Giubbe gialle
e cassette di pomodori

IL COMMENTO - L'ultima trovata del Matteo nazionale: magliette ed emendamento pro-Pesaro per trasformare i suoi amministratori in bersagli da ortaggi

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Barnum-Fabrizio-Cambriani

 

di Fabrizio Cambriani

Eppure una ragione ci deve pur essere! Per più di due notti mi sono girato nel letto, senza prendere sonno e soprattutto senza riuscire a trovarla questa benedetta ragione. Non è possibile che un ex presidente del Consiglio dei Ministri e appena rieletto segretario del secondo partito italiano annunci la pagliacciata dell’invasione di magliette gialle nelle zone distrutte dal terremoto, così, senza alcun motivo. Infine, pensa che ti ripensa, ho trovato il motivo vero di questa niente affatto bizzarra iniziativa. Ma andiamo con ordine.

Qualche giorno fa eccellenti ed onorevolissimi parlamentari pesaresi hanno presentato un emendamento all’ennesima legge di conversione sul terremoto nel quale si riconoscerebbero agli operatori economici della provincia di Pesaro (l’unica rimasta indenne dalle molteplici e disastrose scosse) il così detto danno indiretto. L’emendamento tende a risarcire chi dovesse provare di aver subito una sensibile contrazione degli affari. Il nesso tra sisma e la riduzione del fatturato non c’è. Non esiste proprio. Volendo essere puntuali e precisi verrebbe da dire che la contrazione degli affari si registra su tutto il territorio nazionale: da Belluno ad Agrigento (lo dice l’Istat e non solo io). Però agli amici pesaresi che tanto detestano le Marche ed anelano a trasmigrare, armi e bagagli, in Romagna, stavolta il terremoto che ha fiaccato mezzo entroterra fa davvero comodo. Le risorse per finanziare questo emendamento non verranno assolutamente decurtate ai terremotati veri che ne hanno più bisogno, affermano sempre gli onorevolissimi parlamentari. Si tratta – dicono con fare perentorio e di chi la sa lunga, pensando di saperla pure raccontare – di risorse aggiuntive. Un parolone che se pronunciato perfino nei peggiori bar di Fontespina zittisce finanche i tuttologi ivi presenti e li costringe a ripiegare sull’ormai rodato argomento donne o addirittura calcio. Di risorse aggiuntive, in realtà e soprattutto in una Nazione che da otto anni è costretta a tagliare pensioni e posti di lavoro, non ce ne sono. E temo pure che non ve ne saranno per un bel po’ di anni a venire. Però esse risorse aggiuntive per gli albergatori e commercianti pesaresi verranno trovate grazie ai loro parlamentari. Il neo segretario del Pd, Matteo Renzi deve aver seguito questa vicenda e probabilmente non deve aver condiviso, né affatto apprezzato le finalità dei suoi onorevoli uomini e donne. Una misura così odiosa e iniqua nuocerebbe sicuramente alla sua rinnovanda immagine di leader carismatico di partito.
E siccome in lui alberga un filo di perfidia, deve aver pensato ad una singolare, ma giusta punizione per i suoi sconsiderati parlamentari e si è inventato questa cosa delle maglie gialle.

Dunque, domenica prossima, tutti i parlamentari, consiglieri regionali e altri amministratori del Partito Democratico si recheranno nei centri maggiormente colpiti dai diversi terremoti con la scusa di parlare con i loro abitanti, così come di solito e sempre di domenica fanno i Testimoni di Geova suonando campanello per campanello. Per non essere confusi con la gente del posto o con qualsiasi turista che di domenica e con il sole si trovasse casualmente da quelle parti, il parlamentare del Pd deve indossare necessariamente una vistosa maglietta gialla che, pure da lontano, risulti ben visibile ai presenti. Nel frattempo, una nutrita rappresentanza di ragazzotti indigeni, ben appostata fra le rovine di campanili e torri, al segnale convenuto – di solito un fischio con quattro dita in bocca – provvederà a lanciare sulla delegazione del PD giallovestita pomodori, uova fradice e altri ortaggi andati a male, che per la circostanza avranno avuto cura di portare, precedentemente ed in abbondanza, nei loro pinnacoli, trasformati, per l’occasione in altane improvvisate.
Un altro motivo, oltre all’emendamento pro Pesaro, per cui il Matteo nazionale vorrebbe trasformare i suoi amministratori in bersagli da ortaggi è quello della totale inazione della politica sul fronte della ricostruzione. Se ne è andato, mesi fa che c’erano le macerie per strada ed è ritornato che non ne hanno portata via nemmeno una carriola che fosse una.
Quindi e se le conclusioni a cui sono giunto dovessero rispondere al vero, mi dissocio da tutta la massa che sta ancora inopinatamente criticando Matteo Renzi per la suggestiva iniziativa. Non solo: la ritengo una misura giusta e necessaria e plaudo, pubblicamente al provvedimento.
Ma soprattutto domenica, sin dalle prime ore della mattinata, mi recherò a Visso con una bella cassetta di pomodori…

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