«Invenduto? La ricostruzione del senatore Arrigoni è confusa e a Piccinini è stato chiesto di ritirare le dimissioni perché la Regione deve continuare a svolgere il proprio compito per rispondere ad una emergenza senza precedenti». Così l’assessore Angelo Sciapichetti in merito alle dichiarazioni del senatore della Lega Paolo Arrigoni che ieri era intervenuto sia sulla vicenda del capo della protezione civile, sia sulla questione delle casette con una consegna che ancora non è stata completata e sull’invenduto.
«Innanzitutto – sottolinea Sciapichetti – va chiarita la situazione del cosiddetto invenduto, confusamente ricostruita dal senatore Arrigoni. Gli appartamenti che verranno acquistati sono 364 mentre l’ordinanza della Protezione civile che ne autorizza l’acquisto è del 27 febbraio 2018. Contrariamente a quanto afferma il senatore Arrigoni, gli appartamenti sono tutti all’interno dei comuni del cratere, quindi il segretario della Lega dice una cosa non vera o è in malafede. L’Erap è stato tempestivamente incaricato il 15 marzo e già il 22-23-27 marzo sono state avviate le procedure di acquisizione – continua Sciapichetti –. Sono previsti due lotti, l’uno con scadenza per la vendita entro agosto e l’altro entro settembre. L’acquisto poi potrà essere anche successivo in base alle risorse che di volta in volta elargirà il dipartimento Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri». Sciapichetti inoltre aggiunge che «Non risponde poi al vero che la Regione non abbia consegnato relazioni sullo stato della ricostruzione, al contrario sono state sempre consegnate sistematicamente e tempestivamente tutte le relazioni a tutti i soggetti interessati». La Regione «è stata anche presa come modello, grazie alla precisione e al dettaglio delle banche dati organizzate e gestite – continua Sciapichetti –. Quanto ai costi delle Sae, deve essere sottolineato che in molti casi, in conseguenza dell’orografia del territorio e della distribuzione dei centri abitati che caratterizzano le aree colpite, i costi sono più alti perché si è deciso di dislocare le Sae in tante piccole frazioni, spesso anche in zone impervie, onde evitare lo spopolamento delle aree interne».
Ultimo aspetto è quello dell’indagine sugli appalti per le Sae e la richiesta di Ceriscioli a David Piccinini, Capo della protezione civile, di ritirare le proprie dimissioni: «la posizione dell’esecutivo regionale è stata espressa con massima chiarezza dal presidente Ceriscioli che lo ha invitato a ritirarle. Nel farlo ha espresso la massima fiducia nel lavoro che sta svolgendo la magistratura, ed ha confermato la sua fiducia nel dirigente della Protezione civile regionale così come nel caso degli altri indagati, nella convinzione che la Regione deve continuare a svolgere il suo compito, considerando che questa amministrazione è chiamata a rispondere ad un’emergenza senza precedenti nella sua storia».
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