«Partigiani disturbati e fanatici,
basta con la Festa della Liberazione»
Bufera sulla sindaca Tartabini

POTENZA PICENA - L'audio dell'esponente di Fratelli d'Italia e candidata alle prossime comunali: «Se il 26 maggio avremo la conferma e la fiducia dei cittadini per proseguire questo percorso, è l’ultimo anno che verrà fatto il 25 aprile sul nostro territorio». All'origine la polemica sul canto Bella Ciao intonato durante le celebrazioni istituzionali dell'altro giorno. Il Pd: «Parole che fanno rabbrividire»

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Noemi Tartabini

 

«Se il 26 maggio avremo la conferma e la fiducia dei cittadini per proseguire questo percorso, questo è l’ultimo anno che verrà fatto il 25 aprile sul nostro territorio». Parola della sindaca uscente di Potenza Picena Noemi Tartabini, in corsa per la riconferma alle prossime amministrative. L’esponente di Fratelli d’Italia dunque vorrebbe cancellare la Festa della Liberazione dalla sua città, o meglio riproporla in una versione “soft”, di sicuro senza partigiani e senza Anpi. «Poi ai nostri martiri – ha aggiunto infatti – poseremo un mazzo di fiori, quindi faremo un post, un manifesto, quello che decideremo di fare, ma mai più una pagliacciata del genere». Insomma Tartabini vorrebbe omaggiare quello che il presidente della Repubblica Mattarella ha definito «il nostro secondo Risorgimento» semplicemente con un post e un mazzo di fiori. E’ così che si è rivolta alla sua squadra, in un audio che è finito nel mirino del Pd locale. L’antefatto riguarda la celebrazione istituzionale del 25 aprile andata in scena a Potenza Picena l’altro giorno. La sindaca ha accusato qualcuno dei presenti di aver interrotto l’inno di Mameli con “Bella Ciao” e tanto è bastato per dire ai suoi di voler cancellare la Festa della Liberazione perché nell’Anpi ci sarebbero «persone fanatiche e disturbate», tanto che l’anno scorso il partigiano Gigio Marconi si è addirittura «permesso di girare le spalle», durante il discorso dell’ex sindaco Francesco Acquaroli, ora deputato di Fratelli d’Italia.

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Uno scatto della celebrazione provinciale del 25 aprile

«Ci hanno interrotto con Bella Ciao alla presenza dell’onorevole Mario Morgoni, alla presenza del candidato Marabini e dei loro fan e con il pugno chiuso alzato – ha detto Tartabini nell’audio incriminato – Noi che siamo persone più responsabili e intelligenti ci siamo fermati e l’abbiamo fatti cantare poi ho detto se ci davano l’autorizzazione a cantare l’inno di Mameli, che è veramente l’inno della nostra patria e unisce tutti e allora abbiamo cantato l’inno. Oggi – ha aggiunto la sindaca – c’è stato un attacco alle istituzioni, hanno fatto una figura meschina, uno sputo nei confronti delle istituzioni. Quindi a mio avviso se il 26 maggio avremo la conferma e la fiducia dei cittadini per proseguire questo percorso, questo è l’ultimo anno che verrà fatto il 25 aprile sul nostro territorio. Poi ai nostri martiri poseremo un mazzo di fiori, quindi faremo un post un manifesto, quello che decideremo di fare, ma mai più una pagliacciata del genere. Perché l’anno scorso mentre l’ex sindaco sindaco Acquaroli faceva il discorso, il partigiano Gigio Marconi si è permesso di girare le spalle, quest’anno invece questo gruppo di ultra ha interrotto l’inno per Bella Ciao. A mio avviso non è più possibile una collaborazione con l’Anpi in quanto ci stanno persone fanatiche e disturbate. Quindi forza impegniamoci fino all’ultimo secondo e fino all’ultima energia perché se questi prendono possesso del nostro territorio torniamo indietro di 80 anni, distruggono i valori fondanti della Costituzione e lasciare in mano a questi il futuro del nostro territorio e dei nostri figli è aberrante. Quindi confido in voi, buon 25 Aprile, quello vero».

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Giulia Foglia

Parole pesantissime quelle della sindaca, e altrettanto lo sono quelle di risposta della segretaria locale del Pd Giulia Foglia, che definisce faziosa la ricostruzione dei fatti relativi alla celebrazione del 25 aprile.  «In realtà – spiega la dem – a seguito di una breve sovrapposizione dei canti “Bella Ciao”, canto di tradizione partigiana, con l’inno di Mameli, il pubblico e i rappresentanti delle istituzioni hanno cantato insieme entrambi. La ricostruzione del sindaco è pertanto non vera ed effettuata a puro scopo propagandistico per denigrare gli avversari accusandoli in modo ridicolo e maldestro di aver portato un attacco alle istituzioni. Istituzioni, ricordiamo, fondate sui valori antifascisti della lotta partigiana che ci spiace constatare non sono stati nominati  nel discorso della sindaca. Rabbrividiamo dunque alla promessa, o meglio alla minaccia fatta ai propri candidati con lo scopo di galvanizzare le truppe, di non festeggiare più degnamente una giornata così fondante per la nostra identità nazionale. Riteniamo indegne di un sindaco parole così sprezzanti. Forse Noemi Tartabini dovrebbe riascoltarsi per comprendere l’enormità di quanto ha detto. Le ricordiamo che ogni sindaco eletto, per iniziare a svolgere l’ attività amministrativa è tenuto a giurare sulla Costituzione, quella Costituzione nella quale si sono trasfusi i valori di antifascismo, democrazia, libertà e giustizia sociale che con il 25 Aprile si sono affermati nel nostro paese». Il Pd esprime quindi vicinanza all’Anpi e ai suoi componenti «oggetto di un attacco vile, e ci rammarichiamo – conclude Foglia – del mancato riconoscimento del suo portato valoriale. Con enorme dispiacere constatiamo infine quanto l’attuale candidata sindaca per il nostro comune risulti inadatta a ricoprire un ruolo istituzionale così importante e le consigliamo, a tutela della sua professione di insegnante, un ripasso di storia e diritto Costituzionale».

(redazione CM)

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