I tombini vicino alla Orim
di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
«Dal sette al 20 luglio si è verificata una non conformità della qualità dell’acqua in uscita dal depuratore di Sarrocciano». Mario Iesari, assessore all’Ambiente di Macerata, conferma così che l’incendio della Orim, lo scorso 6 luglio, ha avuto un «impatto ambientale sulle acque», anche se «nonostante la ridotta funzionalità del depuratore, il sistema non è mai stato bypassato e le acque di spegnimento quindi non sono finite direttamente nel fiume Chienti».
Roberto Cherubini
L’occasione per spiegare l’impatto dell’incendio della Orim sul depuratore di Macerata è stata l’interrogazione dei consiglieri del Movimento 5 stelle: Roberto Cherubini, Carla Messi e Andrea Boccia. Il sospetto che il funzionamento del depuratore fosse stato intaccato dalle acque provenienti dallo spegnimento dell’incendio era stato sollevato dal consigliere comunale di Tolentino Gian Mario Mercorelli, che ne aveva parlato durante la visita dei parlamentari 5 stelle allo stabilimento della Orim. Oggi la conferma. «Il depuratore – dice Iesari – ha ricevuto le acque di spegnimento. Lo scarico anomalo ha ridotto l’efficienza dell’impianto, a causa della perdita dei microrganismi che costituiscono l’ultima fase di trattamento dell’acqua. Tuttavia – specifica l’assessore -, l’impianto non si è fermato né ci sono stati bypass. I reflui sono stati trattenuti nell’impianto fino al ripristino».
Mario Iesari
L’acqua che ha ucciso la microfauna dell’impianto conteneva «metalli e solventi organici aromatici». L’impatto sul fiume però, al momento, non dovrebbe esserci stato. Gli ultimi dati disponibili sono quelli del 9 luglio e derivano dai campionamenti che il ministero svolge ogni 15 giorni circa alle foci lungo la costa adriatica. «Da quei dati – aggiunge Iesari – non risulta alcun inquinamento batteriologico». Anche l’interrogazione di Andrea Marchiori e Riccardo Sacchi (Forza Italia) ha chiesto conto della situazione Orim. Il sindaco Romano Carancini ha voluto rimarcare che «i cittadini hanno diritto di svolgere analisi indipendenti ma non bisogna delegittimare gli organi di controllo. Questa delegittimazione non è accettabile, è strumentale e rischia di creare allarme sociale ingiustificato».
Romano Carancini
Andrea Marchiori e Riccardo Sacchi
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X fortuna che le diossine non sono entrate nel fiume, il rogo alla Orim non si e’ trasformato in un altro Chernobil, Andrea dall’alto gli ha protetti.