di Enrico Maria Scattolini
NON VA ! (-). Detta alla Piccinini.
O …ALLA TARDELLA. Ancora una volta uscita con la bocca amara dallo stadio (-). Non solo a causa della sconfitta (leggi l’articolo), ma pure infastidita dall’ «…ulteriore dimostrazione di immaturità tattica dimostrata dalla Maceratese». Complice Giunti: «Che purtroppo ho scelto io quest’estate».
AVREI VOLUTO ANCHE SENTIRE l’opinione di Filippo Spalletta, presente a Salò. Ma non è stato possibile per i suoi impegni personali. Nonostante la cortese disponibilità (+).
AVREI CHIESTO AL PRESIDENTE SUBENTRANTE, che da tre partite sta seguendo i biancorossi (Gubbio, Reggio Emilia ed appunto Feralpisalò), il suo parere sull’urgenza di un immediato ricorso al mercato degli svincolati (+). Una volta assunto il potere.
ATTENDERE LA FISIOLOGICA RIAPERTURA DI GENNAIO potrebbe essere infatti molto rischioso (-).
E MAGARI CONDIVIDERE CON LUI anche qualche considerazione sull’operato di Giunti. Da… persona informata dei fatti, gli avrei ribadito che l’allenatore, a mio parere, sta facendo il suo dovere (+) con il materiale di cui dispone, ma ha sicuramente la colpa (-) di non essere riuscito a dare una precisa fisionomia alla squadra.
CHE CONTINUA AD ALTERNARE frammenti di bel gioco (+), come nella frazione d’avvio del match al “Turina”, ad amnesie collettive nella concentrazione ed a flessioni di ritmo nella tenuta atletica (-): non si sa se causate da limiti tecnici e/o psicologici (carenza di autostima?), o da stanchezza per malaccorta distribuzione delle risorse…
LE SOTTRAGGONO L’EQUILIBRIO invece raggiunto, ad esempio, dall’Ancona (+). Formazione suppergiù della medesima caratura della Rata, anche se fisicamente più robusta, nella cui gestione si intravede la mano esperta di un mister del valore di Brini (+++).
SE N’E’ ACCORTO perfino il silente Strambazzi (+).
NON A CASO I DORICI, salvo l’ultimo inciampo interno con il Gubbio, stanno realizzando una lunga striscia di risultati positivi. Così si sono accomodati in una tranquilla posizione di centro classifica ed hanno dimenticato i travagli societari (+).
CERTAMENTE non per peculiari qualità stilistiche (-).
LA MACERATESE NO! E’discontinua: bella e fragile al tempo stesso. Sa manovrare con eleganza, palla a terra, nei momenti d’ispirazione (+), ma poi puntualmente si disunisce nelle parentesi sensibili del match (-). Subendo sconfitte sovente giudicate nel complesso immeritate.
LA SITUAZIONE sarebbe diversa (+) se fosse più concreta in attacco.
ESEMPLARE (ENNESIMA) DIMOSTRAZIONE l’incontro di Salò. Se Colombi (-) avesse avuto migliori riflessi, poco dopo il quarto d’ora di gioco, sull’incisiva incursione da destra di Turchetta, sarebbero stati i biancorossi e non i padroni di casa (probabilmente in fuori gioco) ad andare in vantaggio. Grazie anche ai prodigiosi interventi di Forte.
SE PALMIERI, cinque minuti prima del raddoppio bresciano, fosse stato più preciso nel calciare a botta sicura, occasione conseguente al suo imprendibile dribbling fra le maglie della retroguardia avversaria (+), la Rata avrebbe pareggiato. A dieci minuti dal termine dell’incontro.
SI’ PALMIERI, l’unico, il ragazzino! , ad avere spunti di speranza biancorossa (+). Ma è relegato sulla panca ad ingannare gran parte del suo tempo (-).
EPISODI CHE SI RICOLLEGANO ad analoghi verificatisi a Bergamo, contro l’Albinoleffe, ed a Reggio Emilia. A significare che sono difetti non contingenti ma strutturali (-).
TALVOLTA APPESANTITI (-) DALLA JELLA, come accaduto anche al “Turina” un attimo antecedente il gol di Gerardi. Quando una conclusione di Petrilli – l’unica apprezzabile della sua partita – è stata ribattuta da Allievi, con il portiere lombardo in grossa difficoltà, fuori dai pali.
QUESTA è la realtà dei fatti! (-); e così, appunto… non va! Non può proprio andare.
ACCUSARE GIUNTI DI TUTTO è facile e pure abituale esercizio dialettico (-), che però sfiora appena la problematica di fondo.
COME LA STERILITA’DELLA LINEA DI PUNTA. Incapace di dare corpo persino alle più felici espressioni di gioco (-).
IN QUESTO CONTESTO, la prima parte del campionato sta ampiamente documentando l’ininfluenza (-) degli schemi tattici, nel frattempo con diligenza praticati da Giunti, sull’efficacia offensiva..
DALL’ATTACCO A TRE PUNTE, criticato perché toglie consistenza al centrocampo; a quello a due (Colombi /Palmieri o Allegretti), che ha deluso; infine ad un solo vertice (Colombi), supportato sugli esterni da Petrilli e Turchetta, impegnati – soprattutto il primo – anche nelle coperture in zona intermedia.
QUEST’ULTIMO UTILIZZATO, al netto delle sostituzioni finali, sabato scorso a Salò. Senza alcun beneficio (-).
E’ AUSPICABILE PERTANTO CHE LA NUOVA DIRIGENZA sappia guardare in faccia la realtà. Con il coraggio delle relative, tempestive decisioni (+).
NON SOLO PER IL REPARTO FINALIZZATORE, dove non è stato trovato adeguato sostituto di Kouko, frettolosamente ceduto per un piatto di lenticchie (50mila euro), ma anche nelle altre linee (-).
AFFRONTARE SABATO PROSSIMO IL PARMA ALL’HELVIA RECINA in simili condizioni, è un impegno da brividi. Ovviamente ineluttabile, però anche non impossibile se società e tifoseria sapranno compattarsi intorno alla squadra (+). Che dovrebbe trovare l’orgoglio della grande, disperata impresa. Mai da escludere nel calcio.
AD AGEVOLARLA potrebbe contribuire l’iniziativa del gran tifoso osimano Alessandro Chiaraluce -esponente di “Forza Rata”- di acquistare, a sue spese, le gloriose maglie a strisce verticali biancorosse (+). In luogo di quelle attuali, d’un bianco anonimo. Questione di tempo.
NELLA SETTIMANA SUCCESSIVA dovrebbero poi schiudersi migliori orizzonti. Se, lunedì 14 novembre, sarà firmato il passaggio di proprietà e se Spalletta ed i suoi collaboratori si metteranno subito al lavoro (+).
NON PRIMA PERO’ DEL BENESTARE DELLA LEGA PRO riguardo alla nuova fidejussione (+), che, secondo il “preliminare”, dovrebbe da subito sostituire quella attuale della dottoressa Tardella.
LA QUALE A SALO’, IN SALA STAMPA, ha però dichiarato che il titolo non è stato ancora presentato (-).
COME HO GIA’ SCRITTO, A ME RISULTA invece che la bozza della garanzia sia da qualche giorno all’esame degli uffici legali fiorentini, che hanno nel frattempo provveduto alla traduzione del testo dal tedesco. Se approvato (+), dovrebbe essere subito emessa da un’importante banca svizzera.
SPERO CHE SIA COSI’(+), perché ovviamente si tratta d’un passaggio assolutamente dirimente.
SPALLETTA MOSTRA la massima tranquillità(+).
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HELVIA DI RICINO
Sono quasi del tutto in sintonia con l’amico Enrico.
Giunti ha dato un gioco anche piacevole alla squadra. Ingiuste le continue tirate di orecchie da parte della Tardella.
Tatticamente credo che occorra giocare con due punte (Colombi e Palmieri) con Petrilli trequartista. Il centrocampo dovrebbe assecondare maggiormente l’attacco.
Episodi negativi
Gol regolare annullato a Reggio, gol in fuori gioco del Feralpi, rinvio della partita con Lumezzane (se vinta la rata sarebbe praticamente a metà classifica).
Imprudente l’esternazione della Tardella a fine partita. Arrivi presto il 14 per porre fine a questa situazione di stallo. Necessitano rinforzi prima di gennaio.
Dallo porto continuano ad arrivare insulti alla mia persona, non hanno altri divertimenti evidentemente!!
Voglio rendere omaggio ad un atleta deceduto oggi: Bizzarri, civitanovese, che ha onorato il calcio marchigiano in ottimi campionati di serie A.
CIVITANOVA SALUTA CLAUDIO BIZZARRI, CUORE ROSSOBLU
Ultimo saluto a Claudio “Caio” Bizzarri l’ex calciatore civitanovese, scomparso all’età di 83 anni – era stato colpito in passato da ictus – domenica scorsa. Bizzarri è stato senza dubbio il giocatore nato a Civitanova che ha toccato i livelli più alti nel calcio. Iniziò la carriera nei primi anni ’50 con la Civitanovese, poi passò al Venezia, in Serie C, dove rimase due stagioni. Nel 1954 fu tesserato dalla Fiorentina (allenata da Fulvio Bernardini), allora ai vertici del calcio nazionale ed europeo. Con i viola, con cui giocò quattro campionati, Bizzarri vinse lo scudetto nel 1956 e disputò la finale di Coppa Campioni (con il Real Madrid di Di Stefano) l’anno successivo. Nel 1958 Claudio – che da giovane giocò in Nazionale B – passò alla Lazio sempre in Serie A, con cui restò cinque stagioni e già alla prima vinse la Coppa Italia. Con la squadra capitolina, di cui fu capitano, concluse la carriera professionistica (176 presenze e 38 gol in Serie A). Bizzarri, uomo dal carattere difficile poco incline alla disciplina, era un’ala potente (dall’ottimo tiro) che aiutava il centrocampo per poi accentrarsi in attacco. Le sue doti furono valorizzate nella Fiorentina da Fulvio Bernardini, icona del calcio italiano (CT della Nazionale, tecnico del Bologna “che tremare il mondo fa, scudettato dopo spareggio con l’Inter). Dopo aver calcato i più prestigiosi campi europei – giocato Coppa Campioni e Coppa delle Fiere – Bizzarri nel 1963 tornò alla Civitanovese (con cui chiuderà poi l’attività agonistica) del presidentissimo Santori, reduce dai tornei di Serie C. La stagione successiva passò alla rivale Maceratese, che salvò (lui civitanovese!) con un gol all’ultima giornata dalla retrocessione in quarta serie. Un monito per i cultori del bla bla e del razzismo anticivitanovese alla Valentini, che questi eventi seguendo il calcio da 66 anni dovrebbero ricordare. Ai civitanovesi che si dilaniano in discussioni sull’intitolazione dello stadio, il destino ha posto di fronte il nome giusto: Claudio Bizzarri, calciatore rossoblu che ha raggiunto i livelli più alti. Il 2019, centenario della fondazione della società, sarebbe la ricorrenza giusta per il riconoscimento. Quale commosso commiato a Bizzzari, la formazione della Fiorentina che disputò il 30 maggio 1957 a Madrid – di fronte a 125 mila spettatori – la finale di Coppa Campioni (contro il Real vittorioso: reti di Di Stefano e Gento): Sarti, Magnini, Orzin, Cervato (Cap), Scaramucci, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, BIZZARRI (All. Bernardini). Addio, Claudio, cuore rossoblu!
ricordiamo a caporaletti che A) in questo post di parla della maceratese e non degli ex…
B) che se citano’ ha come unico ex importante Bizzarri…allora non abbiamo altro da dire visto che macerata di giocatori importanti ne ha dati tanti alla serie A…due nomi su tutti??? Dino Pagliari,(ma anche Giovanni),Pino Brizi,e potremmo continuare….
ma di Cerolini il pesce in barile non parla???’
Guarda che Valentini ha ricordato Bizzarri prima di te….
Il sottuttoio mi accusa che dovrei conoscere la storia di Bizzarri quando mi sembra di essere stato il primo a ricordarlo.
E’ fuori di testa.
Per la serie di ex calciatori maceratesi che hanno calcato gli scenari della serie A vorrei ricordare: Mari, Giovanni, Pagliari, Dino Pagliari, Brizi, Malizia, Nobili, De Rossi, Melchiorri, Berti, Valiani, Turchetto, Agabitini, Porro, Siroti e l’allenatore Colantuono (mi scuso con chi ho dimenticato). Possono bastare? La stessa Portorecanati ne ha avuti 2 importanti: Panetti e Palanca!!
Il Sig. Caporaletti aveva ricordato Claudio Bizzari in un precedente post.
https://www.cronachemaceratesi.it/2016/11/05/maceratese-trasferta-amara-a-salo/882944/#comment-257934
Mi pare che da ambo le parti si sta cadendo sempre piu’ nel ridicolo.
All’amico di civitanova, ma non ha pensieri più importanti, tra poco potrebbe essere un venerabile rappresentante della cittadinanza civitanovese, addirittura viste le sue competenze potrebbe avere un assessorato unico, cultura, sport, dove sciorinare tutto il suo sapere per la gioia di tanti concittadini, o sbaglio?? Al caro ingegnere , ignorare, è meglio che rispondere , perseverare sulle solite storie è diabolico.
Mi sembra incredibile che si arrivi al punto di accapigliarsi sul ricordo di Caio Bizzari.Un grande in assoluto,che ho conosciuto e stimato.Condoglianze alla famiglia.
GIOCATORI DI SERIE A E FINALISTI DI COPPA CAMPIONI
Che dire, quando non si hanno argomenti, si toccano solo quelli che fanno comodo. Così si finge di aver ricordato per primo il campione Bizzarri, mentre è chiaro il riferimento di Valentini al mio precedente post (che Micucci correttamente riporta). Si cita inutilmente una sequela di calciatori di Serie A che hanno giocato a Macerata, alcuni non originari di tale città. Anche Civitanova (nati in questa città) ha avuto giocatori in Serie A, oltre a Bizzarri (Ciccarelli e Ripari i primi che vengono in mente). Nel mio post scrivo di risultati prestigiosi: scudetti, coppe italia, finali di coppa campioni. Bizzarri, ricordo, ha giocato la finale di coppa campioni al “Bernabeu” di Madrid (125 mila spettatori) con il Real di Di Stefano. Valentini, che segue il calcio da 66 anni, sa che Alfredo Di Stefano in ogni classifica è riportato tra i 4-5 calciatori più forti di sempre, con Pelè e Maradona? Non si capisce di cosa si sta parlando, probabile che a qualcuno (che ricorre a gratuite offese), in similitudine con il terremoto, sia “sfollato il cervello”! Chiudo considerendo che non esiste giocatore nativo di Macerata – nemmeno a “cercarlo con la zeppetta” – che abbia raggiunto i livelli calcistici di Bizzarri. Perciò, nel momento della scomparsa, chiniamo il capo rispettosi davanti ad un campione che ha onorato il calcio maceratese. Salvò la Rata nel 1965 – con una rete all’ultima giornata – dalla retrocessione in Serie D. In questa stagione non c’è civitanovese che vi possa aiutare nella salvezza, perciò direbbe Totò: Arrangiatevi!
la cosa che fa’ veramente specie e’ che il ramarro civitanovese torna a ciarlare solo nel momento in cui la rata scivola in zona playout perche’ nel momento in cui ci siamo issati al di fuori di tale zona calda l’amico era sparito come la neve al sole.
e pensare che tal persona alberga nel luogo in cui la settimana scorsa dopo una lieve scossa in mare in massa aspettavano tremebondo lo tsunami….