di Andrea Busiello
Maceratese sconfitta all’inglese a Salò: a sancire il 2 a 0 finale in terra lombara le reti, nella ripresa, di Gerardi e Bracalenti. Ko meritato per gli uomini di mister Giunti che nel corso dell’intera gara si sono resi pericolosi di rado dalle parti dell’estremo difensore locale. Stessa cosa invece non può dirsi per la Feralpi che ha trovato un Francesco Forte in giornata super, capace di evitare in almeno tre circostanze la capitolazione con interventi prodigiosi. La sconfitta odierna riporta Colombi e compagni in zona play out e sabato prossimo all’Helvia Recina i biancorossi affronteranno la corazzata Parma, prima in classifica a quota 24.
LA CRONACA -Mister Giunti ritrova capuitan Quadri in mediana dopo l’infortunio. Il primo tempo è davvero avaro di emozioni. Al 2′ ci prova Colombi su calcio di punizione ma il suo tentativo si spegne sul fondo. La Feralpi ha una ghiotta chance al 10′ ma Forte manda in corner il colpo di testa di Guerra. Il terreno di gioco è pesante e le squadre non pungono, l’ultima emozione del primo tempo la regala il tiro di Guerra al 42′ ma la sua conclusione termina alta sopra la traversa. Nella ripresa i locali spingolo sull’acceleratore e conquistano il successo. Al 4′ miracolo di Forte sul colpo di testa di Guerra. La Maceratese risponde con petrilli al 6′ ma la sua conclusione da dentro l’area viene deviata in corner. Il gol della Feralpi arriva al minuto otto: è Gerardi a realizzare da due passi dopo un’azione insistita dei padroni di casa. La reazione dei biancorossi è blanda e si esaurisce con il tentativo di Quadri dalla distanza al 16′. E’ sempre Forte ad ergersi a protagonista: al 27′ si oppone alla grande al colpo di testa di Gerardi. Il neo entrato Palmieri al 34′ ha la chance del pareggio ma la sua conclusione da dentro l’area viene ribattuta in corner. Il raddoppio arriva al 41′: azione di contropiede della Feralpi con Parodi che serve Bracalenti e pallone in rete. Sconfitta meritata per la Maceratese.
il tabellino:
FERALPISALO’: Livieri 6, Aquilanti 6, Staiti 6,5, Settembrini 6,5, Maracchi 6 (84′ Davì sv), Bracalenti 6,5, Allievi 6, Guerra 6,5, Gerardi 7 (78′ Romero sv), Parodi 6,5, Gambaretti 6,5. A disp: Romeda, Ruffini, Bizzotto, Gamarra, Turano, Boldini, Luche, Codromaz. All: Asta.
MACERATESE: Forte 7,5, Broli 5,5, Gattari 5,5, De Grazia 6, Quadri 6, Colombi 5,5, Turchetta 6 (80′ Allegretti sv), Petrilli 6 (66′ Palmieri 6), Ventola 6, Malaccari 6, Perna 5,5. A disp: Moscatelli, Gremizzi, Bondioli, Marchetti, Cantarini, Massei, Quadrini, Mestre, Bangoura, Franchini. All: Giunti.
ARBITRO: Pietropaolo di Modena.
RETI: 53′ Gerardi, 86′ Bracalenti.
NOTE: Ammoniti Perna, Forte, Davì, Allievi.
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Nel gioco del calcio la prima regola e’ fare gol. Se si sbagliano le ghiotte occasioni ti capitano il risultato e’ scontato.
La squadra e’ scarsa, servono almeno 5/6 elementi di categoria.
IMPOSIMATO: UN FANATISMO A PROVA DI TERREMOTO!
E’ rimasto Imposimato, l’ultimo “giapponese biancorosso”, a commentare le disfatte della Rata. Suo l’unico post alla settimanale rubrica di Scattolini Enrico Maria e suo il solitario commento alle due pappine rimediate dai pistacoppi a Salò. Nemmeno il terremoto che ha devastato buona parte della nostra provincia – come nemmeno la guerra aveva fatto – ha scalfito il radicato fanatismo di Imposimato. Evidentemente egli non ha parenti o amici colpiti dai tragici eventi, limitamdo le sue relazioni sociali ai commenti su CM, cui sta quotidianamente “appiccicato”. A questo proposito, emblematica la sua fuga davanti alla richiesta di un confronto avanzatagli da un sostenitore della Rata. Imposimato è scappato spaventato, quasi il cotifoso pistacoppo volesse incrinare le “verità calcistiche” di cui egli è depositario. Che brutta serata avrà passato, dopo le sgradevoli notizie giunte da Salò, dove l’ex Ancona (risolti i problemi societari, i dorici stanno staccando la Rata) Parodi con le sue scorribande sulla fascia sinistra ha determinato la vittoria dei bresciani. Per Imposimato una misera cena con due pere cotte (produzione Feralpi)e come bevanda il “prelibato” ricino, poi pipì e a letto presto. Nelle speranza che si sia ricordato di indossare il pannolone, per non imbrattare le lenzuola. Chissà come avrà preso la nuova debacle biancorossa la “presidente uscente” Tardella, che dopo quella di Reggio Emilia aveva, nella sostanza, definito mister Giunti (da lei scelto), un “incapace”. La squadra biancorossa gioca a buoni livelli un tempo (la gara ne prevede due) e non vengono impiegati i giovani. Per Palmieri, che appare il più pericoloso davanti (si procura pure rigori inesistenti, come a Gubbio), solo scampoli di partita. La “rapina a mano armata” (definizioine di un sito eugubino) compiuta in Umbria non verrà dimenticata facilmente dall’ex Magi. Continuando con l’attuale andazzo, nelle prossime gare la Rata affronterà le prime in classifica: Parma e Bassano (il Fano l’ha raggiunta e la penultima Mantova dista un punto), bisogna consigliare ad Imposimato una buona scorta di “ricino” e pannoloni. Nell’attesa del passaggio delle consegne al “presidente entrante” (resta il mistero per cui un “siculo-svizzero” decida di acquistare la Rata), a cui i tifosi biancorossi hanno dichiarato con striscioni la loro “simpatia”. Ma l’indefesso fanatismo di Imposimato regge alla prova dei fatti (e ai terremoti): per lui la nuova dirigenza raggiungerà “l’obiettivo serie B”, fallito la scorsa stagione. Nei cieli sopra Macerata gli asini continuano a volare!
La Maceratese prende 2 pere a Salò mentre la Civitanovese, il cui Presidente è stato invitato dai propri tifosi a consegnare le chiavi in Comune, rimedia 2 mozzarelle a Campobasso. Nel frattempo i Ramarri, dopo una serie di batoste, alcune con 3 pappine sul groppone, prendono un brodino in quel di Lumezzane.
Per quanto riguarda la partita di Salò, contro una squadra tra le più forti del girone, si è confermato il problema del goal
per la Rata. Ad ogni modo la squadra biancorossa, a mio parere, ha giocato bene, seppure a tratti, creando 3 o 4 palle goal (vedasi commento di Asta,allenatore del Feralpi). Alcuni episodi sono stati ancora una volta sfavorevoli: primo goal dei padroni di casa in fuorigioco, tiro di Petrilli respinto da un difensore sulla linea a portiere battuto mentre a Reggio Emilia era stato annullata a Palmieri una rete regolare. Quanto alle parate di Forte il portiere fa parte della squadra. Ciò non toglie che per essere competitivi per la salvezza occorrono almeno altri 3-4 giocatori di categoria.
@Caporetto
Non c’e’ rimedio
Pescia’, ricoveratelo, vi diranno perche’ l’avete portato cosi’ tardi. E’ irrecuperabile. Naturalmente allo porto tutto ok. Perché non vai a …..come cantava Sordi?
CIVITANOVA PIANGE CLAUDIO BIZZARRI, MA CM TACE
E’ scomparso ieri all’età di 83 anni il calciatore civitanovese Claudio Bizzarri. Claudio era stato stato colpito da ictus e da tempo la sua vita era cambiata. Bizzarri è stato il giocatore nato a Civitanova che ha raggiunto i più alti livelli nel calcio. Iniziò la carriera nei primi Anni ’50 con la squadra della sua città. Poi passò al Venezia in Serie C, dove rimase due stagioni. Nel 1952 fu acquistato dalla Fiorentina, allenata da Fulvio Bernardini, allora ai vertici del calcio nazionale. Con i viola, con cui giocò quattro campionati, Bizzarri vinse lo scudetto nel 1956 e disputò la finale di Coppa Campioni (contro il Real Madrid di Di Stefano) l’anno successivo. Claudio, che fece parte della Nazionale B, vinse anche alcuni trofei internazionali ora non più in calendario. Nel 1958 Bizzarri passò alla Lazio, con cui rimase 5 stagioni, e nella prima di esse conquistò la Coppa
Italia. Con la squadra romana, di cui fu capitano, Claudio concluse la sua esperienza nel calcio professiobnistico, con 176 presenze e 38 reti in Serie A. Bizzarri, ala potente, dall’ottimo tiro, amava collaborare con il centrocampo per poi accentrarsi in attacco. Le sue doti furono individuate e migliorate ai tempi della Fiorentina da mister Bernardini, icona del calcio nazionale (Ct della Nazionale, tecnico del Bologna scudettato “che tremare il mondo fa”). Dopo aver calcato i principali campi nazionali ed europei, Bizzarri nel 1963 tornò alla Civitanovese del presidente Santori, retrocessa dopo i tornei di Serie C. La stagione sucessiva Claudio passò ai cugini della Maceratese, che salvò (lui civitanovese) con una rete all’ultima giornata dalla retrocessione in Serie D. Un monito ai tanti blablatori, alla Valentini, che tranciano giudizi anticivitanovesi su CM. La notizia della morte di Bizzarri, grande del calcio maceratese, è stata purtroppo ignorata da CM. Ai civitanovesi che si arrovellano sull’intitolazione dello stadio, il destino ha posto davanti il nome giusto: Claudio Bizzarri, giocatore che nella storia rossoblu ha toccato i livelli più alti. Siccome occorre del tempo dalla morte del personaggio per l’intitolazione, il 2019 ricorrenza del Centenario della società sarebbe l’occasione giusta. Come ultimo saluto a Claudio, cui va l’omaggio commosso di ogni sincero sportivo, la formazione della Fiorentina che il 30 maggio 1957 disputò a Madrid (contro il Real vincitore: reti di Di Stefano e Gento) la finale di Coppa Campioni: Sarti, Magrini, Orzin, Cervato (Cap), Scaramucci, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, BIZZARRI (All. Bernardini). Ciao Claudio, cuore rossoblu!