore pubblico e la sanità in particolare occupata da politici “sinistrati” a danno dei contribuenti, degli utenti dirottati sulla sanità privata, ed anche della maggior parte dei dipendenti che lavorano con senso di responsabilità senza protezioni politiche…!!!
Ricordo che il settore sanitario rappresenta mediamente il 70/80% di ogni bilancio regionale, ecco perchè accadono certi fatti….
Facciamo l’ospedale unico…. ??? Oppure gestiamo meglio i principali ospedali riducendo le liste d’attesa senza favorire la sanità privata, anch’essa necessaria, ma secondo una concorrenza vera, combattuta a livello di efficienza e criteri meritocratici e non drogata come accade oggi…!!!
https://www.cronachemaceratesi.it/2018/04/23/centinaia-di-assunzioni-irregolari-denunciati-53-dirigenti-della-regione/1093987/
Caro Castellucci facciamoci coraggio, l’argomento, a giudicare dal numero di commenti, dovrebbe scottare.
@ Mauro Tombesi: condivido l’analisi !
97 minuti di applausi.. alla GDF!! adesso aspettiamo l’inchiesta.. e se per caso vengono condannati.. allora si .. che ci sarà’ da ridere!!
Sarebbe interessante conoscere il ruolo e la funzione degli intermediari.
Tutti i coinvolti dovrebbero essere puniti severamente se dovessero risultare colpevoli. Considerando i tanti precedenti in Italia non è escluso che alla fine ” il fatto non sussiste” o “il fatto non costituisce reato”. I licenziamenti sono rarissimi anche se si viene ripresi dalle telecamere a rubare nelle valigie (Fiumicino aeroporto) o i “furbetti del cartellino” che ancora dilagano nonostante tutto. Più severità e meno cavilli giudiziari forse potrebbero far cambiar aria.