Il calcolo sulla popolazione in provincia, in rosso le due location individuate dal Comune per l’ospedale unico
Da sinistra Tristano Luchetti, Romano Carancini, Narciso Ricotta, Marika Marcolini
di Federica Nardi
(foto di Andrea Petinari)
La Pieve o il centro fiere di Villa Potenza. Terreni pubblici o di privati che già hanno dato la disponibilità a cederli senza specularci sopra, abbastanza ampi per ospitare un nuovo grande ospedale, vicini alla viabilità principale ma con la chiave di volta della realizzazione della bretella Mattei – La Pieve e dello svincolo di Campogiano, dove i finanziamenti sono già previsti da Comune, Regione e Quadrilatero. Ecco la proposta del comune di Macerata sulle location dove ospitare il futuro ospedale unico di Area vasta. «Una scelta che in Giunta e con la maggioranza è stata fatta per prendersi carico di tutta la comunità», dice Romano Carancini, che oggi parla anche da presidente dei sindaci di Area vasta 3. E aggiunge: «Siamo baricentrici non solo tra costa e entroterra ma anche tra nord e sud. Tuttavia non ci sentiamo primi e ci mettiamo in condizione di umiltà come hanno fatto gli altri Comuni. La nostra certamente è una proposta autorevole ma ora la Regione, a prescindere dalla scelta che sarà fatta, deve programmare immediatamente il nuovo ospedale nel piano finanziario e in quello politico amministrativo. Quella dell’ospedale unico è un passaggio storico per tutta la provincia che difficilmente potrà ripetersi».
Il rendering del progetto di ospedale a La Pieve
LA PIEVE – Il piano di fattibilità dell’Asur, presentato a giugno, ha tracciato la direzione e Macerata l’ha seguita: «Il documento – dice Carancini – parlava di un bacino di almeno 300mila utenti, 550 posti letto, 10 sale operatorie e circa 7 ettari di terreno. Alla Pieve abbiamo 5 ettari pubblici (dove attualmente ci sono un maneggio e un tiro a segno, ndr) più un’area privata dove il proprietario ha già dato la disponibilità a cedere i terreni in cambio di aree agricole. A livello urbanistico è compatibile perché il Piano regolatore prevede in quella zona la possibilità di realizzare strutture pubbliche sovracomunali, come un ospedale. In più chiederemo, dato che poco distante passa la linea ferroviaria Civitanova-Fabriano, di realizzare una piccola stazione che renderebbe la struttura raggiungibile su rotaie anche da fuori provincia». Il progetto dell’Ufficio tecnico ha studiato una struttura «che non sia una cattedrale nel deserto – dice il dirigente Tristano Luchetti – ma compatibile con il territorio e anche compatta così come ci ha indicato l’Asur». Qui, come nella seconda proposta, c’è la possibilità di realizzare un’elisuperficie.
L’area a Villa Potenza
IL CENTRO FIERE – La seconda ipotesi sul tavolo è quella di ripensare interamente l’area dell’ex foro Boario di Villa Potenza, dicendo addio al centro fiere per far posto all’ospedale. «Qua parliamo di una vallata – dice Carancini – che fin qui ha avuto meno opportunità. Con l’ospedale si può immaginare anche un collegamento viario tra costa ed entroterra». Anche in questo caso, dice il sindaco, «il piano regolatore permetterebbe la costruzione dell’ospedale, i terreni sono in parte comunali in parte dell’Ircer e si trovano vicino a un sito archeologico e a un ramo fluviale, due elementi di ricchezza per la zona». Inoltre sono già presenti tutte le reti tecnologiche (gas, fognature, elettricità, acqua e così via), utili per la nuova struttura.
Romano Carancini
IL VECCHIO OSPEDALE – L’ipotesi dell’ospedale unico «non annienta le strutture esistenti – precisa Carancini – che comunque dovranno garantire l’emergenza. Anche se concentrando i servizi in un’unica struttura potremmo essere in grado, come suggeriva il piano di fattibilità dell’Asur, di autofinanziarci il nuovo ospedale nel giro di 20 anni solo attraverso le economie di scala derivanti dalla riduzione dei costi di manutenzione e personale».
NON E’ UNA GARA – Carancini lancia un appello ai sindaci di Area vasta: «Per tanti anni abbiamo rinunciato a discutere di questo tema e forse questo è stato il più grave dei mali. Non dobbiamo avere paura di fallire. Questo è il momento in cui alziamo la testa e ci mostriamo compatti insieme alla popolazione». E su questo punto Carancini non dimentica «il passaggio delicato che stiamo vivendo sui servizi – conclude – Si stanno chiudendo alcuni passaggi, come i bandi per i nuovi primari, che ci restituiranno un po’ di dignità». La scadenza per la presentazione delle proposte di location per l’ospedale unico è il 31 ottobre. Per adesso oltre a Macerata si sono candidate ufficialmente Civitanova, San Severino e il trio Montecosaro, Monte San Giusto, Morrovalle.
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Alla pieve c’era anche una discarica ….o sbaglio !!!! Villa potenza sarebbe il posto migliore …
Il posto migliore sarebbe a piediripa zona dietro al centro commerciale dove hanno fatto quella variante a doppio senso che dalla filiale banca marche porta verso il centro commerciale
Sì , presidente … spendiamo altri soldi pubblici x non far funzionare neanche qsta mega struttura… non bastano quelli già buttati dalla finestra….???
FATE FUNZIONARE GLI OSPEDALI ESISTENTI, POTENZIATE I CENTRI MEDICI SUI PAESI, RUBATE MENO…E VEDRETE CHE LA SPESA SARÀ MOLTO INFERIORE.
Non si capisce il motivo di fare un altro mega-ospedale. A che serve?
…A sperperare denaro pubblico in maniera indecente.
Perché non ne facciamo solamente uno per tutta la regione……ma andate a ca..re!!!!
Si chiudono i piccoli ospedali e ne facciamo dei nuovi, mah …..
Andiamo per l’ospedale unico, vediamo quello che si potrà fare… Io ho tanti dubbi sia per i tempi di realizzazione che per la speditezza burocratica con la quale si potrà arrivare ad un punto fermo. Vedo il tutto come un miraggio che, se potrà sfociare nella realizzazione di un progetto, impegnerà molti, molti anni.
E la nostra Sanità regionale continuerà a ” navigare a vista “.
Molto recentemente mi sono ricoverato all’Arcispedale Santa Maria Novella di Reggio Emilia per un intervento chirurgico necessario. I giorni di degenza mi hanno messo di fronte una sanità troppo lontana da quella della nostra regione, vorrei dire, una sanità al top in tutti i sensi dove il cittadino trova il conforto pieno alle sue necessità.
Organizzazione del lavoro, tecnologia avanzata in ogni settore, professionalità indiscussa a tutti i livelli,
assistenza al malato, burocrazia ridotta al minimo, queste le caratteristiche di una sanità che a noi marchigiani risulta sconosciuta.
Se dobbiamo aspettare, per poter almeno giungere a quel livello, mi pare di capire, dovremmo attendere almeno quasi mezzo secolo.
Per Ginobili. Si potranno raggiungere i livelli di qualità dell’Emilia Romagna tra 50 anni solo se si cambia registro da domani. D’altra parte non è detto che i Marchigiani, compreso il governatore, siano meno bravi dei Romagnoli.
L’ospedale unico è il figlio dei tagli alla sanità, tagli che a loro volta sono figli del pareggio di bilancio che l’Europa ci ha imposto assieme all’euro.
si ma dopo c’è da rifare anche un centro fiere nuovo
Voto per il piano B perché è quello più vicino al “costruire sul costruito” e al “consumo di suolo zero”, qualcosa a cui tutti noi, amministrazioni in primis, dovremmo tenere.
Se non erro sembrerebbe che a Macerata al momento manchino le apicalità e professionalità necessarie per un semplice accatastamento (rilievi ed inserimento nelle mappe ad opera di un professionista “esterno” https://www.cronachemaceratesi.it/2016/10/18/parksi-non-e-accatastato-marchiori-la-parte-urbanistica-spettava-al-privato/873149/).
Eppure, come se nulla fosse, adesso addirittura ci si presenta il progetto completo per un ospedale: se sorgono dei dubbi credo sia legittimo.
Ma passiamo oltre.
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IPOTESI PIEVE
Come qualcuno ha già detto l’ospedale rischierebbe di sorgere ad un tiro di schioppo da una ex discarica, il che non mi sembra proprio il massimo e già dovrebbe far riflettere su determinate proposte…
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A proposito: chi è il soggetto privato che sarebbe disposto a fare “lo scambio”??
Per completezza dell’informazione: si potrebbe sapere chi è questo soggetto sembrerebbe già d’accordo con il Comune per cedere della terra ed averne in cambio altra (DOVE??) agricola?????
Chi è che garantisce che poi tale terreno agricolo, dato in scambio, rimanghi agricolo o invece (come purtroppo già altre volte accaduto in Italia, per operazioni simili) non cambi, magicamente, di destinazione diventando edificabile/speculativo??
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Quindi al momento l’idea della strada di scorrimento alla Pieve (come del resto il il nuovo ospedale) è tutto sulla carta: se inizia l’uno e la seconda ha intoppi o rallentamenti, poi, ci sarebbe da ridere: non sarebbe meglio allora scegliere una location dove le strade già esistono e non si deve mettere mano??
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Visto che in città abbiamo un classico esempio di come poi le opere (per mille motivi) non partano (Cittadedlla dello Sport, Piscine Fontescodella e prima Nuovo Centro Fiere) oggi nessuno può garantire che ospedale e bretella vedano la luce assieme e siano, entrambi, pronte allo stesso momento: tale azzardo è veramente grosso per chiunque, ed estremamente pericoloso per la città….
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IPOTESI CENTRO FIERE
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Anche qui, a guardare bene, sembra essere solo il vecchio progetto del super-mega-centro-fiere, trasformato in ospedale.
Cioè sembrerebe di massima un vecchio progetto con un nuovo trucco e qualche puntura di botox per farlo sembrare più giovane…
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Una quindicina di anni fa (sebbene anche qui la viabilità mancava e si ipotizzava un mooooolto “teorico” collegamento veloce Porto Recanati/Macerata con supestrada) si parlava di ristrutturare e allargare il Centro Fiere, inglobando i terreni del CeMaCo e quelli dell’IRCER, ed addirittura fare ache un Parco Urbano lungo il fiume, da Villa Potenza verso il Centro Fiere novello…
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Mi pare che, cambiando soltanto le virgole, la base sia sostanzialmente la stessa.
Ed anche qui (allo stato attuale) si cozza con la mancanza di un collegamento veloce, oltre che di una mancanza di collegamento tra le 2 valli.
Se poi qui il problema fosse eventualmente risolto dalla realizzazione (per ora sulla carta) della Pieve-Mattei (e prosecuzione della stessa -dalla Galleria delle Fonti a tagliare Villa Potenza) si cozzerebbe comunque con l’inadeguatezza delle strade odierne che, sicuramente, non potrebbero sostenere un traffico in aumento esponenziale, rispetto ad oggi.
Gia oggi sull’asse di collegamento viario esistente ci sono problemi (sulla rotonda -di RECENTE realizzazione- di fronte alla Palesta di Fonte Scodella e dell’ingresso della Galleria il terreno già sta vistosamente cedendo) ed anche qui ci sarebbe da prevedere (PRIMA, non dopo!!) un completo rifacimento delle strade esistenti, per non avere, poi, problemi di avvallamenti, buche, rattoppi e cedimenti)….
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Credo sia davanti agli occhi di tutti (e solo chi non vuole vedere sceglie di essere cieco) che la tanto proclamata e decantata “Grande Rivoluzione Culturale (ma sarebbe più onesto definirla Grande Involuzione Culturale) sia solo uno scatolone assolutamente vuoto dove, a suon di proclami e paroloni e show mediatici, si tenta di mascherare le poche idee (spesso confuse).
Come mai il baricentro sta sempre tra Macerata e Civitanova? Esiste anche la zona ovest della provincia… sbaglio?
«E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.»
(Dino Campana)
Per Bompadre. Funzioneranno, ma forse non avranno posti-letto.
@ Alessandro Censi
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Comprendo la sua preoccupazione: se la posto del Centro Fiere si fa l’Ospedale, poi serve un nuovo Centro Fiere….
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Visti i precedenti italici SE l’Ospedale si farà a Villa Potenza (e dalla Villa sparisce il Centro Fiere) può star quasi sicuro che, ancora prima che venga posta la prima pietra dell’Ospedale, come per magia dal nulla, molto probabilmente spunteranno idee, progetti e rendering vari su dove e come fare un nuovo Centro Fiere.
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L’esperienza italica degli ultimi 100 anni insegna che, se ci sono di mezzo denari pubblici, le idee non mancano mai, così come non mancano gli imprenditori che usano denaro altrui…
E poi è conseguente: se si farà l’Ospitale a Villa Potenza [[[già non le sente le grida????]]]]: come poter lasciare Macerata senza Centro Fiere??
Impossibile, anzi I M P O S S I B I L E!!!!
Quindi, se la scelta è questa, stia sicuro che su qualche altro terreno un nuovo Centro Fiere si farà.
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Anzi le dirò di più: quasi prevedo il futuro…
Che in qualche secreto cassetto vi siano già i modelli ed i disegni non sarebbe cosa del tutto impossibile.
Quando si pianificano queste grandi opere, spostamento di Ospedali e Fiere NULLA è lasciato all’improvvisazione o al caso.
Poi ci faranno credere che, grazie ad Harry Potter, dal cilindro uscirà un “nuovo” progetto.
Ma è presumibile (vedendo come si è fatto in Italia negli ultimi 100 anni) che tale progetto (fin nei minimi particolari) era già pronto, magari probabilmente PRIMA ancora che si ventilasse l’ipotesi dell’Ospedale a Villa Potenza…
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This is Italy, strange day indeed
Non ci pensare neanche. Macerata fa pena per l’ospedale che ha
Grande operazione l’ospedale unico provinciale come centro di eccellenza, gli altri ospedali riconvertiti in case della salute o per cure intermedie ( civitanova e una parte di Macerata)
Molte strutture sono ormai vecchie di 30/40 anni e non ha molta logica fare interventi pesanti; spesso non sono antisismiche e hanno classi energetiche molto scadenti
farlo a Villa Potenza, significa andarsi a imbottigliare, i mezzi di soccorso devono arrivare subito, ci servono strade a scorrimento veloce, e superstrada nelle vicinanze.
Ma di che strombolo parlate? Fantascienza,fantapolitica,,fantasanità, fantaignoranza ( sarebbe quella a venire).Per quella attuale siete già a posto se non capite che vi state coprendo di ridicolo dai monti al mare. Sto parlando anche degli altri pretendenti all’super Ospedale del futuro prossimo molto prossimo, che forse vedrà la luce quando finirete di leccarvi i baffi per le varie prospettive che si presentano come corollario, ma sarete tutti già spariti dal…mondo politico e quindi non sarete voi a godere di eventuali supplementi. Mettete a posto il baricentro neurologico prima di metterlo dappertutto. Il baricentro geometrico è la media di incontro di tutti i punti o giù di lì. Per il momento tutti i pretendenti potrebbero dare l’incarico a qualche studi esterno. Probabilmente ne uscirebbe uno per ogni studio mentre se i calcoli verrebbero fatti bene per la provincia di Macerata credo che uno e solo uno possa essere il baricentro. Detto questo passiamo al baricentro figurato che deve tenere conto più che del baricentro geometrico, di quello a cui tutti fanno riferimento tra strade, terreni aria salubre marina, aria salubre collinare e aria salubre montana e per concludere quella politica che tutti conosciamo e di cui ho già sopra scritto a proposito di corollari ed eventuali operazioni tecniche di transizione. Invece di farvi ridere dietro da Ceriscioli, perché Carancini e tutti gli altri sindaci che una volta dite di allargare, una volta dite di ammodernare, una volta dite che vi tolgono primari e reparti perché non dite che la sanità marchigiana fa veramente pena se escludiamo la mano dell’uomo che agisce in scienza e coscienza tra tutti i tagli continui che si fanno e tutti i contributi che si promettono. Caro Carancini, ti preferivo quando armato di sacro ardore ti recavi a farneticare all’ospedale di Macerata promettendo di difenderlo fino all’ultimo uomo, pardon al solo che poi saresti stato tu. Se continua così, anche per un unghia incarnita, sarà il caso di rivolgersi esclusivamente all’ospedale di Torrette dove sono stato operato e curato nel migliore dei modi oppure andare “all’estero”, magari in Emilia dove il Sig. Ginobili ha ricevuto tutte le cure e l’accoglienza che ogni ospedale dovrebbe offrire. Ho letto dei problemi relativi al Centro Fiere di Villa Potenza. Basta recarsi ogni giorno al Pronto soccorso di Macerata o a Civitanova per assistere alla fiera del bestiame. La politica marchigiana dovrebbe prendersi a martellate sui pollici tutte le volte che ha il dubbio di dire o fare qualcosa di inutile, praticamente tutti i giorni e chissà che tutta fasciata e zoppicante, con l’aiuto di un bastone da passeggio non riesca a camminare meglio.
Un ospedale unico dove i pazienti diventano solo un numero! Stiamo chiudendo tante piccole strutture efficienti a portata di malato quando basterebbe farle funzionare correttamente
Bisogna essere privi di qualsiasi intelligenza per proporre una costruzione in un posto così vicino a quella fogna maleodorante che è il cosmari. Continuo a domandarmi chi possa aver votato per la seconda volta un incapace del genere. Prosit!
La permanenza in Emilia, dopo l’intervento subito a Reggio Emilia, mi ha portato in contatto con un’altra grande entità sanitaria di quella regione: l’ospedale Maggiore di Parma, un altro grande centro, ampliato recentemente con una moderna costruzione, ove è stato portato il reparto chirurgia.
Ebbene,due centri ospedalieri di tutto rispetto, Reggio per oncologia e urologia, Parma per cardiologia,sono distanti appena 40 chilometri l’uno dall’altro.
Pensando che il Governatore e Co. della mia regione, stanno pian piano distruggendo la nostra sanità, sono tornato nelle Marche con un dispiacere infinito.
L’Amministrazione di Macerata ha lanciato una candidatura sostenibile per tutto il territorio provinciale. Oltre all’aspetto baricentrico è ben servito dalla rete di comunicazione sia stradale, ferroviaria che rete autobus urbani e provinciali. Tutte le forze politiche si uniscano al progetto con un ordine del giorno del Consiglio Comunale che ne rafforzi la proposta. Questa proposta deve unire tutta la città.