di Laura Boccanera
(Foto di Fabio Falcioni)
Civitanova capitale del gioco. Secondo i dati diffusi dal database l’Italia delle slot, la città costiera maceratese è quella in cui nelle Marche si gioca di più in euro pro capite. L’algoritmo incrocia i dati di reddito, popolazione e raccolta dal gioco (dati Aams) e fornisce informazioni su giocate pro capite, giocate complessive, numero di apparecchi fra videolottery e new slot (quelle presenti anche nei bar) e fornisce un quadro del settore nel nostro Paese. Con i suoi 2.945 euro di giocata pro capite Civitanova è avanti a comuni come Macerata (629 euro), Recanati (268 euro), Tolentino (1.191 euro), Morrovalle (760 euro), Corridonia (1.908 euro), San Severino (897 euro). Anche confrontando con città più grandi fuori provincia Civitanova rimane comunque in testa: a Pesaro ad esempio si brucia in gioco e slot 845 euro, ad Ancona 1.011 euro e a Porto San Giorgio 2.696 euro. I dati sono riferiti al 2016 e rispetto al 2015 su Civitanova c’è un incremento del 9,7% sulle giocate per un totale di giocate complessive che ammontano a 124 milioni di euro. Il dato provinciale relativo a tutti i comuni della provincia invece si attesta su 977 euro pro capite nel 2016, nel 2015 erano 921 euro, confermando una crescita. A Civitanova sono 552 gli apparecchi complessivi fra videolottery (185) e new slot (367). Un dato che non stupisce gli operatori del settore: Michele Salvatelli gestisce un bar di Civitanova, all’interno ci sono alcune new slot: «la cifra pro capite mi sembra alta, ma probabilmente è dovuta al fatto che si tratta di una media – spiega – è pur vero che chi si mette a giocare davanti ad una macchinetta non guarda l’orologio, molti ci stanno quanto un turno di lavoro, anche 8, 9 ore, altri un paio d’ore e non c’è un giorno della settimana in particolare nel quale gli utenti giocano. Si registra un incremento durante le festività come adesso e a Natale o comunque dopo il 10 del mese quando solitamente si prende paga».
A giocare, almeno nei bar, soprattutto stranieri: «senza avere dati certi credo che si possa tranquillamente dire che per il 70% sono stranieri e per il 30% italiani. Pochissime le donne e pochi anche i pensionati». A guadagnare su queste macchinette è per il 19% lo Stato e per l’8% circa titolare del locale e gestire delle macchinette. Ad esempio su mille euro di incasso di una slot per legge il 70% deve andare, alla chiusura di un ciclo, in vincita. Sulle 300 euro rimanenti lo Stato riprende 193 euro di tasse e la restante parte viene divisa fra gestore e titolare del locale. «Civitanova ha numeri rilevanti perchè arriva ad avere anche un bacino di utenza di 100mila persone e anche più – commenta Piergiovanni Mercoldi proprietario del punto Snai di Civitanova in via Buozzi – spesso veniamo demonizzati, ma non si dice mai che il prodotto più venduto è il gratta e vinci, o le videolottery e sale slot, solo alla fine le scommesse e scommesse ippiche. Il settore del gioco invece secondo me è in crisi, basti pensare che nel Duemila in Italia c’erano solo mille punti di accettazione gioco e oggi ce ne sono fra legali e quasi legali 15mila e che anche in tabaccheria o al bar si può giocare. Noi osserviamo le regole, non facciamo giocare i minori e cerchiamo di contenere la ludopatia, di far giocare responsabilmente, Civitanova non è una città malata di gioco, qui arrivano da tutta la Regione, mi sembra che ci siano problemi più urgenti come alcool e droga». Dal punto di vista del regolamento comunale è stata bocciata la mozione proposta qualche tempo fa dal consigliere Stefano Ghio che chiedeva di regolamentare a livello di orari le attività con le macchinette, ma la mozione è stata respinta. «Nell’attesa che l’Amministrazione si attrezzi per portare in Consiglio un regolamento sulla ludopatia conforme alla legge sovraordinata – dice Ghio – visto che la maggioranza non ha voluto approvare una mozione presentata da me e Pier Paolo Rossi ritenendo necessario attendere una ulteriore normativa nazionale, mi chiedevo se vi fosse la reale volontà di affrontare questo tema magari facendo rispettare nel territorio comunale tale disposizione. Se si fa un giro in zona stadio si può notare come la pubblicità relativa all’apertura o all’esercizio delle sale slot a Civitanova non sia affatto vietata».
Poi ci lamentiamo delle tasse
Grazie al Regime!!!!!!!
Aho, se dovete butta via 3000€ al mese,dateli a me che non mi farebbero schifo
Lo stato ti invita a giocare.....ci guadagna.....e poi ti cura........
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Droga di Stato.
Penso di essere titolato per scrivere qualcosa nel merito. La mia esperienza personale è quella di aver prestato in soldoni una grossa cifra ad un insospettabile ludopatico, trattandosi di un mio ex collega sul lavoro, un ragioniere con mansioni amministrative anche di molta fiducia nel maneggiare tanti “contanti”. Irreprensibile sotto ogni aspetto. Sposato, padre di due figli, maceratese in vista nei corridoi bene, sempre elegante, tutti noi colleghi alla Bartoloni avremmo acquistato la sua auto per come le teneva bene. Lo perdo di vista causa il mio lavoro, me lo ritrovo a chiedermi un prestito imbastendo una storia di lavoro fasulla, con il senno di poi, ed io fiducioso per i trascorsi da collega, gli do i soldi in prestito. Dopo due giorni vengo a conoscenza dell’enorme sbaglio fatto. Altro che lavoro, questo disgraziato si giocava tutto alle slot machines e il brutto era che tutta Macerata lo sapeva tranne me. Quello che mi ha fatto più male, é stato scoprire come possa trasformarsi una persona a causa di questo vizio che crea dipendenza. Elio, persona tutta precisina, poteva appropriarsi di soldi sul lavoro e non l’ha mai fatto, sempre in orario, vestito come un damerino….vai a pensare che a cinquanta anni diventa un altro, dipendente dal gioco delle famigerate macchinette?? Certo che no! Invece si. Io non so se mai mi verrà restituita l’importante cifra che negligentemente gli ho prestato, ma il mio intervento mira a far fare tesoro di questa mia brutta esperienza, e a sollecitare le Istituzioni per cancellare ogni sorta di gioco d’azzardo, compresa la vendita dei gratta e vinci, perché non mi piace vedere gente che si gioca la pensione correndo dietro alle chimere della vincita che ti cambia la vita!!!
Welcome to Fabolous Civitasvegas.
Vengono pagate le imposte da parte dei gestori delle slot? Oppure no? Infatti non sarebbe giusto che i clienti pagassero per le perdite e che i gestori non pagassero allo Stato le imposte sui proventi costituiti dalle suddette perdite.
Per Fabio. Perché dovrebbero dare i soldi a te?
Ieri la televisione ha detto che qualcuno spenderà i miei 133 euro per regali di Natale, adesso vengo a sapere che c’è chi si gioca anche i miei tremila euro. Sempre più attuale il pollo statistico di Trilussa.
I paradossi statali… lo stato ti toglie e poi ti cura…
Ma anziché curare il malato (in questo caso ludopatico) perché lo stato non si preoccupa di impedire che una persona normale, si ammali??? Troppo facile la risposta, anche per chi non è 100-100….