«Il materiale è da studiare, ma c’è l’approvazione al piano di ripristino dei capannoni H, L, M e A, comprese anche le aree esterne alla proprietà». Così Alfredo Mancini, titolare della Orim, annuncia quella che può essere la tanto attesa svolta a quasi cinque mesi dall’incendio del 6 luglio scorso. Dopo il tavolo tecnico di martedì a cui hanno partecipato il titolare con i suoi professionisti e avvocati, Comune, Provincia, Arpam, vigili del fuoco e Apm è arrivato il responso: «C’è la disponibilità a farci ripartire. Ora dovremo discutere in merito a quanto ci è stato inviato e valutarlo attentamente, per lunedì è atteso il parere positivo dei vigili del fuoco». Mancini e il suo staff stanno valutando le prescrizioni da rispettare – condizioni standard che vengono poste in questi casi per riportare lo stabilimento alle condizioni precedenti l’incendio – in merito alla rimozione dei rifiuti: «Su questo aspetto c’è molta confusione, si poteva fare tutto più velocemente e in sicurezza», dichiara. Infine, per quanto riguarda il ricorso al Tar (mercoledì scorso doveva esserci l’udienza, rinviata in attesa delle decisioni) contro il Comune per l’ordinanza di inagibilità sulla struttura e contro la Provincia per la sospensione dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) Mancini afferma: «Valuteremo con gli avvocati se procedere, la nuova udienza è stata fissata per il 5 dicembre e abbiamo tempo per decidere in merito».
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