Pubblicato da Nicola Brignoccolo su Venerdì 12 gennaio 2018
In alto la diretta Fb di Nicola Brignoccolo
di Monia Orazi
Le luci dentro Camerino, nel tardo pomeriggio si accendono ancora, ma illuminano soltanto il silenzio spettrale di una città piena di storie, ricordi e volti, ma vuota di presenze, simulacro di un mondo che non c’è più. Là lungo corso Vittorio Emanuele risuona il ricordo degli universitari a passeggio, in attesa dell’aperitivo, il profumo di pizza a metà della via, l’accrocchio di gente il giovedì universitario dopo la mezzanotte, con la musica a tutto ritmo, con il vicolo da piazza Garibaldi, fin davanti all’ex tribunale, in cui si faceva fatica a passare, tra gli allegri piantoni della notte camerte, sparsi a casaccio, a divertirsi negli anni più belli. Non ci si può più nascondere, per un bacio furtivo o semplicemente per ammirare la meraviglia del panorama, sottocorte. Nei ricordi si intravvede qualche ombra, lungo via Lili, di chi camminava fugace per raggiungere le altre comitive, o l’alimentari, il negozio di frutta, pochi istanti prima che chiudessero.
Davanti al largo Feliciangeli, la corsa sotto ai Duchi a prendere la macchina, prima che l’implacabile vigile passasse e facesse la multa se era scaduto l’orario. Più giù il passeggio verso Santa Maria in via, per prendersi la pizza, un giornale in edicola, per aprire lo sguardo nel piazzale della Rocca, con un passaggio a gustare i dolci più buoni della città, ancora pochi passi ed ecco i giardini risuonanti di voci diverse, a seconda delle ore del giorno. Furtive le presenze la sera, il suono dei bonghi, le birre, la musica, regno incontrastato dei piccoli nelle ore centrali del giorno, delle salate di studenti con poca voglia di stare tra i banchi, nei caldi mattini di primavera. C’è ancora la Rocca, silenziosa custode del nuovo cammino della città. Il cuore fragile di Camerino è sbarrato agli occhi, piantonato dai militari dell’esercito.
Venerdì pomeriggio, prima della serata «Help for Camerino», che ha visto protagonisti al City Park dodici tra i più importanti dj marchigiani, per una bellissima serata di solidarietà verso i commercianti di Camerino che resistono nella tensostruttura, gli uomini della musica e del divertimento sono entrati con i loro occhi a vedere quello che resta della città ducale. In pochi fuori dal circondario, si rendono conto che tutto il centro storico di Camerino è chiuso per il pericolo di crollo, tranne il ristretto perimetro di piazza Cavour, con lo sguardo immobile di Papa Sisto V, restituito alla collettività.
Uno di loro Nicola Brignoccolo, ha girato un video lungo il centro storico, lanciando un appello a fare qualcosa, per togliere Camerino dalla distruzione e dall’oblio, a cui attualmente sembra essere condannata. «Prima dell’inizio della serata ci hanno fatto entrare nella zona rossa di Camerino devastato dal sisma, ecco cosa ci siamo trovati davanti – ha scritto Brignoccolo a commento del video – vi assicuro che dà i brividi camminare in dei posti completamente silenziosi e deserti, scortati dall esercito per entrare credevamo di essere dentro un video game. Invece eravamo nel mondo reale. Non lasciamo che cada tutto a pezzi e che la storia di Camerino cada nel dimenticatoio, noi nel nostro piccolo abbiamo provato a fare qualcosa». Ecco la zona rossa di Camerino nelle foto del dj Claudio Ricotti.
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ho un nodo alla gola nel rivedere i luoghi dei primi studi fuori sede,quelli del liceo sessantottino,nonchè quello dei miei figli, che una natura tanto cruda quanto implacabile ha reso così spettrali.