Ospedale unico, summit dei sindaci:
ufficiale candidatura San Severino

SANITA' - Rosa Piermattei lancia la proposta ai primi cittadini di Area vasta 3 in vista del tavolo con il governatore Ceriscioli convocato per il 27 luglio. Si moltiplicano i siti papabili per ospitare il nuovo nosocomio, rispunta l'ipotesi di una traiettoria Civitanova-Fermo

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L'ospedale di San Severino

L’ospedale di San Severino

 

di Federica Nardi

Ospedale unico: dopo l’ipotesi di Macerata arriva quella di San Severino. Il neosindaco Rosa Piermattei (così come il suo predecessore Cesare Martini) non avevano nascosto anche in altre occasioni la volontà di candidare il Bartolomeo Eustachio a diventare ospedale unico del territorio ma ora la proposta è concreta ed è arrivata tramite lettera a tutti gli altri sindaci di Area vasta. Tra i motivi: la struttura «è già una delle più moderne», dice Piermattei, c’è «l’unica pista per l’elisoccorso dell’intero territorio regionale capace di operare anche di notte» e intorno alla struttura ci sono «diversi ettari di terreno che potrebbero essere necessari per l’auspicato ampliamento». Elementi, dice, «utili ad avviare una prima discussione». Una nuova questione  sul tavolo dell’incontro tra i sindaci del Maceratese e il governatore Luca Ceriscioli, fissato per il 27 luglio nel capoluogo. Dove il tema caldo, nonostante le difficoltà della riorganizzazione sanitaria in provincia e i milioni di euro che mancherebbero all’appello del bilancio di Area vasta, sarà ancora l’ospedale unico. Perché che sia realtà tra 10 o 20 anni quello del presidio unico è un treno da prendere nel più breve tempo possibile. Come dimostrava la rivalità sottobanco tra Pesaro e Macerata di qualche mese fa per arrivare prima ai finanziamenti (leggi l’articolo). E ognuno lo vorrebbe per sé dato che un mega ospedale da oltre 500 posti e dotato di tutti i “comfort” tecnologici e logistici sarebbe un fiore all’occhiello per qualsiasi territorio oltre che un’attrattiva per professionisti e finanziamenti.

Da sinistra Luca Ceriscioli e Romano Carancini

Da sinistra il governatore Luca Ceriscioli e il sindaco di Macerata Romano Carancini

E anche più a sud potrebbero avanzare delle pretese. Nonostante l’ospedale di Campiglione di Fermo, già finanziato con 70 milioni di euro, che comunque con i suoi 250 posti letto, non costituirebbe una “minaccia” per altri piani. Più o meno recenti, come quello che già da anni vorrebbero una struttura “alla Torrette” su terreni in zona Montegranaro. Insomma in questo gioco della corda tra Comuni per avvicinare il più possibile l’ospedale al proprio territorio l’asse potrebbe non essere solo quello tra Macerata e Civitanova o tra San Severino e la valle del Chienti. Si riaffaccia secondo indiscrezioni l’ipotesi della traiettoria Civitanova-Fermo. Se si concretizzasse, il resto dell’entroterra perderebbe con molta probabilità i numeri necessari per aggiudicarsi la struttura.



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