Fondi europei per il sisma destinati alla ciclovia mare-monti. I comitati attaccano la decisione regionale (leggi), il vice presidente della Regione Anna Casini replica, «non è vero. Sciacalli delle fake news. I fondi della ricostruzione non si possono usare per altri scopi».
Tuttavia i fondi “incriminati” dal coordinamento dei comitati Terremoto centro Italia, che allega alle critiche la delibera di giunta regionale del 22 gennaio, non sono quelli per la ricostruzione. Ma quelli, appunto, europei. Destinati dall’Ue alle Marche. I “fondi sisma” del Por Fesr dove per Por si intende il Piano operativo regionale. In questo contesto quindi la replica dell’assessore Casini va fuori rotta rispetto alle critiche ricevute. «Le somme a disposizione per la ricostruzione sono: un miliardo di euro per le opere pubbliche e sette miliardi per le abitazioni private – prosegue la vice presidente -. La Regione ha finanziato un piano con fondi dedicati alle infrastrutture per realizzare una rete regionale di ciclabili per rendere le Marche un luogo più sostenibile, per ridurre le emissioni nocive, per implementare il turismo lento che è il futuro della nostra economia e per connettere le aree interne. Siamo capofila di sette Regioni per la progettazione della ciclovia Adriatica e abbiamo implementato la produzione di prodotti biologici e di agricoltura di qualità, abbiamo approvato accordi ambientali d’area per limitare l’inquinamento delle acque e strategie per la valorizzazione delle aree interne. Se le maggiori testate giornalistiche europee ci dedicano servizi e consigliano di visitare le Marche è anche grazie a queste scelte coraggiose e innovative che hanno aumentato l’attrattività dei nostri splendidi luoghi. È ora di isolare chi alimenta false notizie – conclude Casini – e distrugge l’immagine della nostra Regione mettendo a rischio il futuro di tanti operatori seri e di tanti giovani che hanno investito in settori come turismo, cultura, agricoltura e zootecnia».
Piste ciclabili con i fondi per il sisma I comitati: «Vergognatevi, sarà battaglia»
Non ci frega niente della pista ciclabile e il fondo è sprecato di qualunque natura sia. Volete andare in bici allegramente tra le macerie?
La solita arroganza ...
La solita arroganza ..
Pensate a pagare almeno il contributo per l'autonoma sistemazione
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Per me la domanda è: che vuol dire mettere in sicurezza (rispetto al sisma) le piste ciclabili?
Non voglio addentrarmi e poi in bicicletta dove magari buco alle nove di sera, a Montefortino, comincia a far freddo, qualche lupo comincia ad ululare e sentro degli strani frusci dalle frasce vicine. Ma se questi soldi devono veramente essere spesi per far diminuire l’aria appestata non credo che non ci siano altri modi per spenderli. Poi come ho letto in più di un commento si dovrebbe rendere salubre un’aria che solo i mezzi per costruire la cicloecc. appesterebbero. Ma una volta, lo scrissi più o meno così: ma se dovessi partire da Porto S. Giorgio perché devo trovarmi ad una certa ora a Macerata, che faccio inforco la bicicletta e parto? In tutta questa storia io ci vedo qualcosa di diabolico. Secondo me quando usci l’idea di questa cicloecc. che dovrebbe circumnafigare i sibillini se l’impianto non è cambiato, doveva essere subito oggetto di Procura, Tar, Consulta, Corte dei Conti e direzione del rinnovato circolo dell’Asin