Palazzina in contrada Rancia:
«Un anno per i lavori»
Sfuma la promessa agli sfollati

TOLENTINO - Cantiere ancora da cominciare. Sopralluogo oggi di Regione, Comune e ditta che ha vinto l'appalto Erap. I tecnici smentiscono gli annunci sulla consegna per agosto 2019 e il sindaco Giuseppe Pezzanesi si difende: «Si sono accumulati ritardi su ritardi nel corso degli ultimi quattro mesi»

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La commissione al completo, da sinistra: Andrea Pigliapoco, Roberto Papa, Daniele Staffolani, Katiuscia Faraoni, Franco Ferri, Maurizio Urbinati, Ivano Serraggiotto, Livia Scarpellini, Giuseppe Pezznesi, Angelo Sciapichetti, Luca Cortellari, Silvia Luconi, Giovanni Gabrielli e Francesco Pio Colosi

 

di Giacomo Gardini

«I lavori non saranno ultimati prima dei 365 giorni previsti dal tempo contrattuale complessivo». Ad annunciarlo è Luca Cortellari, direttore tecnico della Edilstrade Building spa di Piacenza, al momento della consegna del cantiere per la riconversione della palazzina in contrada Rancia a Tolentino. Un boccone amaro da mandar giù per gli sfollati tolentinati, che vedono prolungarsi di oltre sei mesi i tempi di attesa per i 46 appartamenti.

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Giuseppe Pezzanesi e Angelo Sciapichetti

Insieme a lui, questo pomeriggio durante il sopralluogo, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, gli ingegneri Andrea Pigliapoco, responsabile della sicurezza del cantiere, Roberto Papa, direttore dei lavori dell’Erap, Franco Ferri, Daniele Staffolani, direttore dell’Erap Macerata, Maurizio Urbinati, responsabile Erap del presidio di Ancona, e l’architetto Livia Scarpellini, direttore operativo e progettista. A fare gli onori di casa, il sindaco Giuseppe Pezzanesi, la vice sindaco Silvia Luconi, gli assessori Giovanni Gabrielli e Francesco Pio Colosi, il consigliere Ivano Serraggiotto e l’ingegnere Katiuscia Faraoni.

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Luca Cortellari, direttore tecnico della Edilstrade Building Spa di Piacenza

«I lavori non possono iniziare immediatamente – ha spiegato Cortellari – ci vorranno almeno un paio di settimane per la stipula dei contratti indispensabili a procedere». I precedenti proclami del sindaco Giuseppe Pezzanesi, che aveva previsto la consegna dello stabile per agosto o settembre 2019 (leggi l’articolo), sembrano quindi irrealizzabili: «Cercheremo di dare continuità ai lavori – ha proseguito il direttore tecnico – evitando partenze e arresti. Sappiamo quanta attesa ci sia intorno a questi appartamenti, ma non sta a noi risolvere questioni legate al passato. Il nostro incarico parte da oggi». Lapidaria la risposta del sindaco Pezzanesi: «Si sono accumulati ritardi su ritardi nel corso degli ultimi quattro mesi. Non sarà possibile rispettare il termine previsto per la fine della prossima estate». Eppure «le tempistiche di esecuzione rimangono fondamentali», ha sottolineato l’architetto Scarpellini: «Trattandosi di una consegna d’urgenza – ha chiarito – non abbiamo ancora effettuato la stipula del contratto, ma il via ai lavori arriverà a breve. Dall’allestimento del cantiere all’insediamento delle maestranze non passerà molto». Un’impresa, quella piacentina, «dallo scheletro solido – ha dichiarato Scarpellini -. Circa 30 dipendenti di cui 22 operai, un caso raro nel settore. Non sappiamo ancora quanti di questi lavoreranno al cantiere, con ogni probabilità una decina».

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Roberto Papa, Livia Scarpellini e Andrea Pigliapoco

Il progetto della riconversione è rimasto tale, dalla sua presentazione al Politeama lo scorso anno ad oggi: «Parliamo ancora di 46 unità abitative per 6 tipologie di alloggi differenti – ha spiegato il direttore operativo -. Una corte interna, dalla quale sarà possibile accedere agli appartamenti, sarà ricavata mediante l’eliminazione del solaio centrale. Aerazione e illuminazione, entrambe di fondamentale importanza. Poi uno spazio verde fuori, che si distribuirà per tutta la lunghezza della struttura. Gli alloggi a piano terra disporranno anche di giardini». Riconversione grazie al recupero integrale della struttura già esistente, con uno sguardo all’ambiente: «Sul piano energetico, l’edificio sarà autosufficiente – ha proseguito Scarpellini – grazie ad un sistema ibrido, metano-fotovoltaico, di fonti rinnovabili. Inoltre, le arcate esterne daranno vita a splendide balconate, sia al piano superiore che a quello inferiore». «Attenzioni che vanno al di là del semplice insediamento post-sisma – ha concluso -. La volontà di riqualificare architettonicamente una struttura che giaceva inutilizzata da anni ormai».

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Lincontro-di-oggi

Katiuscia-Faraoni-Luca-Cortellari-Franco-Ferri-e-Daniele-Staffolani

I-responsabili-in-sopralluogo

I-responsabili-a-colloquio

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