di Giacomo Gardini (foto di Fabio Falcioni)
«Che il 25 Aprile rimanga nei secoli la più grande festa della nostra Italia», grida il partigiano Giovanni Romagnoli a grandi e piccini in piazza della Libertà a Pollenza. Volti e voci della Resistenza, oltre alle autorità e alle associazioni combattenti e d’arma, hanno preso parte questa mattina alla cerimonia provinciale che ogni anno celebra la Liberazione. La folla si è radunata all’ingresso del paese, a Porta Vittoria, prima di marciare verso la piazza centrale. Così, mentre la banda suonava a festa, sotto lo sguardo commosso dei tanti cittadini alla finestra, la corona è stata deposta sul trittico di lapidi dedicate ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Una cerimonia che si ripete di anno in anno, di città in città, nel nome della memoria. Un patrimonio che va conservato e tramandato alle generazioni a venire, a partire dai più piccoli: «I nostri studenti – ha commentato Catia Scattolini, dirigente dell’istituto scolastico Vincenzo Monti di Pollenza – sono i primi a dover interiorizzare i valori fondanti della Costituzione. La storia ci insegna che la libertà è un dono che va conquistato giorno dopo giorno». Ed è proprio per non dimenticare gli orrori della guerra che i ragazzi della scuola media hanno realizzato un cartellone con alcuni particolari della Guernica di Picasso. Tra gli applausi del pubblico, gli studenti hanno poi recitato alcuni articoli del giornalino scolastico, dedicati al tema della libertà. «Le scuole oggi ci hanno dimostrato che è possibile diffondere una coscienza politica e civile tra i più giovani – ha ricordato Lorenzo Marconi, presidente provinciale Anpi -. Il rifiuto della violenza e della guerra scaturisce dalla consapevolezza di quanta sofferenza possano causare».
Kafia Omar
Momenti di commozione generale durante la testimonianza di Kafia Omar, nipote del partigiano somalo Aden Shire Jama della Banda Mario: «Mio nonno è stato uno dei pochi africani ad opporsi a fascismo e nazismo. Dopo aver partecipato alla liberazione italiana, ha combattuto per l’indipendenza somala e ricoperto l’incarico di ministro della giustizia. È morto all’età di 55 anni, dopo il rovesciamento del governo democratico nel 1969. Imprigionato e torturato, si è arreso quattro mesi dopo il suo rilascio, nel 1973». Una guida morale, un esempio di amore per la libertà, un pezzo di storia da cui si potrà sempre imparare: «Purtroppo non ho potuto conoscerlo – ha detto Kafia – ma le sue storie hanno segnato tutta la mia esistenza finora. La sua eredità non morirà mai».
Il sindaco di Pollenza, Luigi Monti, ha quindi ricordato l’importanza di questa data, un punto di svolta nella storia del nostro paese, e non solo: «Con il 25 aprile ha avuto inizio un’era di pace, libertà e
Luigi Monti, sindaco di Pollenza
condivisione tra i popoli. Dal 25 aprile è iniziato un cammino di conquista della libertà vera. Non dimentichiamo mai il sacrificio di tante vite umane». È importante, oggi più mai, esorcizzare la paura del diverso, dell’altro: « Ogni giorno ci viene indicato un nuovo nemico – ha continuato Monti -. Mettiamo da parte inutili pregiudizi. Collaboriamo per un’Europa condivisa, libera, in pace. Viva la libertà vera».
La deposizione della corona sul trittico di lapidi ai caduti
Rosa Piermattei, sindaco di San Severino
Romano Carancini, sindaco di Macerata
Ivano Tacconi, Angelo Sciapichetti e Adriano Ciaffi
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…con Carancini nella foto di rito, si… gv
L’eredità si estrinseca in fatti concludenti, coerenti e conseguenti, quindi non si esaurisce nelle parole del giorno della ricorrenza.
I nostri “maleamatipolitici” non sanno la benché minima cosa significhi vivere in quel triste periodo di guerra, ora nella bambagia, prima al muro. Però sempre presenti quando c’è da fare vetrina e salotto anche con un bel pizzico di finta commozione. (in poche parole “nonglienepofregademenoo”). L’ importante farsi notare. Andatelo a dire a chi ha veramente combattuto e morto per la patria tra mille sofferenze, ma oramai è acqua passataa veroo ??
Per Giuli. Infatti loro parlano dei partigiani e non dei patrioti, come se partigiani e patrioti fossero due gruppi diversi, anzi estranei tra di loro. E cercano di convincere gli Italiani che è così. Non sanno neanche che Giorgio Almirante andò alle Botteghe Oscure a Roma a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer, scomparso nel 1984.
Il partigiano è Renato (non Giovanni) Romagnoli:
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/3098/renato-romagnoli.
Giovanni Romagnoli (1893 – 1976) è stato un pittore e scultore:
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Romagnoli.
“Una festa che ricorda sempre una guerra civile non potrà mai diventare condivisa, Lo sapevano già gli antichi greci, che dopo le guerre civili mettevano in atto riti per dimenticare. Mentre qui si vuole sempre tenere vivo il ricordo.
Non a caso non esiste alcuna festa del genere in nessun paese dell’Europa occidentale. A Madrid c’è il memoriale della Valle dei Caduti, franchisti e repubblicani (e volontari delle Brigate internazionali) insieme. E tutto è finito lì, dopo i 3 anni di feroce guerra civile.”
Bisognerebbe anche ricordare che i mostri, gli infami cattivi poi, nella verità della quotidianità, erano questi qui, fascisti per caso come diceva Pasolini:
https://www.iltempo.it/politica/2015/04/25/news/vianello-tognazzi-co-i-repubblichini-della-tv-974808/
C’è sempre questa paura che aleggia il 25 Aprile, paura del nazismo e fascismo.
A mio avviso, paure infondate, dato che il fascismo è bello che defunto insieme al nazismo. È una festa, per me che non ha ragione di esistere, l’Italia è stata liberata, puel periodo li oramai e ‘storia passata, guardiamo avanti, ma se tutta l’ Europa ora vota in un certo modo, bisogna farsene una ragione.
Una piccola riflessione: “state scrivendo tutti qualunque cosa sul 25 aprile grazie al 25 APRILE”
…signor Bonotti, non è forse libertà di espressione, questa a cui Lei allude, libertà di espressione per tutti e per dire “qualunque cosa”, come sostiene sempre Lei, anche se molti di coloro che si dicono convinti di essere dalla parte della libertà, non mi pare che apprezzino molto quelli che non la pensano come loro, anche se i “pensieri” sono supportati da fatti reali ed oramai incontestabili. Chissà, che siano, questi paladini della libertà, liberi schiavi delle loro convinzioni!? gv
Non direi proprio, Bonotti, il potere omologante e oppressivo del fascismo era infinitamente inferiore rispetto a quello dei tecnocrati, dei globalisti, degli accoglienti di oggi:
https://www.youtube.com/watch?v=oTWqDqB6kmY
Monachesi sono d’accordo con lei che il nazismo, anzi siamo in Italia parlerei più del fascismo, il nostro italico fascismo nato vissuto e morto qui e che non resusciterà più. Però un certo pericolo rimane se pensiamo agli imitatori del tempo che fu e che molto probabilmente confondono un certo periodo storico in qualcosa che darebbe loro chissà quali onori e prestigio senza considerare che se saranno tanti subiranno lo stesso triste destino subito da tante masse precedenti compresa quella che adesso vorrebbero riportare in auge. Comunque per il momento sono numericamente ininfluenti perché si troverebbero difronte un muro, ma non di ideologizzati elementi che la pensano diversamente ma solo di persone che vogliono vivere in pace e possibilmente lavorare e mangiare e soprattutto nauseate dalla politica. Che in giro ci siano dei Goebbels di infimo ordine a fare i ministri della propaganda, ognuno per la sua parte, non lo metto in dubbio ma oggi si scontrerebbero anche, perlomeno presumo, con cervelli molto più all’avanguardia di quanto non fossero decenni fa. Per dire una sciocchezza, è abbastanza raro trovare chi non ha mai visto il mare. Beh questa è una mia licenza, una piccola similitudine per dire che si, qualcuno che cerchi di farci cambiare modo di pensare ci sarà sempre ma oggi non troverebbe tutta questa ignoranza diffusa. D’accordo con la frase di Bonotti.
Prima del 25 aprile non si poteva dire qualunque cosa e non c’era libertà di espressione. A meno che non passi il messaggio di un qualche nostro ministro che riduce il tutto ad un derby comunisti-fascisti dimenticando di aver giurato su una costituzione antifascista e denotando, a tal proposito, una certa ignoranza storica, dal momento che non sono stati liberati i comunisti bensì gli italiani antifascisti e che il governo immediatamente eletto dopo la liberazione non era certamente comunista.
…signor Bonotti, guardi che, se legge bene la storia, la guerra di liberazione, grazie soprattutto alle forze alleate, non ci ha “liberato” solo dal fascismo, ma anche dal comunismo, che, sempre se legge bene la storia, è stato assai peggiore del fascismo; che poi un Ministro vada dicendo certe cose, come Lei sostiene, mi faccia capire dove lo ha letto, che sarei proprio curioso di leggerlo anche’io. gv
Mattarella: “Nel periodo fascista non era permesso avere pensiero autonomo.”
Mattarella: “Nessun movimento può mettere in discussione la UE.”
Quindi SIAMO in un periodo fascista. Tutta la nostra libertà consiste nell’ubbidire alla grande Germania, nel rinunciare alla nostra sovranità affermata dalla Costituzione. Abbiamo un presidente della repubblica, garante della Costituzione, che teorizza la cessione della sovranità nazionale a istuzioni sovranazionali patentemente al servizio dei mercati e della grande finanza, che impongono all’Italia un alto tasso di disoccupazione per tenere bassa l’inflazione. Sì, l’ignorante è Salvini, il fascista è sempre Salvini, solo Salvini.
Ciò che ho scritto su quel ministro si può e si è potuto leggere e ascoltare quotidianamente su ogni mezzo di informazione, che ha giurato sulla nostra costituzione “antifascista” è la norma come è vero che non siamo stati liberati dal comunismo dal momento che in ITALIA NON HA MAI GOVERNATO, a meno che chi scrive non abbia vissuto in un altro paese o legga favole in tarda età.
Signor Bonotti, io le favole non le leggevo neanche da bambino, figuriamoci adesso; piuttosto Lei la storia dove l’ha letta, su qualche libro a fumetti, dove ci sono molti..fumetti ma poca sostanza!? Quella del “derby tra comunisti e fascisti”, poi, mi dica bene dove lo posso leggere o ascoltare, perché forse sono rimasto un po’ indietro. In trepidante attesa, la saluto. gv
Per Bonotti. La Costituzione della Repubblica Italiana non è né fascista, né antifascista, non è né comunista, né anticomunista. La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato italiano.
Commentare senza sapere è come sparare ad occhi chiusi.Per il “derby” riascolti un’altro grande ignorante in merito al 25 Aprile che è andato a Corleone a combattere la mafia anzichè presenziare ad una qualsiasi Cerimonia di Commemorazione che al suo ruolo Istituzionale competerebbe.Ps alla fine della guerra Americani e Russi si sono spartiti il mondo,alla faccia di chi crede che gli Alleati ci abbiano liberato da chissà quali Comunisti.Ma sull’Almanacco di Paperino queste notizie non passano.(Ancora aspetto una risposta rispetto al rigore di Madrid,c’era o non c’era?).
..sull’Almanacco Paperino di sicuro non c’è nemmeno scritto che, per fortuna, dopo i disastri della guerra, i “liberatori” americani ci hanno preso sotto la loro “protezione”, altrimenti saremmo stati sotto la “protezione” di quel brav’uomo di Iosif (tanto buono..si, a sterminare..), come lo sono stati i suoi stati satellite con la storia che ancora molti comunisti “duri e puri”, sempre sull’Almanacco, non hanno trovato pubblicata. Tuttavia chi dice che non siamo stati liberati anche dai comunisti, perché non comandavano, forse non ha visto ancora pubblicata, e sempre sull’Almanacco..eh.. la storia dei valorosi partigiani comunisti che hanno, non solo trucidato altri partigiani cattolici, liberali e socialisti, ma anche tanti compagni poco “allineati, e questo solo perché volevano, per la “loro” grande nazione ( i comunisti “duri e puri”), e che avevano “liberato”, una nuova dittatura, e questa volta quella staliniana. gv p.s.: ma che è uscito qualche nuovo numero dell’Almanacco, perché mi sa che mi sono perso qualcosa…
Appunto Iacobini e l’art.11 della Costituzione recita: ” L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni.”
Ora la sovranità dell’Italia più che limitata è stata ceduta in toto alla Grande Germania e dove siano le condizioni di parità e di giustizia non lo sanno neanche gli dei. Continuare a festeggiare il 25 aprile la liberazione dai tedeschi è grottesco e paradossale, pochi buoi lo farebbero…
Signor Vallesi non leggeva le favole da bambino e non legge o non s’informa da adulto (il signor Poloni ha capito subito), in compenso ha molta fantasia visto che le favole le scrive.
La Costituzione italiana è legge fondamentale dello stato e un articolo VIETA L’APOLOGIA DEL FASCISMO.
Signor Bonotti, se Lei sostiene che il signor Polonio ha capito subito, non mi resta altro che andarmene a dormire tranquillo e lasciar perdere ogni ulteriore polemica; le auguro tante belle cose nella sua vita ed anche tante belle illusioni, io, le mie, per fortuna, me le sono già scrollate di dosso da un pezzo. Tanti auguri. La saluto. gv
…ah..dimenticavo: se qualcuno, che qualcun altro ha definito ignorante (!!), non è andato alla celebrazione del 25 aprile, di sicuro ha fatto la cosa più saggia da fare, per non permettere ai soliti noti (che potrebbe, in questo caso, anche far rima con idioti..) di trasformare la commemorazione in una grottesca, ridicola e violenta farsa e protesta contro di lui e contro il suo governo che, torno ancora a ripetere, con il 25 aprile, nonostante le sciocche e grottesche, oltre che assurde, oramai, affermazioni e dichiarazioni di qualcuno, non c’entra nulla, ma proprio nulla con il 25 aprile. Il fatto è che tra un po’, probabilmente, sempre i soliti noti, dovranno inventarsene qualche altra di favola, pur di far vedere che esistono. gv
Chiudo anch’io (con le mie convinzioni) e ricambio auguri e saluti.
Quest’anno la festa della Liberazione dal Nazifascismo è stata più sentita e partecipata del solito in tutta Italia, chissà perchè… Il 25 Aprile non è mai stata una festa di tutti e non lo sarà mai; in fondo è giusto che i fascisti, vecchi e nuovi, non festeggino perchè semplicemente non è la loro festa. Ed è un bene veramente che il fascista Salvini si tenga alla larga da questa festa, lui e tutti i suoi amici; quando dice che non vuole partecipare al derby tra fascisti e comunisti dimostra proprio tutta la sua sconfinata ignoranza storica. Con le sue felpe abusate il ministro di polizia, tanto caro evidentemente al fascioleghista Vallesi, non sa di che parla p.s. per Iacobini: la Costituzione è la legge fondamentale sì, ma della Repubblica italiana nata dalla Resistenza al Nazifascismo. XII Disposizione transitoria e finale: è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista